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Nulla di fatto nell¿affaire Wind.
La proposta di acquisizione della cordata guidata da Cesare Romiti sull¿operatore telefonicoè infatti arrivata puntuale ma Enel l¿ha ritenuta inadeguata, sia per le disponibilità finanziarie sia per le modalità che la caratterizzano.
La società, che controlla il 100% di Wind, ha fatto sapere che l¿offerta non risponde alle proprie aspettative e che ¿la strada maestra che intende perseguire per Wind è quella di una IPO, un¿ipotesi sulla quale si inizierà a lavorare a partire dal 2005¿
Fino all¿effettiva realizzazione dell¿Ipo, continua la nota, ¿Enel prenderà in esame, nell¿interesse esclusivo dei propri azionisti, tutte le offerte, come quella pervenuta ieri, a condizione che valorizzino in modo adeguato la sua partecipazione in Wind¿.
Ipotesi, quella della quotazione in Borsa, sostenuta anche dal ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri che la definisce una ¿scelta saggia¿.
In base all¿offerta dell¿ex numero uno della Fiat, la società è stata valutata 12 miliardi di euro, mentre erano previsti altri due miliardi di investimento per lo sviluppo del gruppo e la riduzione del debito.
Romiti aveva annunciato una decina di giorni fa l¿intenzione di presentare un¿offerta per rilevare Wind, assieme a un consorzio di cui fanno parte la famiglia egiziana Sawiris (cui fa capo l¿operatore Orascom) Wilbur Ross, della holding newyorchese WL Ross & Co., e il tycoon franco-vietnamita Philippe Nguyen, a capo del fondo di private equity Ipe-Investors.
Nei piani della cordata, Wind sarebbe in una nuova entità in cui sarebbero stati iniettati 2 miliardi di euro provenienti dal pool di investitori per ricapitalizzare la società e a ridurne il debito.
In una prima fase, Enel avrebbe una quota inferiore al 50%, per poi decidere di uscire o meno dalla società.
L¿offerta era già stata valutata con un certo scetticismo a metà novembre, quando si erano avuti i primi contatti tra il presidente Enel Piero Gnudi e Cesare Romiti.
Nei giorni scorsi, anche Fastweb aveva dato mandato a un pool di banche di valutare la fattibilità di un¿eventuale acquisizione dell¿operatore da parte della società, che si occupa di servizi Internet a banda larga.
Ma secondo la valutazione degli advisor, la cooperazione con Wind sarebbe sì sostenuta da un valido business plan integrato e svilupperebbe sinergie industriali di grande rilievo economico, ma le pretese economiche di Enel non consentono il raggiungimento di alcun accordo.
Tutto dunque è ancora da decidere, ma le speranze di Enel di recuperare i 13 miliardi investiti nella telefonia mobile attraverso un¿offerta d¿acquisizione sembrano affievolirsi.
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