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Adiconsum ha annunciato di aver invitato l¿Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a emanare entro il 27 novembre una delibera sul rispetto della normativa del decoder unico.
L¿associazione ha attivato il proprio centro giuridico per predisporre un atto di denuncia e diffida nei confronti dell¿Autorità a emanare una delibera con i seguenti contenuti:
adozione di provvedimenti nei confronti della distribuzione da parte di Sky dei decoder in modalità NDS, distribuzione che viola la normativa sul decoder unico;
adozione di provvedimenti in merito alla decisione assunta da Sky di non produrre moduli mobili NDS per Common Interface;
definizione delle modalità necessarie a garantire gli utenti proprietari di decoder;
definizione delle modalità per la sostituzione dei decoder.
L¿ottobre scorso, l¿Agcom aveva raggiunto con il Gruppo di Rupert Murdoch una posizione comune nel merito della questione.
Secondo i termini di una lettera inviata all¿Autorità dall¿Amministratore della payTv, Tom Mockridge, gli abbonati a Sky potranno rescindere il contratto se non saranno soddisfatti dal nuovo decoder. Cosa ancora più importante, come spiegava il commissario dell¿Authority Alessandro Luciano, non dovranno pagare nulla.
Per quanto riguarda coloro che possiedono i decoder che funzionano con il vecchio sistema di codifica Seca2, che Sky sta abbandonando per passare all¿NDS più efficace contro la pirateria, potranno ricevere un primo decoder di Sky, gratuito o in fitto a secondo della promozione, e comprarne un secondo a prezzi scontati.
Naturalmente le nuove condizioni dovevano essere stabilite in un successivo incontro con le associazioni. A rappresentare i consumatori doveva esserci Mauro Vergari dell¿Adiconsum, che per prima aveva sollevato il caso dei decoder.
Le associazioni in realtà si aspettavano una presa di posizione più dura da parte dell”Agcom,c”erano i presupposti per una sanzione a Sky, dato l¿evidente non rispetto della normativa italiana, ma tale sanzione non è stata comminata.
Si è preferito trasferirea un tavolo di confronto la discussione su come tradurre in comportamenti concreti un impegno teorico del monopolista al rispetto delle regole sulla concorrenza.
L¿Adiconsum aveva evidenziato come molti consumatori hanno acquistato gli apparati non dedicati esclusivamente alla ricezione dei programmi Sky, sostenendo elevati costi, perché garantiti dalla legislazione presente in Italia certi che anche in futuro potessero essere compatibili con qualsiasi trasmissione, visto che la legge sul decoder unico garantisce.
Per Adiconsum appariva evidente che i ricevitori di Sky alla stato attuale non rispettassero la legge del decoder unico, visto che ¿Non è possibile ricevere con un unico apparato, tutti programmi radiotelevisivi digitali in chiaro¿.
L¿Associazione aggiungeva che la scelta di chiudere il Seca danneggiava anche chi aveva acquistato il decoder con questo accesso condizionato, che dovrebbe buttarlo perché inservibile sia per i canali in chiaro, come in precedenza spiegato, e sia per continuare a vedere Sky.
Non basta certamente offrirne un altro, soprattutto se in noleggio gratuito, per indennizzare il danno. Per l¿Adiconsum accettare le imposizioni di Sky significava dare origine a un grave precedente, ¿cosa accadrebbe se fra un po¿ di tempo Sky cambiasse di nuovo proprietario e si utilizzasse un nuovo accesso condizionato?¿
L¿Adiconsum chiedeva quindi un intervento urgente che bloccasse la chiusura da parte di Sky della modalità Seca e che disponesse il rispetto della Legge sul decoder unico, obbligando la payTv ad utilizzare una sola codifica (NDS) solo dopo aver garantito l¿utilizzo di tutti i decoder capaci di funzionare con tutti gli accessi condizionati, cioè il decoder ¿Common Interface¿ come previsto dalla delibera dell¿Authority.
Di fronte alla mancata ottemperanza delle disposizioni da parte di Sky, l¿Adiconsum è arrivata a chiedere all¿Autorità una delibera sul rispetto della normativa del decoder unico.
L¿associazione comunica che in assenza della delibera, si vedrà costretta a tutelare collettivamente i diritti e gli interessi dei consumatori presso le competenti sedi giudiziarie.
Adiconsum – Atto di invito e contestuale diffida stragiudiziale
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