Italia
La privatizzazione della Rai, a partire dalla collocazione sul mercato del 20-22% delle azioni dell”azienda di Viale Mazzini, è avviata.
Come già più volte annunciato dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, il ministero dell”Economia dovrebbe ricevere entro oggi le lettere di risposta delle banche d”affari interessate al ruolo di advisor del collocamento in Borsa delle azioni.
Domani, 17 novembre, il ministro Gasparri verrà ascoltato sull”argomento dalla Commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato e parteciperà, nello stesso giorno, alla cerimonia ufficiale per la firma dell”atto di fusione tra Rai holding e Rai Spa. La Commissione di Palazzo Madama procederà anche, sulla privatizzazione della Rai, all”audizione del direttore generale dell”azienda, Flavio Cattaneo.
Oggi scadono i 30 giorni previsti per il deposito al Tribunale civile di Roma degli atti riguardanti la fusione che saranno a disposizione dei creditori che vogliano contestare l”operazione.
Da quel momento in poi, secondo la Legge Gasparri, inizia il periodo di 4 mesi entro il quale il Cipe deve specificare le modalità della privatizzazione della Rai.
¿Tutti – ha concluso ieri il ministro – lavorano nella direzione indicata, secondo le competenze di ciascuno e senza alcuna esitazione¿.
La scorsa settimana, la Finsi è intervenuta nel merito della questione della privatizzazione Rai, per avere alcuni chiarimenti.
Il segretario, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: ¿Proporrò alla Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana di chiedere un incontro urgente ai Ministri dell”Economia Domenico Siniscalco e delle Comunicazioni Maurizio Gasparri per avere notizie finalmente chiare sulle modalità di privatizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo¿.
Per Serventi Longhi ¿le ripetute dichiarazioni dei due Ministri suscitano grande preoccupazione nell”opinione pubblica ed in particolare tra i giornalisti italiani¿.
Per il segretario della Fnsi le intenzioni del governo circa l”attuazione della legge Gasparri appaiono ¿fumose e contraddittorie e rischiano di danneggiare il ruolo e la competitività della Rai, oltre che di mettere in discussione l”attività professionale e la stessa occupazione dei colleghi del servizio pubblico¿.
Sono questi i motivi che hanno spinto la Fnsi, d¿intesa con l”Usigrai, a chiedere di essere ascoltata dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, perché si faccia ¿finalmente chiarezza su una vicenda che riguarda direttamente il pluralismo dell”informazione¿.
Il ministero dell¿Economia ha fatto sapere il processo di privatizzazione sta andando avanti secondo le modalità previste, e con la determinazione a proseguire. Il tutto condizionato naturalmente alla nomina degli advisor, ormai questione di ore, che dovranno eseguire una stima sull¿azienda per procedere alla collocazione in Borsa.
Già nei prossimi giorni, quindi, la Commissione di vigilanza sulla Rai potrebbe ascoltare il primo advisor nominato e avere maggiori ragguagli sulle tappe del procedimento.
Insomma, con la chiusura per la fine dell”anno della prima fase dell”iter per la quotazione, è presumibile che si arrivi in primavera alla privatizzazione dell”azienda televisiva.
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