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Bisognerà aspettare il 31 gennaio per la chiusura dell¿indagine aperta dall¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni su Rai e Mediaset, che accerterà se sia riscontrabile l¿abuso di posizione dominante sul mercato televisivo nel 2004, ai sensi della Legge Gasparri.
Le nuove norme, che hanno riformato l¿intero sistema radiotelevisivo italiano, impongono il limite massimo dei finanziamenti al 20%, adesso si sta accertando se sia avvenuto un superamento di tale quota.
La notizia è stata confermata dal presidente dell¿Authority Enzo Cheli, poco prima della riunione del Consiglio che aveva all”ordine del giorno un”informativa sulla questione.
Commentando lo slittamento dei tempi, una fonte del Garante ha rivelato che è stata chiesta una sospensione dei termini per ottenere maggiori informazioni sul caso.
L¿Agcom sta conducendo anche un¿altra indagine sui due poli televisivi, che dovrebbe verificare se i due Gruppi siano imputabili d¿aver superato i limiti antitrust fissati dalla Legge Maccanico, per il periodo 1998-2003.
Secondo quanto dispone la Legge 249 del 1997, nella parte non ancora abrogata dalla Legge Gasparri, l”Authority per le Comunicazioni, una volta accertata l”esistenza di una posizione dominante, ammonisce i soggetti interessati a rientrare nei parametri di legge.
Davanti all¿inottemperanza, può disporre la cessione di aziende o rami di azienda o multe tra il 2% e il 5% del fatturato relativo all”esercizio antecedente a quello in cui è avvenuta la notifica della violazione.
Rai e Mediaset hanno raggiunto nel 2003 quote di mercato nel sistema televisivo pari rispettivamente al 39,5% e al 34,3%, mentre Pubblitalia si colloca intorno al 62% nel settore della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo.
Situazione che dovrebbe complicarsi ulteriormente con l¿avvio del piano di privatizzazione della Rai, che prevede la quotazione in Borsa del 20-22¿% dell¿azienda entro la prossima primavera.
Il consiglio dell¿Agcom si riunirà anche oggi e domani 12 gennaio per discutere sul da farsi, e lo stesso Cheli ha precisato che in questi giorni saranno approvate le risultanze istruttorie preparate dagli uffici tecnici.
La calendarizzazione dei lavori porta quindi a una decisione non immediata ma che rispetterà la scadenza del procedimento fissata per il 4 febbraio.
Il presidente dell¿Authority ha dichiarato che la conclusione del procedimento ¿è prevista entro fine mese o nei primi giorni di febbraio”.
“Siamo in fase di approvazione delle risultanze istruttorie, che verranno notificate alle parti. Quindi sentiremo le risposte e terremo le audizioni” dei soggetti interessati.
“L”impegno – ha concluso Cheli – è di chiudere entrambe le indagini entro la fine del mandato¿.
Cheli ha inoltre precisato che l”Autorità contemporaneamente proseguirà nella sua opera di esame del mercato della pubblicità televisiva in base alla nuova normativa.
Nella relazione annuale, presentata nel giugno 2004, l¿Agcom aveva già evidenziato la strozzatura delle risorse economiche sul mercato radiotelevisivo, e l¿eccessiva concentrazione della pubblicità e dell¿audience in due soli soggetti, Rai e Mediaset.
Nella relazione si sottolineava che, le due emittenti insieme assorbono l¿86,5% delle risorse del mercato pubblicitario.
La pubblicità resta la componente prevalente tra le fonti del finanziamento del mercato televisivo, con il 57,3%, mentre il canone rappresenta ormai meno di un quarto delle risorse del sistema.
Il presidente dell¿Autorità Enzo Cheli aveva sottolineato nell¿occasione che ¿¿la permanenza di un fenomeno di prosciugamento delle risorse pubblicitarie da parte del mezzo televisivo¿, rendeva difficile la situazione del settore dell”editoria quotidiana, anche se – evidenziava Cheli – ¿¿si è arrestato il preoccupante calo della diffusione dei giornali, il cui dato registra, per la prima volta negli ultimi anni, un sia pur debole segnale di crescita¿.
E anche allora il riferimento era andato alla violazione dei tetti previsti dalla Legge Maccanico.
Qualcuno è tuttora convinto che l¿Agcom stia procedendo con troppa cautela. Si prende tempo?
E¿ un caso l¿avvicinarsi della scadenza del mandato di Enzo Cheli, previsto per il prossimo 10 febbraio, e quello dei commissari per l¿8 marzo?
L¿atteggiamento dell¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è stato più volte criticato. Si lamenta che l¿Agcom non svolga un ruolo particolarmente attivo in questo senso, il riferimento va alle numerose istruttorie le cui conclusioni hanno sempre lasciato l¿amaro in bocca a chi si aspettava decisioni maggiormente incisive.
Alcuni sono addirittura arrivati a dichiarare che l¿Agcom stia tenendo un comportamento fin troppo passivo nei confronti di questi operatori che spesso e volentieri non rispettano i limiti stabiliti dalla legge in vigore per garantire una libera concorrenza nel settore.
Recentemente Cheli ha cercato di addurre una giustificazione: ¿L”approvazione della Legge Gasparri ha modificato i limiti antitrust nel sistema televisivo, non consentendo all”Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni di decidere se multare Rai e Mediaset per aver superato i tetti della vecchia legge Maccanico¿, ha commentato laconico il presidente.
Come dire, non è colpa nostra se non interveniamo, ma delle nuove disposizioni normative. Troppo facile?
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