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E¿ stato completato oggi, 01 dicembre 2004, il processo per incorporazione di FastWeb in e.Biscom.
La società nata dall¿operazione si chiamerà FastWeb, a testimonianza dell”affermazione sul mercato del brand con cui sono stati commercializzati i servizi della società a partire dal 2000. Da oggi il Gruppo adotterà anche un nuovo logo.
Nella riunione odierna l”Assemblea inoltre ha proceduto a nominare Stefano Parisi, già amministratore delegato di FastWeb e direttore generale di e.Biscom, consigliere di amministrazione della società che si aggiunge a Silvio Scaglia, presidente; Carlo Micheli, vicepresidente, e agli amministratori indipendenti e non esecutivi Mario Greco, Gianfelice Rocca e Carlo Secchi.
Al termine dell”assemblea si è riunito il Cda di FastWeb il quale ha proceduto alla nomina di Stefano Parisi ad amministratore delegato. Il Cda, si legge sempre nella nota, ha inoltre istituito un Comitato Direttivo composto dall”amministratore delegato e da manager estranei al Consiglio di amministrazione il quale svolge funzioni consultive e propositive attraverso l”esame preliminare di tutti gli argomenti di rilevanza strategica per lo sviluppo dell”azienda.
In seguito all”adozione del nuovo nome, sarà modificata anche la denominazione del titolo quotato sul Nuovo Mercato di Piazza Affari.
Intanto stamani e.Biscom ha ribadito che non ci sono trattative per una integrazione con l”operatore telefonico Wind (Gruppo Enel), ma ritiene che l”idea sia valida e vada perseguita.
“Avrete letto delle notizie sulle ipotesi di combinazione con Wind, non c”è nessuna trattativa in corso, ma resta la validità dell”idea di combinare gli asset industriali di Wind ed e.Biscom“, ha detto il presidente di e.Biscom Silvio Scaglia durante l”assemblea degli azionisti.
“Creare un secondo grande operatore di rete fissa è un”idea che va perseguita nel tempo, non ad ogni costo e se troviamo una controparte interessata“, ha aggiunto.
“Ribadisco che l”idea è totalmente valida“, ha concluso Scaglia.
Recentemente, il Corriere della Sera riportava infatti che Deutsche Bank avrebbe preso contatti informali con e.Biscom per proporre la fusione con Wind, dopo il supposto rifiuto di Enel alla proposta di una cordata italo-franco-egiziana guidata dai Romiti e sostenuta dalla famiglia Sawiris. Offerta che Enel ha smentito nelle scorse settimane.
Ma alcuni esperti del settore ritengono invece verosimile la possibilità di un¿operazione tra e.Biscom e Wind. Un¿analista avrebbe riferito che si tratta di un punto di vista industriale che risulta credibile.
Ieri mattina e.Biscom è intervenuta anche per precisare che il presidente Silvio Scaglia non ha compiuto alcuna operazione sulla sua quota azionaria che si attesta al 30,1% del capitale dal gennaio 2004, a seguito della conversione delle obbligazioni convertibili di AEM.
Resta dunque invariato il numero di azioni possedute (17.000.272) detenute da Silvio Scaglia.
La tappa odierna rappresenta il punto di arrivo del processo di fusione tra la capogruppo e.Biscom e la controllata FastWeb, fusione che era stata approvata dai rispettivi Consigli di amministrazione il 30 aprile 2004.
Il 19 marzo scorso i Consigli di amministrazione delle due società avevano approvato l”operazione subordinatamente all”esito positivo delle verifiche sugli impatti fiscali della fusione.
Come già spiegato più volte dalla società, l¿incorporazione di FastWeb rappresenta il naturale esito del processo di razionalizzazione delle attività intrapreso sin dal 2002 dal Gruppo e.Biscom per focalizzarsi sul proprio core business delle telecomunicazioni a larga banda su rete fissa in Italia.
FastWeb è la prima società italiana ad offrire agli utenti un sistema integrato per l”utilizzo contemporaneo e ottimizzato di Telefono, Internet e Tv, grazie a una rete in fibra ottica all”avanguardia che impiega la tecnologia IP (Internet Protocol).
Come completamento di questo piano, i vertici della società hanno ritenuto opportuno procedere all”integrazione nella holding e.Biscom della società operativa Fastweb anche al fine di ottimizzare l”efficienza gestionale unificando i processi decisionali e operativi, senza comportare modifiche alla strategia e alle attività del Gruppo e.Biscom.
Dall”operazione, che dà luogo a un cambio di oggetto sociale per e.Biscom che passa da holding a società operativa, emergono vantaggi fiscali per 68 milioni di euro (derivante dal riconoscimento ai fini fiscali di un disavanzo da annullamento della partecipazione conseguente alla fusione di circa 207 milioni di euro) che vanno ad aggiungersi ai 247,5 milioni di crediti fiscali consolidati e che non verranno persi con l”integrazione, così come nell”intento della società che aveva subordinato l”operazione proprio verifica dell”assetto fiscale.
Da ricordare che base alla stime societarie e.Biscom dovrebbe godere di benefici fiscali derivanti dalle perdite pregresse fino al 2008.
Fondata aMilano nel settembre 1999, e.Biscom ha sviluppato una nuova generazione di reti di trasmissione, del tutto alternative a quelle telefoniche tradizionali ed estese alle principali città ed aree metropolitane italiane(Milano, Roma, Torino, Genova, Venezia-Mestre, Padova, Bologna, Napoli e Bari oltre a Biella, Modena e Reggio Emilia).
La società basa il proprio vantaggio competitivo su una soluzione tecnologica senza precedenti: per prima ha coniugato l¿uso estensivo del protocollo IP (Internet Protocol) per la gestione integrata di voce, dati e video con la fibra ottica e i sistemi xDSL. In questo modo ha raggiunto un duplice obiettivo: offrire ai clienti un¿ampiezza di banda pressoché illimitata e conseguire un¿estrema efficienza negli investimenti in infrastrutture.
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