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Ancora una volta il Festival di Venezia ha lasciato con l¿amaro in bocca gli italiani. E a due giorni di distanza dalla chiusura della 61esima Mostra Internazionale del Cinema, ancora critici, registi, attori, e gente comune continuano a parlare del perché puntualmente le aspettative di tutti vengono deluse. Alcuni hanno addirittura avanzato l¿ipotesi che nella giuria ci fosse una troppo forte presenza anglosassone.
Ma evitando di addentrarci in questo tipo di polemica, sicuramente rimane strano che anche quest¿anno l¿Italia non riesce a portare a casa neanche un premio.
Tutti ci saremmo aspettati che il film di Gianni Amelio, ¿Le chiavi di casa¿, vincesse qualcosa o che tra i migliori attori venisse premiato anche qualche italiano. Ma così non è andata.
Lo scorso anno era toccato al film ¿Buongiorno, notte¿ di Marco Bellocchio, che fino all”ultimo era dato vincente, ma il Leone d”oro fu poi assegnato al film russo ¿Il ritorno¿ di Andrej Zvjagintsev.
Lo scorso anno, Rai Cinema dichiarò che non sarebbe più tornata alla Mostra. Rai Cinema è produttrice anche del film di Amelio e di quello di Michele Placido ¿Ovunque sei¿.
Per memoria storica del festival c”è poi da ricordare che l”ultimo Leone d”oro ad un film italiano risale al ”98 a ¿Così ridevano¿ proprio di Gianni Amelio (e il precedente è ¿La leggenda del Santo Bevitore¿ di Ermanno Olmi, 1988).
Gli altri film in concorso quest”anno, ¿Lavorare con lentezza¿ di Guido Chiesa e ¿Ovunque sei¿ di Michele Placido non sono entrati nella rosa finale.
Critiche sono andate anche all¿organizzazione del festival. Il direttore Marco Muller ha già fatto sapere che ¿Il regolamento del festival sarà certamente cambiato, sulla falsariga di quello di Cannes, per evitare che i premi maggiori si concentrino sugli stessi film¿.
In modo da evitare che un film che abbia già un Leone d¿oro non possa avere altri riconoscimenti.
Il direttore propone anche ¿¿il cambio del nome per i Leoni d”argento, oggetto di confusione: penso che sarebbe più giusto ¿ ha detto – lasciare per un premio la denominazione di Leone d”argento e chiamare l”altro più chiaramente Gran Premio della giuria¿.
Quest”anno, l”inglese Il segreto di Vera Drake di Mike Leigh ha vinto il Leone d¿oro.
Il regista spagnolo Alejandro Amenabar ha vinto per ”Mare dentro” il Gran premio della giuria, Leone d”argento. L”altro Leone d”Argento, premio speciale per la regia, è andato al film ”Bin-jip” (3 Iron/La casa vuota) di Kim Ki-Duk.
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è andata a Javier Bardem protagonista del film di Alejandro Amenabar.
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata a Imelda Staunton, protagonista del film ”Vera Drake” di Mike Leigh.
¿Mi piacerebbe una mescolanza di elementi ¿ ha aggiunto Muller a margine della conferenza stampa di chiusura del festival – e di rappresentazione nei premi tra il cinema d”autore europeo, quello americano, quello asiatico di ricerca e quello vivace italiano¿.
Muller ha anche voluto sottolineare che la stampa ha continuato a parlare dell¿esclusione dell¿Italia dalla rosa dei premi più importanti, ma non ha riportato che il premio Marcello Mastroianni al giovane attore emergente, è andato ai due ragazzi scelti da Guido Chiesa per ¿Lavorare con lentezza¿, Marco Luisi e Tommaso Ramenghi. Forse un po¿ poco.
A un certo punto, alcuni rumor parlavano della possibilità che il premio Volpi andasse all¿attore protagonista del film di Amelio, Kim Rossi Stuart e il premio Mastroianni al disabile Andrea Rossi. Si è anche detto che lo stesso Amelio non ha preso di buon grado questa decisione perché l”avrebbe vista solo come un tentativo consolatorio per dare qualcosa al suo film. Da qui la scelta della giuria dei due ragazzi di Chiesa.
Alla domanda dei cronisti, se ci fossero state pressioni da parte di Rai Cinema produttrice del film di Amelio, Muller ha risposto: ¿Nessuna, è chiaro che c”era interesse da parte loro. E” chiaro anche che i giurati vanno a guardare la filmografia di un autore e così hanno scoperto che Amelio aveva già vinto nel ”98 il Leone d”oro¿. Ma non era l¿unico.
Il presidente della Biennale, Davide Croff, nel suo intervento, ha dichiarato che la giuria ha detto di essersi trovata in difficoltà per la grande quantità di buoni film.
Più lapidario, ma significativo, l¿intervento del Ministro dei Beni Culturali, Giuliano Urbani, che, evitando di entrare nel merito della composizione della giuria, ha chiesto ¿maggior sostegno al cinema italiano¿.
Gli altri premi. L”Osella per un contributo tecnico di particolare rilievo è stata assegnata al il film giapponese di animazione ”Hauro no ugoku shiro” di Hayao Miyazaki.
Il Leone del futuro, premio Luigi De Laurentiis per un”opera prima, è stato assegnato a ”Le grand voyage” di Ismael Ferrouchi, presentato nella sezione ”Settimana della critica”.
La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale al film ”Saimir” di Francesco Munzi, presentato nella sezione ”Orizzonti”.
Il premio Venezia Orizzonti è andato a ””Les petits fils”” di Ilan Duran Cohen, con una menzione speciale della giuria a ”Vento di terra” di Vincenzo Marra.
Il premio Venezia Cinema digitale è andato a ””20 angosht”” di Mania Akbari, con una menzione speciale della giuria a ¿La vita è breve, ma la giornata è lunghissima¿ di Lucio Pellegrino e Gianni Zanasi.
Il Leone d”argento Citroen corto-cortissimo è andato a ”Signe d” appartenance” di Kamel Cherif, con una menzione speciale al film di Peter Foott ”The Carpenter and his Clumsy Wife”, mentre il premio Uip per il miglior cortometraggio europeo è andato al film di Steve Hudson ”Goodbye”.
Qualche critica anche alla conduttrice Claudia Gerini che, sulla confusione e l”incertezza della diretta della serata di chiusura, ha voluto respingere ogni addebito.
¿Sono stata mandata allo sbaraglio. A pensarci, troppo è andato bene, lo share non è neanche così male e poteva andare anche peggio¿.
L¿attrice si è giustificata dicendo che ¿La verità è che non sono stata supportata, non c”è stata un”organizzazione adeguata della serata, pochissime prove e i supporti tecnici sono venuti a mancare. Ho saputo quali erano i premi quindici minuti prima della diretta e, non avendo visto i film non era facile trovare le parole giuste. Il tutto con un”ora e mezzo di diretta, 40 premiati sul palco e una traduttrice che non traduceva¿.
Festival chiuso con l¿amarezza, quindi. Ma Amelio non ne fa un dramma.
¿Nessuna amarezza. Alla mia età non ci si dispera per queste cose. Vuol dire che i film premiati sono migliori del mio e queste sono le regole del gioco“.
¿E poi spero – ha dichiarato Amelio commentando la decisione della giuria – di non essere bocciato perché non ho vinto un Leone“.
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