Italia
Assoprovider non ci sta. L¿associazione, come aveva da subito annunciato, ha ribadito ancora una volta la propria opposizione al DPR che riconosce validità giuridica ai documenti trasmessi per posta elettronica.
Il 28 gennaio scorso, infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il proprio Ok al decreto che introduce la Posta Elettronica Certificata (PEC), un sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica, con valenza legale, a garanzia dell”invio e della consegna di documenti informatici.
Assoprovider non condivide le nuove misure e in una nota chiarisce che con la nuova email certificata, ¿¿dal mercato che ne verrà fuori saranno però escluse tutte le piccole e medie imprese, a partire dagli Internet Service Provider. Le conseguenze saranno 20.000 disoccupati e 1.500 aziende in crisi¿.
Queste le motivazioni di fondo per le quali Assoprovider e Aiip chiedono l¿intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
In una nota, le due associazioni scrivono: ¿Manca solo la firma del Presidente della Repubblica per vedere trasformarsi in realtà questa nuova legge tanto discussa negli ultimi giorni; da ovunque si sono levate voci ad esaltare l¿arrivo della PEC, che sostituirà la vecchia raccomandata consentendo a pubbliche amministrazioni e privati di risparmiare tempo e denaro. Nessun clamore ha avuto invece un articolo di essa dai risvolti quanto meno discutibili: le società con un capitale sociale inferiore a 1 milione di euro non saranno autorizzate ad erogare il servizio¿.
Questo implica, secondo Assoprovider e Aiip, che la PEC rischia di eliminare dal mercato tante piccole e medie imprese impegnate nel settore Informatico/telematico, che devono già fare i conti con una concorrenza agguerrita; imprese che svolgono la funzione importantissima di ¿trasferimento tecnologico¿ per tutto il tessuto delle PMI italiane, che stanno sul territorio, vicino ai clienti e che negli anni, nonostante la crisi, hanno costruito il mercato, creando l”utenza.
Per le due associazioni, ¿si tratta di un vero peccato perché l”avvento della posta elettronica certificata , la cosiddetta raccomandata elettronica, era stato salutato come un interessante new business capace di rimettere in moto l”attività degli Internet Provider Italiani, sopravissuti alla crisi della new economy¿. Assoprovider e Aiip sottolineano che l”obbligo di avere un capitale sociale di un milione di euro è un erronea garanzia nei confronti degli utenti.
Aggiungendo che ¿¿tutte le indicazioni e i suggerimenti venuti fuori durante il periodo di sperimentazione del servizio non sono stati minimamente tenuti in considerazione¿.
Alla sperimentazione hanno infatti partecipato con impegno molte delle aziende ora tagliate fuori, rispondendo perfettamente ai requisiti stabiliti dal CNIPA (Centro Nazionale per Informatica nelle Pubbliche Amministrazioni), investendo energie e risorse e collaborando attivamente alla realizzazione di piattaforme che ora non potranno neppure utilizzare.
¿Se promulgato nella versione attuale il DPR farà in modo che il servizio di Posta Elettronica Certificata italiano non decolli mai, anzi rischierà di provocare dei seri danni al funzionamento della rete Internet italiana in generale¿.
Assoprovider ritiene che il DPR in questione non tuteli la libera concorrenza tra le imprese, principio prescritto dalla nostra Costituzione. E spiega che infatti il requisito di 1 milione di euro di capitale sociale è visibilmente anticoncorrenziale e determina una fortissima discriminazione per quelle società che da anni utilizzano le loro conoscenze tecnologiche per offrire servizi innovativi, dimostrando sul campo la loro capacità e serietà, e che si vedranno escluse categoricamente, senza un motivo valido, da un mercato che inevitabilmente finirà nelle mani di pochissime aziende: le Poste, grandi Telco, Banche, Camere di commercio, Enti locali; i soliti, insomma.
Queste le motivazioni di fondo che hanno spinto Assoprovider e Aiip a chiedere al Capo dello Stato, non solo a nome dei propri associati, ma anche di molte altre aziende che si stanno mobilitando sulla questione, di fare quanto in suo potere ¿per sollecitare un rapido e sostanziale emendamento di questo schema di DPR in modo che la sua entrata in vigore non costituisca un colpo mortale per tante aziende che promuovono, con il loro operato, l¿innovazione del Paese¿.
Lettera al Presidente della Repubblica
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Assoprovider: Posta Elettronica Certificata ovvero, con una norma, il settore Internet italiano diventa dominio di pochi
Addio raccomandata, la posta elettronica diventa ¿posta certificata¿
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