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Palm fa sul serio con Linux e annuncia la nuova versione del suo sistema operativo motorizzata dal ¿pinguino¿, dopo aver ufficializzato l¿acquisizione ad hoc della software company cinese China MobileSoft (CMS).
Con un mercato device sempre più incentrato sulle funzioni telefoniche e con le grandi opportunità per i vendor offerte dal mercato cinese, non è difficile intuire il motivo del crescente interesse dell¿industria verso la Cina.
PalmSource, che pure già dispone di un sistema operativo per gli smartphone ¿ mLinux ¿ si è dunque lanciata con impeto sulle opportunità offerte dalla Cina e dal codice CMS, che permetterà ala società di estendere il proprio raggio d¿azione nel campo dei modelli orientati sulle funzione vocali.
Tutte le componenti già sviluppate da CMS rimpiazzeranno i codici delle applicazioni PalmSource e quelle parti dei suoi sistemi operativi basati sul kernel Linux.
La società vuole infatti sfruttare al meglio la forza dell¿open source nel supporto chipset e device per il Wi-Fi e il Bluetooth e per garantire la piena compatibilità con le vecchie applicazioni.
CMS e le sue filiali offrono già una vasta gamma di software per la telefonia mobile, incluse più di una dozzina di applicazioni, software operativi e telefonini.
La società ha anche sviluppato una versione di Linux ottimizzata per i telefonini.
Quanto ai termini commerciali dell”accordo, soggetto ad approvazione da parte degli azionisti della società cinese, PalmSource rilascerà 1,57 milioni di azioni in cambio del pacchetto di China MobileSoft. L¿operazione dovrebbe essere conclusa entro febbraio 2005.
Come ha già fatto la Apple con il Mac OS X, PalmSource manterrà la proprietà dei cpodici top-layer, ma renderà noti tutte le modifiche al codice Linux – per accelerare i tempi di boot e salvaguardare i sistemi di conservazione delle batterie, ad esempio ¿alla comunità open source.
Lo scopo dell¿unione con CMS- oltre alla volontà di affermarsi sul mercato cinese – è quello di fornire una valida alternativa ai sistemi Symbian e Microsoft, e di migliorare la capacità di PalmSource di soddisfare le esigenze dei costruttori, alla ricerca di sistemi operativi meno complessi di quelli degli attuali smartphone.
La percentuale di telefonini ¿intelligenti¿ attualmente sul mercato è infatti ancora molto bassa, proprio a causa dell¿incapacità di adattare i sistemi operativi molto complessi a un uso low-end.
¿Questo è il prossimo passo verso la nostra crescita, nonché una pietra miliare per l¿industria telefonica. Pensiamo infatti di offrire a tutti gli utenti al facilità d¿uso e la flessibilità per cui Palm è già nota¿, spiega il CEO di PalmSource David Nagel.
Secondo gli analisti, il mercato mondiale dei mobile device raggiungerà quota 800 milioni di unità nel 2008: di queste, 250 milioni saranno smartphone.
Una percentuale che potrebbe far sorridere, visti i numeri dei telefonini, ma che rappresenta comunque un¿enorme opportunità per i vendor che vogliono rafforzare la propria posizione sul mercato.
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