TDT: il CSA francese insiste per lo standard Mpeg2, mentre si profila uno slittamento dello switch-over

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Europa



Mpeg2 (Moving Picture Expert Group 2) o Mpeg4 la Francia continua a interrogarsi su quale sia la giusta strada da scegliere per il lancio della Tv digitale terrestre (TDT).

In una lettera inviata al Primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, resa pubblica ieri, il Consiglio superiore dell¿audiovisivo (CSA – Conseil sup&#233rieur de l”audiovisuel) inviata a sostenere lo standard di compressione Mpeg2.

Il CSA ha chiesto anche di essere ascoltato sui rischi di fallimento che possono essere determinati da scelte sbagliate.

In questa lettera, firmata dal presidente del Consiglio, Dominique Baudis, si insiste sulla necessit&#224 di un ¿¿lancio effettivo della Tv digitale terrestre a partire dal marzo 2005 e con lo standard di compressione Mpeg2, utilizzato da tutti i Paesi europei¿.

In un documento allegato, il CSA sottolinea che lo Mpeg2 ¿non &#232 lo standard del passato¿ e che ¿nessun governo europeo pensa di adottare lo Mpeg4¿ per la TDT.

Il CSA mette in guardia il governo dai rischi di un sistema ibrido che combinerebbe i due standard, cosa che non sarebbe accettata da nessun operatore del settore.

Infine, sottolinea che la scelta dello standard Mpeg4, per lanciare la TDT ad alta definizione, ¿implicherebbe dover annullare tutte i piani avviati dal 2001 e l¿avvio di una nuova procedura¿ per selezione i canali autorizzati a trasmettere in digitale terrestre.

Lo Mpeg4 &#232 uno standard di compressione del segnale audiovisivo (immagini animate e suono). Rispetto al Mpeg2 &#232 pi&#249 competitivo, e permetterebbe di distribuire un maggior numero di canali, oltre a garantire dei programmi ad alta definizione.

Il CSA, fornendo le proprie osservazioni riguardo alla TDT, la High Definition Tv (HD-Tv) e lo Mpeg4, ha fatto sapere di ritenere necessario che lo switch-over della TDT avvenga con lo standard Mpeg2, sia per i servizi gratuiti che per quelli a pagamento.

Aggiungendo che una volta avviato il processo, &#232 importante che la Francia rispetti la calendarizzazione decisa e non accumuli ritardo.

Nel luglio scorso, Raffarin aveva confermato la data di marzo per lo switch-over, secondo la calendarizzazione decisa dal CSA, aggiungendo che il lancio dei canali in chiaro della Tv digitale terrestre sarebbe stato effettuato secondo lo standard di compressione esistente, lo Mpeg2 appunto.

Yvon Le Bars, membro del CSA, nell¿occasione aveva ricordato che quasi tutti gli operatori della TDT erano favorevoli al lancio con lo standard Mpeg2, solo l¿emittente privata TF1 si era pronunciata a favore del nuovo standard di compressione Mpeg4.

Il Gruppo televisivo non ha mai nascosto la propria opposizione alla TDT, aveva anche cercato di far slittare la data dello switch-over. TF1 ha infatti predisposto importanti investimenti nel settore della Web TV.

Il timore &#232 che l¿ingresso dei nuovi canali generalisti, render&#224 ancora pi&#249 competitivo il mercato mediatico francese.

La televisione digitale terrestre sar&#224 infatti l¿occasione per far entrare sul mercato nuovi player, come Bollor&#233, il Gruppo AB, NRJ noto per l¿attivit&#224 nel settore radiofonico.

Ma in realt&#224 sembra che qualcosa sia cambiato e che le iniziali posizioni del governo francese possano aver subito qualche modifica.

Il governo sar&#224 chiamato a pronunciarsi a riguardo prossimamente, dopo la valutazione dei due rapporti, uno realizzato da Daniel Boudet de Montplaisir, incaricato di verificare le possibili strategie in vista dell¿introduzione dello standard Mpeg4, e l¿altro da Jean-Michel Hubert.

Per il CSA, la scelta di Raffarin, dovrebbe essere dettata da motivi essenzialmente pratici: realizzare il passaggio alla TDT in breve tempo e secondo lo standard corrente.

In canali in chiaro della TDT, dovrebbero essere circa una quindicina, saranno lanciati il 1°marzo 2005, con un margine di manovra di un mese circa. L¿offerta della TDT sar&#224 completata con una quindicina di canali pay a partire dal 1°settembre 2005, in questo caso il margine di manovra sar&#224 di sei mesi.

Dal 1°marzo 2005, il 35% del territorio francese sar&#224 in condizione di ricevere la TDT che permetter&#224 di vedere non pi&#249 quattro, ma una ventina di canali. L¿obiettivo &#232 di arrivare al 2007, con una copertura della popolazione dell¿80-85%.

Il CSA ricorda che ¿Nessun Paese usa oggi lo standard Mpeg4 per la TDT, n&#233 per la televisione tradizione, n&#233 per quella ad alta definizione¿, ricordando che ¿nessun decoder a norma Mpeg4 potr&#224 essere disponibile in serie per il lancio della TDT il 1°marzo 2005¿.

Intanto, a seguito della richiesta di TF1, il Consiglio di Stato ha annullato sei licenze per trasmettere in TDT, rilasciate nel giugno 2003 dal CSA dopo un lungo procedimento.

Si tratta delle licenze per i-MCM, Canal J (Lagard&#232re, vedi scheda), Sport+, i-T&#233l&#233vision (CanalPlus), ma anche Cin&#233-Cin&#233ma Premier e Plan&#232te. Per contro, non &#232 stata ritirata la licenza a CanalPlus, ¿questa autorizzazione ha, secondo la legge, carattere prioritario¿.

TF1 lamentava a CanalPlus di esercitare un controllo su sette canali, mentre la legge del 2000 stabilisce il limite massimo di cinque autorizzazioni per un unico Gruppo.

Chiaro il riferimento a i-MCM e Canal J, controllate di Lagard&#232re, ma che TF1, per i legami intercorrenti tra la casa editrice e CanalPlus, considera sottoposti a entrambi i Gruppi.

Stesso parere del Consiglio di Stato, che conclude che la societ&#224 CanalPlus detiene ¿direttamente o indirettamente, sette licenze per trasmettere, sforando i limiti fissati dalla legge¿.

Al di l&#224 delle conseguenze che una simile decisione avr&#224 su Lagard&#232re e CanalPlus, resta la posizione scomoda del CSA che, stando al parere del Consiglio di Stato, non avrebbe valutato correttamente i legami esistenti tra i due Gruppi.

Situazione che potrebbe portare il CSA a far slittare il lancio della TDT.

La decisione del Consiglio di Stato infatti implica una nuova asta per i sei canali in questione. In altre parole, passeranno non meno di cinque mesi.

E ancora, la vicenda potrebbe sollevare la protesta degli altri canali i cui contratti con i distributori prevedono una clausola sospensiva in caso di ritiro delle licenze.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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