Italia
La pirateria musicale continua a preoccupare il mercato discografico italiano, dove è ancora fortemente presente con una quota del 25%, rispetto ad una media europea che è sotto il 5%.
A renderlo noto è il Direttore generale della Federazione industria musicale italiana (Fimi), Enzo Mazza, al convegno ¿Di chi è la musica nell”era digitale?¿, che si è tenuto questo fine settimana a Verona, durante il quale è stata presentata la petizione degli artisti ”Per la creatività nell”era digitale”, in cui si chiede che venga contrastata duramente la pirateria musicale via Internet.
Per Mazza, la legittimazione della pirateria è più vasta che nel resto d”Europa: il 37% in Italia pensa, che non vi sia nulla di male ad acquistare prodotti musicali falsificati. Dato comunque in miglioramento rispetto al 2002, quando a essere convinti di questo erano il 50% degli utenti italiani. Siamo però sempre lontani dai Paesi leader in Europa, dove è sotto il 10%.
Il Direttore generale della Fimi ha poi voluto sottolineare l¿importanza del crescente mercato del downloading legale. Sono in aumento i player che stanno decidendo di investire in questo settore, e si tratta di nomi importanti, da Apple, a Sony, da RealNetworks all¿ultimo arrivato Microsoft.
Secondo Mazza, la diffusione di piattaforme legali ¿sta dimostrando che l”alternativa alla pirateria esiste e si sta consolidando con un certo apprezzamento da parte dei consumatori¿.
L”offerta di varie società che operano in Rete ha consentito di rendere disponibili oltre mezzo milione di titoli su oltre trenta siti soltanto in Europa.
Le speranza aumentano, se a questo si aggiunge che gli analisti considerano l¿anno in corso, un anno di svolta.
Si tratta di un mercato, ha spiegato Mazza, che ¿¿nel 2009 dovrebbe raggiungere i tre miliardi di euro solo in Europa. Per l”Italia si parla di un mercato di oltre 200 milioni di euro nel 2009¿.
Certo la situazione sul mercato italiano non è delle migliori. Il fatturato si è ridotto del 6%, oltre il 10% solo nel comparto Cd, ma per Mazza è ancora possibile un¿inversione di tendenza.
¿In questo contesto – ha aggiunto il direttore della Fimi – la vera sfida che il digitale pone all”industria musicale è quella di riconquistare la fascia più giovane di acquirenti, più ricettiva verso le nuove tecnologie¿.
In conclusione, il Direttore della Fimi ha dichiarato di sperare che per il digitale si possa arrivare a una posizione comune, ¿un patto dove tutti i soggetti in gioco lavorino insieme per favorire lo sviluppo e la tutela dei contenuti, come risorsa strategica per il definitivo decollo dei contenitori in una proiezione congiunta ed omogenea e non disgiunta e conflittuale com”è oggi¿.
¿Allo stesso tempo – ha concluso – gli stessi soggetti devono poter isolare e ridurre al minimo l”impatto della contraffazione e della pirateria online¿.
Nel suo intervento, il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha detto di trovarsi d¿accordo con quanto riferito da Mazza.
Gasparri ha detto, rivolgendosi agli operatori del settore, ¿Il governo risponde al vostro appello. Perché, non c”è dubbio che la musica è sempre di chi la scrive, gli autori¿.
Poi, il ministro, ha riferito che contro la pirateria il governo risponderà duramente, ¿come ha detto giustamente Adriano Celentano: se tutti rubassero il pane nessuno lo produrrebbe più perché non avrebbe nessun valore¿.
Al convegno è intervenuto anche il presidente della casa discografica Sugar, Caterina Caselli.
¿Il copyright può essere motore di benessere – ha detto il presidente di Sugar – è una delle radici fondamentali dello sviluppo economico e quindi del benessere materiale, ma anche di quello spirituale¿.
La Caselli ha sottolineato: ¿non c”è dubbio la canzone su Internet deve essere pagata, magari poco, ma non può essere completamente gratuita, perché dietro alla canzone c”è un grande lavoro di tanti professionisti¿.
¿Vorrei che da Verona partisse una vera dichiarazione d”amore per la musica¿. L”esortazione arriva direttamente da ”un grande vecchio” della musica italiana, Adriano Celentano, che, in occasione del convegno, sul Corriere della Sera ha scritto: ¿La musica rappresenta un bene prezioso per la vita degli uomini, per la ricchezza culturale di un Paese per la forza di comunicare tra le genti¿. ¿La musica ¿ ha scritto ancora – non è soltanto business ma è espressione di creatività e la creatività, in ogni tempo, va sostenuta, incoraggiata e protetta¿.
Per il celebre cantante italiano, tra musica e Internet c”è un rapporto pericoloso. La musica, avverte, è ¿¿il pane contro lo stress dell”uomo moderno. Ma se chiunque la può scaricare senza pagare un minimo di pedaggio, presto non ci sarà più nessuno che farà il pane¿¿.
Intanto ieri l¿IFPI ha diffuso ¿The Recording Industry In Numbers¿ (RIN), una pubblicazione considerata una delle fonti più autorevoli per ottenere informazioni in merito all¿andamento del mercato discografico globale.
RIN giunta alla undicesima edizione, contiene dati statistici e analisi relativamente ai mercati musicali di 68 Paesi, il documento analizza l¿evoluzione dei principali generi nei diversi mercati, i cambiamenti che intercorrono nella commercializzazione della musica, e fornisce una visione di insieme della crescita del mercato della musica digitale, nonché una analisi storica dell¿evoluzione dello stesso.
L¿analisi contiene anche dati relativi alla divisione delle “fette” del mercato musicale tra le diverse case discografiche.
Il dato rilevato relativo al 2003 è così strutturato: BMG 11.9%, EMI 13.4%, Sony 13.2%, Universal 23.5%, Warner 12.7% e indipendenti 25.3%.
Per quanto riguarda poi il settore della distribuzione, le linee di tendenza riportate evidenziano una crescita dell¿offerta di musica attraverso canali non specializzati come i supermercati e un aumento dell¿acquisto di supporti fonografici tramite i negozi online.
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I documenti scelti questa settimana da Key4bizsono:
Il Rapporto“Study on conditions and options in introducing secondary trading of radio spectrum in the European Community”, sullo scottante argomento del trading delle frequenze, presentato in un appositoWorkshop a Bruxelles il15 luglio 2004 e oggetto di una Consultazione Pubblica che si è chiusa il 15 settembre 2004 (4 documenti,783 pagg, 5,023 Mb)
Una edizione speciale di Outlook (Accenture), dal titolo “Breaking away – How to create value with information technology”
Infine l¿utile White Paper sul protocollo VoIP:“IP Telephony Management: The Essential Top-10 Checklist”
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