Agire Digitale: un progetto per piccole imprese e professionisti, per coinvolgere il Paese. Gasparri ¿raddoppio delle connessioni alla banda larga entro il 2005´

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¿La crescita della banda larga nel nostro Paese &#232 stata straordinaria. Quando iniziammo a lavorare, nell¿estate del 2001 disponevamo in Italia di appena 300.000 connessioni. A fine 2004 il loro numero &#232 passato ad oltre 4 milioni, con un incremento nel solo mese di dicembre passato di oltre 400.000 connessioni. Il nostro obiettivo per fine 2005 &#232, come ho dichiarato in occasione della Convention mondiale sulla Banda Larga nello scorso mese di settembre, di almeno 8 milioni di connessioni alla banda larga¿.

Questi i dati riportati dal ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri, nell”intervento all”interno del convegno ””Agire Digitale, pi&#249 banda larga pi&#249 servizi”, organizzato marted&#236 25 gennaio a Roma dal ministero delle Comunicazioni, dalla Fondazione Ugo Bordonie dall¿Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell¿ Informazione e che si &#232 tenuto presso l¿auditorium dello stesso ministero.

Cos¿&#232 Agire Digitale?

E¿ un progetto che mira a fare quanto sino ad ora non &#232 stato fatto. Un coinvolgimento del Paese nel processo di trasformazione tecnologica, che preveda la partecipazione attiva di tutte le realt&#224 territoriali, coinvolgendo il tessuto delle piccole e medie imprese e del mondo delle professioni.

Se le prime sono ben note, si &#232 invece dischiuso un mondo nuovo sui secondi. Una realt&#224 presente in ogni angolo del territorio nazionale: 400.000 medici (1 medico ogni 175 abitanti), 105.000 avvocati (1 ogni 430 abitanti), 55.000 commercialisti (1 ogni 90 imprese e ogni 1.000 abitanti).

Con quali obiettivi? Verificare la distanza tra domanda e offerta; definire o ridefinire i contenuti e le applicazioni dei servizi internet; identificare in modo preciso gli attori del processo di adozione virtuosa delle nuove tecnologie. Il tutto adottando come strumento di rilevazione due questionari ben articolati e distribuito in centinaia di migliaia di copie, rivolti ai fornitori, il primo, ed ai professionisti e alle micro-imprese il secondo.

L”impegno del ministero delle Comunicazioni, come Gasparri ha sottolineato nel suo intervento, &#232 rivolto a superare quel Digital Divide che ancora riguarda il mondo del lavoro, ””specie quello costituito dalle piccole imprese che non ha colto appieno le potenzialit&#224 della modernizzazione””.

Una prima questione da affrontare &#232 la diffusione: ””Usare il computer per molti &#232 ancora troppo difficile. Non bisogna solo alfabetizzare all”informatica, ma rendere pi&#249 semplice l”uso delle tecnologie….Certo la banda larga ci aiuta a far s&#236 che tutti posano dialogare ed operare in modo spedito ed efficiente, ma il problema non &#232 solo raggiungere gli utenti, bisogna offrire loro servizi adatti¿.

””C”&#232 una grande distanza tra domanda e offerta di servizi che viaggiano nelle reti a banda larga ¿ ha continuato il ministro – La percezione dei fruitori &#232 a volte lontana dalle esigenze reali delle categorie produttive…Dobbiamo continuare a chiederci quali soluzioni ci servono, per condividere conoscenza ed esperienza e come le reti di telecomunicazione possono trasformare il nostro modo di vivere e lavorare””.

¿Il governo &#232 impegnato su tutti i fronti nel fronteggiare il Digital Divide, innanzitutto sostenendo lo sviluppo della banda larga in ogni sua espressione, sapendo che ci sono difficolt&#224 per distribuire in modo capillare l¿infrastruttura e quindi dobbiamo andare a soluzioni integrate. L¿azione del governo nello sviluppo, tra gli altri, di Wireless Local Loop, Wi-Fi, Wimax, testimonia il nostro impegno a garantire tutti i possibili sistemi di accesso alla banda larga. Naturalmente la sicurezza, come &#232 emerso anche oggi in tutti gli interventi, &#232 di cruciale importanza. La sicurezza sta a cuore a tutti noi ed il governo ne &#232 stato alfiere anche in sede europea, dove siamo stati in condizione diassicurare una guida italiana all¿Agenzia Europea per la Sicurezza delle Reti…Infine non va dimenticato che tutto ci&#242 si pu&#242 fare solo facendo ingenti investimenti. Investimenti in infrastrutture anche immateriali. E anche questa ragione ci ha spinti a sollecitare in Europa una revisione del Patto di stabilit&#224 un argomento su cui c¿&#232 pi&#249 convergenza internazionale di quanto parte della stampa nazionale e non lasci intendere¿.

Il lavori della giornata sono stati introdotti da Gianluca Petrillo, Consigliere del ministro delle Comunicazioni per Internet, che ha presentato nel dettaglio i termini del progetto le finalit&#224, gli obiettivi.

¿Agire Digitale &#232 un progetto importante nel quale crediamo fermamente” ¿ ha evidenziato Petrillo ¿ “Il progetto &#232 stato presentato al Comitato interministeriale della Societ&#224 dell¿Informazione con l¿obbiettivo di studiare gli strumenti che migliorano la qualit&#224 di vita e il lavoro….Coinvolgere il mondo delle professioni vuol dire ramificarsi nel territorio e coinvolgere professionisti che chiedono innanzitutto posta certificata, firma digitale, protezione anti-intrusione per i propri computer e pi&#249 in generale garanzie di sicurezza informatica. Telefonia mobile, internet, Umts, Tv digitale terrestre rappresentano processi non dipendenti da un singolo Paese e per questo seguiamo particolarmente tutti gli organismi internazionali e di standardizzazione. Il nostro obiettivo &#232 cavalcare l¿innovazione per vivere meglio¿.

E¿ cos&#236 iniziata la tavola rotonda, coordinata da Guido Salerno, Direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni e membro dell¿Advisory Boarddi Key4biz.

¿Se vogliamo costruire un mercato digitale competitivo, dobbiamo avere utenti capaci di esprimere valori rilevanti” ¿ ha sottolineato Salerno – “In tal senso la larga banda rappresenta un vettore di sviluppo irrinunciabile, capace di aumentare la competizione tra gli attori, migliorare i servizi offrendo nuovi vantaggiai professionisti e ai loro clienti. Quanto pi&#249 banda larga avremo, tanto pi&#249 si elever&#224 la qualit&#224 dei servizi. In tal senso, la partecipazione attiva dei tre ordini professionali qui presenti conferisce loro un ruolo di pivot nello sviluppo digitale diffuso sul territorio….Il tessuto produttivo del Paese &#232 polverizzato. La transizione al digitale &#232 un processo di straordinaria rilevanza. Vi sono tuttavia dei costi e qui non funziona la logica del piccolo &#232 bello o della cosiddetta ¿crescita a cespuglio¿. Va invece indicato come aiutare tale processo a crescere. Vogliamo costruire un nuovo ecosistema delle relazioni: sviluppo e competitivit&#224 sono obiettivi che posiamo raggiungere solo se opereremo insieme. La presenza di Confindustria e di Federcomin ¿ha concluso Salerno – offre un¿ala protettiva e da fiducia a tutti gli attori del mondo d¿impresa. Pi&#249 banda larga, pi&#249 qualit&#224 dei servizi &#232 lo scenario per il quale stiamo lavorando¿.

Sono cos&#236 iniziati gli interventi dei rappresentanti degli ordini professionali. Il primo a prendere la parola &#232 stato Bruno Bugli, Direttore Generale FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri).

“Abbiamo avuto una risposta particolarmente significativa a seguito dell¿invio del questionario ai nostri iscritti, forse con una minore partecipazione nel Mezzogiorno e nel Nord-Est” ¿ ha spiegato Bugli – “Ne &#232 venuto fuori un profilo interessante secondo il quale, per citare alcuni dati, il 75% ha un¿organizzazione di studio di almeno 4 persone; il 44% usa regolarmente la connessione alla rete in banda larga; l¿89% ricerca informazioni sulla propria attivit&#224 via internet ed email; il 31% usa prevalentemente la posta elettronica per comunicare, contro un 42 % che usa prevalentemente la posta tradizionale. Infine l¿80% chiede di avere servizi semplificati ed efficienti. Qui la richiesta di innovazione ormai irrinunciabile. L¿attenzione verso gli ordini dar&#224 frutti perch&#232 i professionisti vantano una organizzazione capillare in tutte le province italiane, co una forte capacit&#224 di coinvolgere il territorio. Protocollo informatico, anagrafica dei professionisti e di tutti i professionisti della salute, applicazioni di formazione nel quadro del Piano di ECM e la relativa registrazione dei crediti formativi, per tutte queste cose e per altre occorrono risposte concrete, non standardizzate ma personalizzate e mirate¿.

E¿ stata poi la volta di Maurizio De Tilla, Presidente della Cassa Forense. ¿Mi pare di grande rilievo che per la prima volta non si parli solo di PMI, ma anche del mondo delle professioni” ¿ ha sottolineato De Tilla – “In Italia abbiamo oltre 1,6 milioni di professionisti con un ¿indotto¿ di circa 5 milioni di persone. Parliamo quindi di grandi numeri. Gli avvocati fanno uso correntemente della rete. E¿ di straordinario valore potersi connetere con tribunali, Camere di commercio, PRA ecc in pochi attimi. Ne guadagna l¿efficenza e la redditivit&#224 del singolo professionista. Di cosa necessitano gli avvocati? Innanzitutto accesso alla rete per banche dati, collegamenti veloci, sicurezza. Tutti saremo costretti ad usare le tecnologie. Ma il nostro obiettivo &#232 individuare prodotti nuovi che ci aiutino a svolgere meglio le nostre attivit&#224 E allora &#232 necessario dialogare con le grandi imprese del settore informatico innanzitutto, perch&#233 si trovino nuove soluzioni. Ma va evitato il rischio della distinzione tra chi accede alla rete e chi ne &#232 tagliato fuori ¿ ha concluso De Tilla – Bisogna modernizzare ancor di pi&#249 le professioni, per renderle vicine e partecipative rispetto al processo tecnologico che stiamo vivendo¿.

Il punto di vista degli Ordini professionali &#232 stato concluso dall¿intervento di Antonio Tamborrino, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti.

¿I commercialisti sono stati forse i primi o i pi&#249 decisi ad occuparsi di informatica, per una necessit&#224: rendere agevoli le attivit&#224, fornendo servizi pi&#249 adeguati” ¿ ha esordito con orgoglio TamborrinoNegli ultimi due anni il governo ha sostenuto lo sviluppo con grande impulso, consentendoci di adeguarci ai nostri colleghi del mondo anglosassone, nel fornire prestazioni pi&#249 efficienti ed innovative. La nostra categoria &#232 cos&#236 motivata a partecipare al processo di trasformazione tecnologica da adeguare le proprie strutture di studio senza alcun incentivo, come accade per altre situazioni. Cosa facciamo in rete? Sostanzialmente tutto: contabilit&#224, revisioni, analisi di bilancio,adempimenti fiscali, uso di banche dati, deposito atti in via telematica, certificazione elettronica, visure commerciali o catastali, archiviazione dati. Tutte operazioni per le guali la sicurezza informatica &#232 strategica. E¿ importante non guardare pi&#249 solo alle grandi imprese, ma prestare attenzione alle PMI ed agli studi professionali¿.

E¿ poi stata la volta delle imprese. Quello delle piccole imprese &#232 stato definito un intervento imprescindibile per Agostino Sghedoni, Direttore Sistemi Produttivi Territoriali di IBM. Ma con una cultura nuova.

¿Le dinamiche del mercato vanno ben al di l&#224 della piccola pattuglia delle grandi imprese. Nel nostro Paese il rilancio della competitivit&#224 passa per il rilancio delle PMI. Il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendent” ¿ ha sottolineato Sghedoni –E l¿azione di IBM si sta concentrando proprio sulle piccole e medie imprese, sostenendo un progetto di cambiamento, valorizzando servizi ed esaltando le strategie di innovazione globale. Le PMI sono un¿ossatura produttiva che &#232 rimasta indietro e che deve partire innanzitutto dai processi di trasformazioni interni all¿azienda. Hanno difficolt&#224 a fare investimenti, ma devono convincersi che per creare valore bisogna dar luogo a nuovi modelli organizzativi; avere infrastrutture comuni; pasare da costi fissi a costi variabili; infine creare reti di imprese, dando luogo a sistemi integrati. Oggi viviamo nell¿et&#224 dell¿integrazione, fondata su interazioni, relazioni dinamiche, transazioni interattive, controlli continui, scambio di dati multimediali. Interpretando queste esigenze ¿ ha concluso Sghedoni – noi abbiamo fatto la scelta dei servizi on demand, perch&#232 il pagamento &#232 legato al consumo, perch&#233 in tal modo ciascuno accede ali servizi secondo le proprie esigenze¿.

E¿ stata poi la volta di un¿altro colosso del settore, rappresentato da Andrea Valboni, Chief Technology Officer di Microsoft Italia.

¿Siamo ben consapevoli del ruolo delle piccole imprese e siamo altrettanto sensibili all¿esigenza di trovare nuove soluzioni. E¿ in un certo senso il nostro mestiere” ¿ ha dichiarato pacatamente Valboni – Credo che la nostra attenzione debba essere concentrata sull¿esigenza di efficienza, di produttivit&#224 e sull¿abbattimento dei costi. Sono tre aspetti cruciali per le piccole e medie imprese, come per il grande settore delle professioni. Certo da soli non posiamo affrontare il problema. E¿ necessario muoversi facendo realmente sistema, trovando nuovi modi per fare incontrare e combaciare domanda ed offerta. Siamo pronti a fare la nostra parte su tre direttrici: tecnologia come fattore abilitante, ricerca di nuovi prodotti, infine un nuovo modo di comunicare l¿innovazione e la trasformazione tecnologica. E siamo pronti a farla innanzitutto ascoltando gli interlocutori di cui oggi parliamo: le piccole imprese ed il modo delle professioni¿.

E¿ stata poi la volta di Pietro Varaldo, Direttore generale di Federcomin.

¿Abbiamo appena chiuso un anno importante per gli sviluppi registrati nella banda larga, nella telefonia di terza generazione, nella Tv digitale terrestre. Ma non ci sono solo luci ¿ ha avvertito Varaldo – Dobbiamo fare ancora molti sforzi per sviluppare una cultura dell¿uso della rete da parte degli imprenditori, una cultura dei servizi informativi, e costruire una nuova opportunit&#224 di sviluppo con le fasce professionali qui convenute, valorizzando i loro rapporti con i rispettivi territori¿.

Ha poi preso la parola Francesco Chirichigno, Presidente operativo di Infratel. ””Senza la banda larga – ha detto Chirichigno, che &#232 anche consigliere del ministro Gasparri – le imprese non possono essere competitive. Certo in tre anni abbiamo fatto passi da gigante, anche grazie agli incentivi studiati gal governo. Ciononostante il 24% della popolazione &#232 ancora privo della larga banda. Infratel e Innovazione Italia sono nate per questo: per ampliare le opportunit&#224 di accesso alla rete, per contribuire alla creazione di infrastrutture adottando tecnologie neutre e favorendo l¿integrazione con le altre reti.Si deve intervenire l&#224 dove i gestori non hanno convenienza economica a costruire reti. Per questo stiamo facendo protocolli d¿impresa con operatori come Telecom Italia, Wind, Fastweb e altri, ma anche accordi con istituzioni e enti come il ministero della Difesa, Universit&#224, Poste per fare arrivare meglio la banda larga nella periferia del Paese¿.

E¿ poi seguito l¿intervento di Arturo Artom, in questo caso in rappresentanza di Confindustria. ¿Il convegno odierno lancia un processo che si rivolge al popolo delle partite IVA, oltre 4 milioni di italiani e in particolare modo alla loro elite rappresentata dagli ordini professionali. La parola d¿ordine &#232 chiara e si pu&#242 sintetizzare in una sola parola: Semplificazione. Nel nostro Paese ¿ ha sottolineato Artom – l¿ICT cresce meno che altrove. I recenti sviluppi della banda larga stanno facendo allineare l¿Italia al resto d¿Europa. Negli ultimi mesi abbiamo asistito ad una piccola rivoluzione. Tecnologia ed innovazione si sono rivolte alle famiglie e le famiglie hanno risposto, con le connessioni veloci ad internet, con il segmento satellitare, con la tv digitale terrestre. Il settore delle piccole e medie imprese ancora non risponde in modo adeguato. Sicurezza delle applicazioni e facilit&#224 d¿uso devono essere il cavallo di battaglia della nostra azione nel 2005¿.

Infine l¿intervento di Luisa Franchina, Direttore Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle tecnologie dell¿Informazione.

¿Con Agire Digitale, per la prima volta ci si &#232 posti il problema di arrivare in modo capillare in tutto il Paese, interloquendo con piccole e medie imprese e con gli ordini professionali, interlocutori privilegiati per dialogare con il sistema-Paese nel suo complesso. Per dire cosa? Per informarli sulla nuova infrastruttura tecnologica del Paese che rende possibile la banda larga e la telefonia di terza generazione, la tv digitale terrestre e nuove e complesse applicazioni. Una infrastruttura pi&#249 dotata, capace di nuove performances, che pu&#242 assicurare a tutti velocit&#224, trasparenza, risparmio, efficienza. Una infrastruttura che pu&#242 fornire servizi sempre pi&#249 personalizzati. Il cittadino deve per&#242 avere consapevolezza di tutto ci&#242. Deve essere informato su quanto pu&#242 ricevere e su cosa pu&#242 fare di nuovo e di pi&#249. Il progetto Agire Digitale ci aiuta peopeio a far questo, a far incontrare il cittadino, consumatore ed utente, con questa infrastruttura, attraverso la mediazione funzionale di PMI ed ordini professionali, che qui vogliamo coinvolgere in prima persona, perch&#233 essi stesi sono a loro volta utenti rilevanti della nuova infrastruttura e perch&#233 sono anche una interfaccia per raggiungere ogni casa ed ogni realt&#224 produttiva¿.

Vi sono stati poi gli interventi di Rosanna Alterisio del CNIPA, Giovanni Scanagatta, consigliere del ministero delle Attivit&#224 Produttive, Pierluigi Aluisio, amministratore delegato di Venicecom, Marco Pancini, Legal Manager di eBay,infine di Paolo Nuti, presidente AIIP e Matteo Fici, presidente di Assoprovider, due interventi che Key4biz vi proporr&#224 integralmente nei prossimi giorni. (r.b.)

Programma – Agire Digitale, più banda larga più servizi

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