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L¿entusiasmo planetario nei confronti dei cellulari ha generato un boom di vendite e un livello di concorrenza industriale cosi elevato che anche il minimo rallentamento moltiplica l¿inquietudine degli osservatori.
Investitori e industriali, preoccupati per il terzo trimestre consecutivo di perdite registrato dalla divisione mobile della tedesca Siemens, attendono ora con una certa apprensione la pubblicazione dei risultati del leader del settore, la finlandese Nokia, considerata il barometro del mercato.
Da settembre a dicembre 2004, il gruppo tedesco ha venduto 13,5 milioni di telefonini contro i 15,2 milioni dell¿anno precedente.
La divisione mobile ha chiuso l¿ultimo trimestre del 2004 con una perdita di 143 milioni di euromentrela casa madre ha chiusocon utili in crescita del 38% a 1 miliardo di euro, purregistrando un calo delle vendite dell¿1%, a 18,2 miliardi di euro.
L”annuncio della trimestrale ha coinciso con il cambio ai vertici della società: l”ad della società, Heinrich von Pierer, lascia infatti il posto di comando a Klaus Kleinfeld.
Da lui, dunque, il mercato attende una decisione sul futuro della divisione mobile: allo studio cisarebbero diverse opzioni, tra cui una partnership, magarisul modello di quella messa in atto da Sony ed Ericsson.
Una vendita della divisione è infatti ritenuta improbabile dagli insider: “Non appare plausibile – ha detto Wolfgang Mueller, membro del board di Siemens – Penso piuttosto che si punti a rimetterla in sesto”.
L¿inasprirsi della concorrenza, se da un lato ha avuto l¿effetto di ridurre drasticamente il prezzo dei cellulari, ha dall¿altro provocato l¿erosione dei margini delle aziende, che devono anche essere attente a non perdere terreno nel campo dell¿innovazione di fronte a utenti sempre più esigenti e smaniosi di telefonini tuttofare.
A tutto ciò è da aggiungere anche l”esplosione sul mercato di gadget tecnologici molto attraenti, vedi l”iPod della Apple, che minacciano di dirottare l¿entusiasmo dei più giovani verso un altro segmento.
Il mercato dei telefonini, da canto suo, ha raggiunto l¿apice del successo nel corso del 2004, grazie al lancio di massa dei modelli con fotocamera e dei terminali di terza generazione: secondo gli analisti, dunque, le vendite di telefonini nel primo trimestre di quest¿anno subiranno un netto calo rispetto all¿ultimo trimestre dello scorso anno.
Ma questo lo potremmo definire un effetto fisiologico, che si verifica ormai da diversi anni.
Gli analisti però restano prudenti, nonostante esistano dati sufficienti che suggeriscono che questo calo quest¿anno non si verificherà.
In un contesto di perplessità diffusa, Nokia dovrà dunque portare buone notizie per ridare morale al mercato, confermando le sue previsioni di crescita del 10% del mercato a livello globale. Percentuale che gli osservatori continuano a giudicare fin troppo ottimistica e che porterebbe le unità vendute a quota 700 milioni, rispetto ai 640 milioni circa dell¿anno scorso.
Al primo trimestre del 2004, Nokia controllava il 39% del mercato mondiale, nel corso dell¿anno la sua quota è scesa al 30%, per riportarsi (si presume) al 33% nel finire dell¿anno. Tradotto in termini di vendite, significa circa 200 milioni di telefonini.
La casa finlandese, ma anche lastatunitense Motorola, che controlla il 17% del mercato mondiale, hanno subito molto la pressione delle aziende sud-asiatiche: la Samsung in primo luogo, ma anche LG.
Per contrastare l¿avanzata della concorrenza e riguadagnare quote di mercato, Nokia ha allora tagliato nettamente il prezzo dei telefonini, ma anche le spese nella ricerca lo sviluppo di nuovi prodotti.
La società si è dunque ritrovata con un portafoglio prodotti carente proprio nei segmenti che il pubblico ha apprezzato di più: quello dei modelli a conchiglia e dei telefonini con fotocamera, sviluppati invece in una gran quantità di modelli dalla concorrenza.
Il colosso finlandese, parallelamente, hainvestito sui due segmenti estremi del mercato: i modelli di fascia alta e quelli entry level, creando una divisione multimedia concentrata sullo sviluppo di nuovi modelli 3G e siglando un accordo con la Texas Instruments per l¿integrazione nei suoi apparecchi di single chip capaci di ridurre i costi di produzione e creare nuovi modelli molto economici per i mercati emergenti.
Essere competitivi su tutti i segmenti è dunque la sfida più importante per questo 2005, e non solo per Nokia, che del resto conta al suo attivo alcuni dei modelli più venduti e riusciti della storia della telefonia mobile.
Il mercato, dunque, attende con ansia i risultati di Nokia e guarda verso la Germania, per sapere cosa deciderà Siemens riguardo la propria divisione mobile.
Il futuro del business verrà definito nelle prossime settimane, mentre tutti attendono che dalla Finlandia arrivi la conferma che anche quest¿anno sarà un anno d¿oro per i cellulari.
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