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Combattere con forza la pirateria di film, avvalendosi anche della collaborazione con le imprese tecnologiche. Questo l¿obiettivo del nuovo presidente della Motion Picture Association of America (MPAA), Dan Glickman.
¿L¿avvento delle nuove tecnologie offre nuove opportunità e nuove sfide¿, ma ci pone davanti anche alla minaccia della pirateria, ha dichiarato Glickman, che da settembre ha preso il posto di Jack Valenti ai vertici della potente MPAA, a margine di una conferenza stampa a Los Angeles.
¿Ho già annunciato ¿ ha continuato Glickman ¿ che perseguiremo tutti coloro che rubano film sulla Rete. E¿ una tappa importante. La pirateria rappresenta una grave minaccia per l¿industria cinematografica¿.
Glickman giovedì scorso aveva detto che gli studios di Hollywood si avviano, come hanno già fatto le case discografiche, a lanciare una dura campagna per portare in tribunale tutti gli utenti che scaricano illegalmente film dalla Rete.
In un comunicato, gli studios membri della MPAA hanno comunicato che dal 16 novembre avvieranno cause civili contro coloro che praticano il file-sharing di film dalla Rete, in barba alle norme sul diritto d¿autore.
Gli studios membri (Paramount, Sony, Warner Bros, Metro-Goldwyn-Mayer, Universal, Walt Disney e 20th Century Fox) reclamano danni e gli interessi fino a 30.000 dollari ¿per ogni film scaricato illegalmente o distribuito online¿.
La pirateria, che costa più di 3 miliardi di dollari l¿anno agli studios, ¿rende più del narco-traffico e, diversamente da questo, non prevede rischi¿, ha precisato Glickman. Coloro che scaricano film dalla Rete, pensano di agire nell¿anonimato e di non rischiare nulla per i loro furti. ¿Hanno torto. Noi sappiamo chi sono, e li perseguiremo legalmente¿, ha rilanciato il presidente della MPAA.
L¿offensiva, che segue una massiccia campagna di informazione avviata dall¿inizio dell¿estate, si pone sulla stessa linea di quella iniziata nel settembre 2003 dall¿associazione americana dell¿industria discografica (RIAA).
La RIAA si è anche lanciata direttamente contro i singoli utenti e non più solo contro gli Internet service provider o i gestori delle piattaforme gratuite di scambio.
In un anno, circa 5.000 utenti delle reti peer-to-peer sono stati indagati, e un caso su cinque si è risolto in via stragiudiziale, secondo quanto riferiva la RIAA a fine agosto.
Allo stesso tempo, si è assistito a un aumento notevole delle piattaforme legali, come l¿iTunes Music Store di Apple, che stanno registrando un gran successo presso gli utenti.
Alcuni studi, tuttavia, ribadiscono la persistenza della pirateria, su dei siti meno noti rispetto all¿ormai risaputo Kazaa.
Secondo Anthony DiClemente, esperto di cinema per la banca d¿affari Lehman Brothers, l¿iniziativa della MPAA è ¿più simbolica che altro¿, e punta soprattutto a spaventare gli utenti che praticano il file-sharing illegale.
¿L¿industria del cinema è probabilmente meno vulnerabile rispetto a quella del disco¿, ha dichiarato DiClemente.
I Pc si prestano più all¿ascolto di una canzone che alla proiezione di un film, e i file scaricati non sono utilizzabili allo stesso modo.
¿Il format audio è facilmente trasportabile (su un lettore per esempio). Con il video, è molto differente¿, ha concluso DiClemente.
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