Risveglio tranquillo per Fastweb, si attende adesso il ritorno di fiducia degli investitori

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Mattinata tranquilla per Fastweb che in apertura viaggiava perfettamente invariata a 37,47 euro.

Ieri a creare qualche problema al titolo &#232 stata la notizia del maxi-aumento di capitale deciso dal Consiglio d¿amministrazione di venerd&#236 14 gennaio, per un massimo di 800 milioni di euro.

Il mercato si chiede adesso quali soci aderiranno a tale operazione e quali saranno gli effetti diluitivi all”interno dell”azionariato. L¿Amministratore delegato Silvio Scaglia, dalla sua, ha gi&#224 fatto sapere che parteciper&#224 all”aumento “per quanto possibile finanziariamente“.

Scaglia ha dichiarato che potrebbe diluire la sua quota nella societ&#224 per effetto del programmato aumento di capitale da 800 milioni e ha spiegato che potrebbe fare un operation blanche, cio&#232 vendere una parte dei diritti per finanziare l”acquisto di azioni. In questo modo non avrebbe un esborso di liquidit&#224 ma vedrebbe sicuramente ridurre la sua partecipazione. “Sto poi valutando se indebitarmi per andare oltre“, ha aggiunto.

Il gruppo promette quinti free cash flow distribuibile come dividendi per 1,5 miliardi nel periodo 2007-2010, in seguito al nuovo piano industriale.

La “riduzione della quota da parte di Scaglia sar&#224 inevitabile – hanno spiegato alcuni analisti contattati – ma va vista in chiave positiva, perch&#233 chi accetta di perdere il controllo per favorire lo sviluppo dell”azienda &#232 un fatto raro, soprattutto in Italia, mentre &#232 anche apprezzabile che non abbiano scelto Wind, ma abbiano voluto fare una scelta pi&#249 pagante per gli azionisti“.

Secondo alcun voci di mercato senza riscontri comunque, i diritti di opzione non sottoscritti da Scaglia potrebbero essere ceduti a soggetti ”non ostili”. Deutsche Bank, garante dell” aumento, da parte sua ha gi&#224 dichiarato di non voler tenere l”eventuale inoptato e di non voler possedere una partecipazione nella societ&#224 nel medio-lungo termine.

La societ&#224, che offre servizi di telefonia, video e Internet veloce su banda larga, prevede inoltre di raggiungere nell¿anno in corso un Ebitda di 310 milioni e vendite per 970 milioni e ha inoltre annunciato l”aumento e nuovi investimenti per 3 miliardi dal 2005 al 2013, con l”obiettivo di diventare il secondo operatore nazionale di telefonia fissa.

¿Le famiglie – ha detto tra le altre cose Scaglia, confermando di voler diventare il secondo operatore di telefonia fissa in Italia – restano il nostro target principale“.

Il nuovo piano industriale posticipa di un anno, al 2006, la data del break-even a livello di risultato netto, ma aumenta il teorico monte dividendi da un miliardo del precedente piano.

L¿Ad ha poi confermato il proprio impegno a rimanere alla guida dell¿azienda fino al break-even.

¿Nei prossimi due anni c”&#232 una possibilit&#224 molto ridotta che la situazione competitiva peggiori, questo &#232 uno dei motivi per agire ora¿, ha detto Scaglia.

Poi l¿amministratore del gruppo ha fatto riferimento agli altri player del mercato.

Telecom Italia &#232 ¿certamente forte come competitor, ma in questo momento &#232 meno forte di quello che prevedevamo¿, ha spiegato Scaglia.

Mentre per quel che riguarda Tiscali, Scaglia ha spiegato che la situazione dell¿Isp sardo ¿&#232 nota¿ e si aspetta ¿poca pressione competitiva¿.

Naturale che le riflessioni di Scaglia si fermassero anche su Wind, le cui vicende stanno animando da settimane i mercati finanziari.

¿Wind &#232 l”operatore con fatturato pi&#249 alto ¿ ha detto Scaglia – ma derivante soprattutto da servizi voce e in calo. E gi&#224 dal prossimo anno la copertura di Fastweb sar&#224 superiore a quella di Wind¿.

E proprio riguardo a Wind, il management di Fastweb ha detto di aver ormai gettato la spugna, anche perch&#233 la parte mobile della societ&#224 di telefonia era considerata di scarso interesse.

A margine dell”incontro di oggi con gli analisti finanziari sul perch&#233 non si sia deciso di acquistare la societ&#224 messa in vendita dall”Enel per poi cederne la parte mobile, Scaglia, ha fatto sapere che ci&#242 sarebbe potuto avvenire solo a patto che fossero state formulate offerte allettanti. Tuttavia, Scaglia ha poi tenuto subito a precisare che “Non siamo mai entrati in discussione con le cordate che ci sono in giro perch&#233 ci sembrava di perdere il controllo sul nostro destino”.

C¿&#232 invece tutta l¿intenzione da parte della societ&#224 di continuare a concentrarsi sul mercato della banda larga che &#232 in forte crescita, a riguardo Scaglia ha paragonato la situazione attuale a quella della telefonia mobile intorno alla met&#224 degli anni ”90, quando Omnitel, di cui Scaglia era amministratore delegato, era stato il primo operatore di telefonia mobile nel Paese.

Gli operatori, commentando l¿aumento di capitale di Fastweb, lo hanno definito ¿inaspettato¿

Dalle sale operative, si punta il dito contro l”emissione di nuovi titoli per 800 milioni finalizzata a sostenere il piano da 2,8 miliardi di investimenti annunciato lo scorso venerd&#236 14 gennaio a mercati chiusi.

Una novit&#224 non del tutto inaspettata, per&#242, poich&#233, come ha commentato Daniele Tolusso di Uniprof, ¿gi&#224 a dicembre il titolo aveva subito forti scossoni”. Quello di oggi, a quota 37 euro, “potrebbe essere il primo obiettivo della corsa al ribasso“, ma non &#232 esclusa una “nuova accelerazione“.

La decisione ha preso in contropiede gli analisti di Rasbank.

¿Il lancio di un aumento di capitale per oltre il 35% dell”attuale capitalizzazione, che coglie completamente di sorpresa vista la reiterata asserzione del management che il proprio progetto di sviluppo era completamente finanziato, non pu&#242 che essere accolto molto negativamente“, fanno sapere dalla sim milanese.

Da Rasbank, per il momento, tenuto anche conto che le voci di un aumento avevano gi&#224 impattato negativamente sull”azione, confermano la raccomandazione “buy” su Fastweb.

In ogni caso, dopo l”inevitabile impatto sul titolo, analisti e operatori ritengono possibile una inversione di tendenza e un ritorno della fiducia degli investitori.

Raffaella Natale

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