Europa
Internet si è ormai trasformato in un universo domestico. Concepito inizialmente come mezzo di comunicazione ad uso della comunità scientifica, si è sviluppato in strumento utilizzato oggi nelle case, nelle scuole, nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni.
Internet è stato la forza trainante che ha caratterizzato la fine del XX e dell¿inizio del XXI secolo ma, per molti aspetti, il suo potenziale rimane in gran parte inesplorato.
I contenuti e i comportamenti illegali e nocivi su Internet costituiscono una fonte di preoccupazione permanente per i legislatori, l¿industria e gli utenti finali, in particolare i genitori e gli educatori.
L¿Unione europea è stata la prima, nel 1996, ad avviare un¿azione per contrastare i contenuti illegali e nocivi.
In questo contesto, il Parlamento europeo ha approvato la relazione a favore di un programma comunitario per promuovere un uso più sicuro di Internet.
Il Programma ”Safer Internet Plus”, istituito per il periodo 2005-2008, ha lo scopo anche di combattere i contenuti illegali e indesiderati, in particolare la pornografia infantile e il materiale razzista.
Il quadro finanziario dal gennaio 2005 al 31 dicembre 2008 è fissato in 45 milioni di euro.
Il finanziamento si inserisce nel proseguo del piano d¿azione per l¿uso sicuro di Internet 1999-2004, iniziativa che – con uno stanziamento di 50 milioni di euro – ha portato all¿istituzione di una rete europea di hotline, alla nascita di programmi di autoregolamentazione e di codici di condotta, al sostegno dello sviluppo di sistemi di filtraggio e di classificazione dei contenuti e infine alla promozione di numerose azioni di sensibilizzazione.
Nei primi quattro anni di funzionamento, il piano d¿azione ha recato sostanziali benefici ma la complessità delle problematiche e la molteplicità degli attori coinvolti fanno sì che sia necessario intensificare gli sforzi in questo campo.
La Commissione ha in programma di sferrare un nuovo più intenso attacco contro i contenuti pedopornografici, razzisti e relativi ad azione di spam cui i minori possono essere esposti durante la loro attività on line, e che possono arrecare danno alla loro salute fisica e psichica.
Quattro le aree di intervento che la Commissione considera prioritarie:
Potenziamento del meccanismo di segnalazione dei contenuti illeciti sulla rete, attraverso un”azione di coordinamento delle linee dirette utilizzate dagli utenti per contattare gli organismi deputati ad intervenire;
Sviluppo delle misure tecnologiche che permettono agli utenti di limitare l”esposizione a contenuti indesiderati e pregiudizievoli. La Commissione intende sostenere la messa a punto di sistemi di filtraggio efficaci e promuovere procedure volte allo scambio di informazioni e di pratiche positive in materia di applicazione delle norme anti-spam;
Promozione di un ambiente sicuro per la creazione del quale l”Unione privilegia un comportamento basato sull”autoregolamentazione che garantisce una certa elasticità di azione unita alla conoscenza della natura dei mezzi di comunicazione in questione, soprattutto in un settore in continua evoluzione com”è quello delle moderne tecnologie della società dell”informazione. La Commissione si impegna a mettere a disposizione degli organismi di co-regolamentazione e autoregolamentazione una piattaforma per lo scambio di informazioni e dati utili;
Potenziamento delle campagne di sensibilizzazione volte ad ottenere la piena consapevolezza dei termini della questione.
La Commissione intende con questo operare un più forte coinvolgimento degli adulti, genitori, parenti, insegnanti, cui rivolgere una sistematica costante informazione sull”uso sicuro di Internet.
Secondo un”indagine compiuta lo scorso anno nei Paesi dell”Unione, è emerso che durante l”attività on line circa il 46% dei bambini nord-europei è stato contattato da persone che volevano incontrarli di persona, che il 14% ha realmente incontrato le persone conosciute sulla rete, ma che solo il 4% dei genitori sa che questo è accaduto o può accadere ai propri figli.
Da qui la sensazione che i genitori europei sottovalutino la pericolosità dell”esposizione dei loro figli ai rischi derivanti da un”attività on line incontrollata e imprudente, e l”impegno della Commissione a dotarli di ogni strumento per ristabilire comportamenti corretti e sani.
A ciò è da aggiungere che la nuova generazione di cellulari sarà in grado di distribuire contenuti ¿per adulti¿ anche se già sono allo studio le modalità per limitare l¿accesso a tali contenuti in modo che i genitori possano disporre di telefoni con dispositivi di bloccaggio che impediscano ai loro figli di imbattersi inavvertitamente in siti web dal contenuto esplicito e in chat room inadatte.
Di fronte a queste problematiche, occorre portare avanti le azioni sia nel campo dei contenuti indesiderati dall¿utente finale o potenzialmente nocivi per i minori che nel campo dei contenuti illegali, in particolare la pornografia infantile.
Sono necessarie poi misure pratiche per incoraggiare la segnalazione di contenuti illegali agli organismi competenti ad intervenire, per promuovere le migliori pratiche in materia di codici di condotta che corrispondano a canoni di comportamento universalmente riconosciuti e per informare ed educare genitori e minori su come beneficiare dei nuovi media nel modo più sicuro possibile.
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