Europa
Uno studio del Ministero francese del lavoro, realizzato per il Forum dei diritti su Internet, ha rilevato che sono ben 22 milioni, circa il 7%, i francesi che lavorano a distanza. Si tratta di un aumento lento, ma in continua crescita dal 2001 a oggi.
Lo sviluppo della banda larga in Francia ha consentito di aumentare il numero degli utenti Internet, ma ha anche contribuito a far nasce nuove forme di lavoro.
Secondo l¿indagine europea SIBIS, erano il 6% i francesi dediti al telelavoro nel 2003, 5,6% nel 2001 stando ai dati della ricerca di Eurobarometer, commissionata dall¿Unione europea.
La Dares ha fornito dettagli maggiori su questo tipo di lavoratori: il 2% lavora da casa (440.000) e il 5% sono ¿nomadi¿ (1,1 milioni), vale a dire che utilizzano dei dispositivi mobili per esercitare i loro lavoro, da qualunque luogo.
Queste cifre, pongono la Francia nella fascia alta della Ue, davanti alla Spagna (5%), la Germania (6,5%), ma dietro ai Paesi Scandinavi, come la Svezia (10%).
Lo studio evidenzia che i telelavoratori sono in genere alti dirigenti, comunque uomini e impiegati a tempo indeterminato, che lavorano principalmente nel settore finanziario e nei servizi per l¿impresa, con orari più flessibili, ma più lunghi rispetto al tradizionale orario lavorativo.
Quasi il 50% dei telelavoratori sono ingegneri, o ricoprono incarichi di responsabilità, e un terzo sono intermediari. Le donne rappresentano il 43% dei telelavoratori fissi a domicilio.
I settori che utilizzano maggiormente il telelavoro sono, quello finanziario (banche e assicurazioni) e quello dei servizi alle imprese, con il 16% dei telelavoratori nomadi.
Rimane però un problema di fondo. Al di fuori di un accordo quadro europeo, attualmente il telelavoro in Francia non è regolamentato da un regime giuridico ad hoc.
Situazione che pone alcuni problemi essenziali. Da qui la necessità, emersa nell¿ambito del Forum, di adottare immediate norme che regolamentino le nuove forme di lavoro che si accompagnano all¿era dell¿Information Society.
Al Forum sono state stilate una serie di raccomandazioni sul telelavoro.
Questa categoria di lavoratori deve essere trattata alla stregua degli altri dipendenti, sottoposta quindi a tutte le regole del caso.
Il telelavoro deve poi poter contare su un quadro giuridico sicuro e adatto alla fattispecie.
Una delle soluzioni presentate al Forum, è quella di formalizzare nel contratto la tipologia di ¿telelavoratore¿. Una simile scelta, dovrebbe regolamentare anche il caso degli incidenti mentre si lavora a casa. Mentre dalla sua, il telelavoratore, deve garantire l¿equilibrio tra vita privata e professionale.
Partendo dall¿inchiesta permanente sulle condizioni di vita, condotta dall¿Insee tra il 1999 e il 2003, la Dares ha definito il telelavoratore come una persona che lavora a distanza, in un contesto in cui il lavoro include l”uso di tecnologie informatiche e della comunicazione. Altra caratteristica è la continuità: il telelavoratore deve svolgere questo tipo di lavoro tutti i giorni o almeno 5 ore a settimana e in un posto di lavoro diverso dagli uffici della società da cui viene pagato.
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