Dall¿Africa i giornalisti dell¿UFP lanciano un appello per garantire la protezione degli inviati in guerra

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Circa 250 giornalisti membri dell¿Unione della stampa francese (UPF), riuniti a Ouagadougou, capitale di Burkina Faso, hanno firmato un appello rivolto agli Stati francofoni, perch&#233 assicurino la libert&#224 di stampa e aboliscano la detenzione per reati collegati con questa attivit&#224, come hanno gi&#224 fatto altri Stati negli ultimi anni.

Questa il parere dell¿UFP, che per voce del suo presidente Herv&#233 Bourges, ha ribadito le proprie posizioni a sostegno dell¿attivit&#224 giornalistica internazionale, troppo spesso sottoposta, oltre che ai rischi del mestiere, a pressioni di tipo economico e politico.

L¿UPF ha chiesto inoltre sostegno per l¿elaborazione di una nuova Convenzione internazionale in tema di sicurezza e protezione dei giornalisti, e l¿adozione di uno stemma riconosciuto internazionalmente, al fine di identificare i giornalisti e proteggere le missioni nei Paesi in guerra.

Spesso vediamo i reporter, impegnati in zone belligeranti, ricorrere a soluzioni ¿artigianali¿ per evidenziare il loro status di inviati della stampa e della Tv, come tessere con l¿iscrizione ¿Tv¿ e ¿Press¿ esibite sulle giacche, per proteggersi dagli attacchi.

Gilles Schneider direttore generale della radio francese France Inter, ha sottolineato che gli inviati assoldano agenti di sicurezza per sentirsi pi&#249 protetti, e i recenti fatti di cronaca confermano che i giornalisti sono considerati facili bersagli, con rischio per la loro incolumit&#224.

I giornalisti che lavorano nei Paesi in via di sviluppo devono invece essere protetti da pressioni di altra natura, quelle di tipo economico e politico. Per Schneider chi lavora in queste condizioni, deve ricevere un dignitoso stipendio, per evitare che sia facile preda della corruzione locale.

L¿appello &#232 stato lanciato a margine della 36esima assise dell¿UPF, organizzazione che raggruppa 3.000 giornalisti in 120 Paesi, e arriva ad alcuni giorni dall¿appello lanciato in Francia dal Primo ministro Jean-Pierre Raffarin, preoccupato che la concentrazione eccessiva nei mediaminacci il pluralismo della stampa.

¿Bisogna riflettere sulle conseguenze di una concentrazione eccessiva nei media, sui rischi che potrebbe comportare sulla libert&#224 della stampa e il rispetto del pluralismo¿, ha dichiarato il Primo ministro.

Raffarin ha detto di pesare le proprie parole e di essere convinto che la libert&#224, a garanzia del pluralismo, sta subendo forti minacce per via di una concentrazione eccessiva sul mercato francese dei media.

Il Primo ministro ha lasciato intendere che la Legge del 1986 sulla libert&#224 delle comunicazioni non &#232 pi&#249 rispondente alle esigenze determinate da un quadro mediatico in continua evoluzione.

Per Raffarin bisogna anticipare gli effetti dei cambiamenti tecnici ed economici, almeno quelli prevedibili.

Il Primo ministro ha annunciato che entro il 2007 nominer&#224 degli esperti indipendenti, per garantire il rispetto del pluralismo dei media.

¿Sono un fervente sostenitore del pluralismo ¿ ha concluso Raffarin ¿ Dobbiamo difendere questa libert&#224 fondamentale¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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