Europa
I mercati delle telecomunicazioni dell¿Europa occidentale e orientale raggiungeranno nel 2008 il valore complessivo di 225 miliardi di euro, contro i 196 miliardi del 2003.
Secondo la società di ricerca IDC, la combinazione dei nuovi prodotti di telefonia fissa e mobile appena lanciati e il proseguimento dei processi di privatizzazione e liberalizzazione, stanno incoraggiando la competizione sui mercati e la diffusione dei servizi telefonici, dati, Internet su larga scala.
Nello scenario dell¿Europa allargata, sono ancora i mercati occidentali a fare la parte del leone in termini di profitti, grazie a una popolazione più numerosa e infrastrutture più efficienti.
Ad esempio, la penetrazione in Europa occidentale delle linee PSTN/ISDN ha raggiunto il 60%, mentre nei Paesi dell¿Europa orientale e centrale si attesta al 30%.
Su queste stesse linee, le connessioni a banda larga nei Paesi occidentali hanno superato di circa 25 volte quelle sottoscritte nei nuovi Stati membri, con un tasso di penetrazione nelle famiglie circa 4,5 volte maggiore.
¿I mercati dell¿Europa centrale e orientale stanno crescendo rapidamente, specialmente per quel che riguarda i servizi dati e Internet¿, dice Jill Finger Gibson research manager di IDC EMEA.
¿Molti Paesi, tuttavia, si trovano di fronte ancora un lungo cammino, che si traduce in nuove opportunità per i prossimi anni¿.
Questo rapido sviluppo dei servizi di telecomunicazioni nell¿Europa centrale e orientale potrebbe infatti dimostrarsi come uno degli aspetti più positivi per gli operatori nell¿ambito dell¿allargamento della Ue.
Gli utenti finali in questi Paesi, infatti, contano sulla telefonia mobile non solo per i servizi vocali, ma anche per altri tipi di comunicazione come il trasferimento dei dati e l¿accesso a Internet.
Per questo motivo, gli operatori potranno avvantaggiarsi di nuove opportunità di crescita sia nei servizi WLAN e GPRS che EDGE e UMTS.
¿Il mercato mobile continuerà a essere una delle aree più calde nell¿Europa centrale e orientale, dal momento che in molti piccoli Paesi i tassi di penetrazione mobile sono maggiori che in occidente, il che li rende adatti alla sperimentazione di nuove tecnologie e servizi prima del loro lancio più a occidente. Questo può valere anche per la telefonia fissa, ma a un livello più basso, poiché le infrastrutture sono meno estese a est¿, dice John Gole, program manager di IDC.
Ma i vantaggi, per gli operatori internazionali, non sono solo questi: la regione centro-orientale dispone di una forza lavoro altamente qualificata e motivata, mentre i costi del lavoro nettamente inferiori fanno di questi Paesi il posto ideale per impiantare sedi operative e stabilimenti manifatturieri.
L¿ingresso in Europa, inoltre, ha creato nuove opportunità in vista di eventuali fusioni e acquisizioni cross border, per quello che è stato finora, un settore focalizzato esclusivamente sui mercati nazionali.
Questo fattore va a tutto vantaggio dei provider internazionali, permettendo loro di stabilire nei mercati dell¿Europa orientale, un avamposto per un¿ulteriore espansione a est.
¿In termini di uso delle telecomunicazioni e di cultura del business, i nuovi Stati membri sono ancora posizionati tra l¿Europa occidentale e quella orientale ¿ conclude Gole ¿ questo li rende un punto di transizione ideale per quegli operatori internazionali che stanno cercando di espandersi in Paesi come la Romania, la Serbia e l¿Ucraina, che sono potenzialmente mercati molto redditizi¿.
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