Europa
La casa discografica inglese EMI, la terza sul mercato mondiale, ha lanciato stamani un un profit warning, affermando che le vendite dovrebbero scendere dell”8-9% rispetto allo scorso anno.
In un nota, la società ha dichiarato di prevedere un utile pretasse, escludendo le voci straordinarie e l”ammortamento del goodwill, di 138 milioni di sterline (197 milioni di euro) per l¿esercizio 2004-2005, che si chiuderà a fine marzo.
Prima di questo annuncio, gli analisti di Credit Suisse First Boston avevano previsto un risultato annuo di 170 milioni di sterline.
¿Non riusciremo a mantenere la nostra fetta di mercato per l¿esercizio finanziario in corso¿, ha commentato il patron di EMI Music, Alain Levy, citato nel comunicato. Aggiungendo: ¿Produrre e vendere musica non è una scienza esatta e non si può essere sempre in linea con le previsioni¿.
La major discografica ha spiegato che il ribasso delle vendite è dovuto al rinvio dell¿uscita di due importanti album del catalogo EMI, inizialmente prevista per quest¿anno fiscale, ma che è stata spostata al primo semestre 2005-06. Si tratta del lancio sul mercato del nuovo disco dei Coldplay e dei Gorillaz.
La società ha anche chiarito che le vendite sono state più deboli del previsto a gennaio e che questo trend si manterrà fino a marzo.
Diversa la situazione per EMI Music Publishing, che continua a registrare una buona performance, in linea con le previsioni degli analisti.
Questa mattina, dopo l¿annuncio Emi scivolava alla Borsa di Londra, sull”indice guida Ftse100. Il titolo cedeva oltre il 15% a causa delle previsioni in ribasso.
Lo scorso novembre, all¿annuncio dei dati semestrali la major era apparsa ottimista, nonostante avesse registrato un calo del 7,3% a 36,9 milioni di sterline dell¿utile pretasse, escludendo le voci straordinarie e l”ammortamento del goodwill.
EMI restava ottimista per gli obiettivi finanziari di chiusura d¿anno, aspettandosi un boom delle vendite di dischi per le prossime feste di Natale, è evidente che così non è stato.
Il gruppo, che soffre da diversi anni della crisi della domanda dovuta alla crescita del downloading di musica ma anche alla produzione di dischi pirata, aveva indicato che le entrate generate dal digitale si erano moltiplicate per quattro sul periodo considerato.
¿Il mercato legale della musica digitale continua svilupparsi rapidamente e crediamo che questo mercato sia un fattore chiave per lo sviluppo futuro dell¿industria discografica¿, aveva sottolineato il presidente di EMI, Eric Nicoli, mostrandosi sicuro sulla capacità dell¿industria di settore di risollevarsi da questo periodo nero.
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