Italia
Dal 2 agosto chiunque potrà registrare domini Internet “.it” senza restrizioni.
Da quella data, dunque, tutti – e non più solo le persone giuridiche – potranno registrare un numero illimitato di domini “.it”, mentre al momento chi non ha una partita Iva può registrarne uno solo.
Come già anticipato nei giorni scorsi, la Commissione regole del Registro italiano dei nomi a dominio – l”organismo dell”Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa che in Italia assegna i domini a targa “.it” – ha dato parere favorevole alle modifiche al regolamento di assegnazione che consentono il superamento del limite di un unico dominio registrabile per persone fisiche e per le associazioni prive di codice fiscale e partita Iva.
A partire dal 2 agosto, dunque, anche in Italia i privati cittadini maggiorenni potranno registrare un numero illimitato di siti con suffisso “.it” anziché uno solo come avviene oggi. La data d”inizio del processo di liberalizzazione, inizialmente prevista per fine agosto, è stata anticipata di alcune settimane in quanto la struttura tecnica del Registro è già in grado di far fronte alle richieste di registrazione dei domini secondo le nuove regole.
Con le modifiche al regolamento sono state introdotte anche le nuove lettere di assunzione di responsabilità, le cosiddette Lar, vale a dire il documento cartaceo che deve essere inviato al Registro per completare il processo di registrazione dei domini.
Per consentire una transizione più morbida, le vecchie lettere saranno accettate fino a lunedì 1 novembre 2004.
Si tratta di un”innovazione che secondo Franco Denoth, che dirige il Registro italiano dei nomi a dominio, potrà avere l¿effetto di ¿¿stimolare il ricorso a Internet e all¿e-commerce da parte degli italiani, ancora pigri di fronte alla Rete¿.
Denoth ha dichiarato di prevedere una crescita del 20-25% nel numero di registrazioni di domini. La decisione è stata adottata solo ora, perché in Italia prima del 1999, anno in cui anche in Italia è esploso l¿uso del Web, non esisteva la cultura dell¿internet. Aprire ai privati, avrebbe comportato la possibilità di esporsi al rischio di speculazioni, mentre adesso anche nel nostro Paese si è radicato l¿uso dei new media e grazie anche agli investimenti da parte delle istituzioni, in termini di risorse ma non solo, si sono presentate le condizioni per poter modificare il quadro regolamentare.
Per il Registro, la liberalizzazione del 2 agosto si rivelerà un importante stimolo alla diffusione di Internet nel nostro Paese e influirà positivamente sul giro d”affari legato alla Rete.
Per Denoth sarà anche uno stimolo a usare Internet in modo più attivo. Il Web, è sì una miniera di informazioni, ma non si può limitarne l¿uso solo alla consultazione. E¿ importante interagire, gettare le basi per un rapporto improntato sulla fiducia da parte degli utenti, in modo da incoraggiare l¿e-commerce, con conseguenze positive per l¿economia in genere.
Denoth prosegue chiarendo che la possibilità di effettuare registrazioni in numero illimitato di domini ¿.it¿ ¿¿cambierà la percezione del nome a dominio, che magari potrà diventare un oggetto-regalo. Il cambiamento del costume potrà passare anche attraverso queste cose”.
L¿entusiasmo del Registro non è però condiviso dalle due maggiori associazioni italiane di provider.
Per Joy Marino, vicepresidente dell”Associazione Italiana Internet Providers (Aiip), che raccoglie una quarantina di operatori medio-grandi, non ci sarà questa gran corsa alla registrazione di più di un dominio.
Pur riconoscendo la necessità di una regolamentazione più snella dell¿iter di registrazione, è anche vero, sottolinea Marino, che il Registro compie una sovrastima delle reali condizioni.
Dello stesso avviso, Antonio Ruggiero, segretario amministrativo di Assoprovider di cui fanno parte circa 170 operatori di piccole dimensioni.
Secondo Ruggiero il giro d”affari collegato a questa operazione non dovrebbe essere significativo, visto che “in molti casi si tratterà di domini registrati da persone o associazioni che non vogliono fare business, e che quindi si rivolgeranno ai provider più economici”.
In ogni caso, la liberalizzazione decisa dal Registro consente all”Italia di allinearsi ai Paesi europei più avanzati sul piano dei nomi a dominio.
Per quanto riguarda le registrazioni per i nomi a dominio “.eu”, dovrebbero partire nell”ultimo trimestre dell”anno.
Denoth ha fatto sapere che la Commissione ha da poco emanato un regolamento che ora deve essere implementato. Anche se ci sono ancora delle cose che devono essere messe a punto, come il contratto con l”ICANN.
L”Italia è tra i soci fondatori, assieme a Belgio e Svezia, del consorzio Eurid che ha vinto il bando della Commissione europea per la gestione dei domini “.eu”.
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