Italia
di Paolo Nuti
Presidente Associazioni Italiana Internet Providers (AIIP)
L¿infrastruttura trasmissiva per il digitale terrestre consente l¿invio broadcast di contenuti televisivi, contenuti radio, contenuti informatici (i.e. dati) a ricevitori DTT quali: televisori associati ad un “decoder” supplementare o Set Top Box, televisori digitali corredati di decoder interno, altri apparecchi (sinto-amplificatori, videoregistratori, sistemi AV compatti, etc.) che incorporano un sintonizzatore DTT.
A ciascun “programma” (televisivo, radio, informatico) il Content Provider, ovverosia l¿emittente televisiva o radiofonica, può associare un servizio informazioni sul programma, un servizio teletext tradizionale, un servizio “superteletext” (“Enhanced Broadcasting“) supportato dallo standard “MHP” (Multimedia Home Platform) che realizza e presenta sullo schermo del televisore “pagine” contenenti testo e grafica al cui interno è possibile “navigare” in modo molto simile ad Internet.
Se poi il ricevitore DTT è corredato di un canale di ritorno (modem analogico, ISDN o xDSL, UMTS, WiFi) può connettersi ad Internet o ad altre reti di telecomunicazioni sviluppando così una “interattività estesa” che può andare da forme minimali di “televoto” realizzato collegandosi a numeri telefonici o a indirizzi Internet corrispondenti al voto che si vuole esprimere, fino all¿impiego di sofisticate applicazioni di commercio elettronico, eGovernment, etc, passando per oroscopi, pronostici e quant¿altro. Più in generale, l¿interattività estesa è destinata all¿impiego di servizi Internet.
Tutto questo si comprende meglio utilizzando un ricevitore DTT, ma è comunque chiarito già nell¿introduzione dallo Standard ETSI ES 201 812 V1.1.1 (2003-12) relativo e Digital Video Broadcasting (DVB) e Multimedia Home Platform (MHP) Specification 1.0.3, capitolo 0, paragrafo 0.2: “¿ At the beginning the following application areas are considered – Enhanced Broadcasting, Interactive Broadcasting and Internet Access. Enhanced Broadcasting combines digital broadcast of audio/video services with downloaded applications which can enable local interactivity. It does not need an interaction channel. The application area Interactive Broadcasting enables a range of interactive services associated or independent from broadcast services. This application area requires an interaction channel. The application area of Internet Access is intended for the provisioning of Internet services. It also includes links between those Internet services and broadcast services. ¿”
In pratica, il protocollo mhp è costituito da una raccolta di “metodi java” (programmi di base) che consentono di accedere alle funzioni del ricevitore DTT e di far partire automaticamente o manualmente, utilizzando il telecomando, le applicazioni java trasmesse dall¿emittente televisiva o radiofonica. Queste “applicazioni java” sono a tutti gli effetti dei programmi informatici che utilizzano, in luogo di un personal computer o di un PDA, le capacità di elaborazione e lo schermo del ricevitore DTT.
Le applicazioni di “Enhanced Broadcasting” costituiscono il presupposto per il lancio di applicazioni di “Interactive Broadcasting” e queste ultime consentono il lancio delle applicazioni di “Internet Access” realizzate attraverso l¿uso di reti PSTN, ISDN, xDSL, etc. (si prevede che la prossima generazione di STB incorpori WiFi). Una volta attivato il “canale di interattività”, il ricevitore DTT può diventare del tutto autonomo dalle applicazioni broadcast e, per esempio, accedere, puramente via Internet, ad un servizio “pay per view” o “pay to download” a larga banda. Sempre attraverso il “canale di interazione”, il ricevitore può ricevere nuovi programmi java che sviluppano nuove funzionalità.
Di fatto, nel corso della attivazione, l¿utente può configurare nel ricevitore DTT il numero di telefono, il codice utente e la password fornitagli dal proprio fornitore di accesso ad Internet, ma i servizi di “Enhanced Broadcasting” e “Interactive Broadcasting” possono imporre al ricevitore DTT interattivo di utilizzare per l¿”Internet Access” numero di telefono, codice utente e password diversi da quelli predefiniti dall¿utente.
Questo offre all¿emittente televisiva o radiofonica il potere di far transitare l¿accesso ad Internet attraverso questo o quel provider, e di decidere il prezzo della chiamata telefonica associata a ciascun servizio. Ad esempio, numero verde gratuito o tariffa urbana nel caso di televendita o servizi di pubblica utilità tariffa urbana o “premium” per un televoto; tariffa “premium” (numerazioni 199, 848, internazionali) per previsioni del lotto e astrologia. Votare a favore o contro un concorrente dei più popolari “reality show” telefonando o inviando un SMS al numero indicato dal broadcaster, rappresenta un costo. Anche molto superiore a quello di una telefonata o di un SMS. Tutto dipende dagli accordi intercorsi con gli operatori telefonici titolari delle numerazioni prescelte e le emittenti televisive o radiofoniche.
Tipicamente, il privilegio di esprimere un televoto per un “reality show” costa un euro e i più popolari reality show ricevono oggi, ad ogni puntata, anche 200.000 televoti, nonostante il telespettatore debba prendere il telefono e comporre il numero. Semplificare le procedure di televoto, rappresenta un affare colossale. Ma l¿aspetto più preoccupante è che l¿MHP, una volta convinto il teleutente ad attaccare il ricevitore digitale alla presa del telefono anche solo per esprimere più comodamente i propri televoti, offrirà al sistema radiotelevisivo la possibilità di decidere quali saranno gli Internet Provider di chi accederà ad Internet solo attraverso la Multimedia Home Platform. E quindi di controllare i servizi e le fonti informative cui potrà accedere quel 55-60% della popolazione italiana che non usa ancora Internet, ma che dopo lo switch off previsto per il 31 dicembre 2006 userà un televisore DTT.
* L”articolo di Paolo Nuti è pubblicato contemporaneamente sul n.58 di Digital Video.
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