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L”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha chiuso la fase istruttoria dell”indagine che mira ad accertare se Rai e Mediaset hanno acquisito una posizione dominante sul mercato televisivo nel 2004, secondo quanto dispone la legge Gasparri.
Lo comunica l”Authority in una nota che indica la data del 24 febbraio per l”audizione delle parti in vista delle decisioni finali.
“Il Consiglio dell”Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato le risultanze istruttorie, elaborate dal Dipartimento vigilanza e controllo, riguardanti il procedimento finalizzato all”accertamento, ai sensi dell”art.14 della legge Gasparri, della sussistenza di posizioni dominanti nel mercato televisivo e delle relative fonti di finanziamento“, dice la nota.
Le risultanze saranno ora inviate ai soggetti intervenuti nel procedimento che avranno tempo 10 giorni per rispondere.
“L”audizione delle parti, prevista dal regolamento di procedura, prima della assunzione delle decisioni finali, avverrà il 24 febbraio 2005“, conclude la nota.
Le nuove disposizioni normative, che hanno riformato l¿intero sistema radiotelevisivo italiano, impongono il limite massimo dei finanziamenti al 20%, l¿Agcom doveva accertare se fosse avvenuto un superamento di tale quota.
Nella relazione annuale, presentata nel giugno 2004, l¿Agcom aveva già evidenziato la strozzatura delle risorse economiche sul mercato radiotelevisivo, e l¿eccessiva concentrazione della pubblicità e dell¿audience in due soli soggetti, Rai e Mediaset.
Nella relazione si sottolineava che, le due emittenti insieme assorbono l¿86,5% delle risorse del mercato pubblicitario.
La pubblicità resta la componente prevalente tra le fonti del finanziamento del mercato televisivo, con il 57,3%, mentre il canone rappresenta ormai meno di un quarto delle risorse del sistema.
Il presidente dell¿Autorità Enzo Cheli aveva sottolineato nell¿occasione che ¿¿la permanenza di un fenomeno di prosciugamento delle risorse pubblicitarie da parte del mezzo televisivo¿, rendeva difficile la situazione del settore dell”editoria quotidiana, anche se – evidenziava Cheli – ¿¿si è arrestato il preoccupante calo della diffusione dei giornali, il cui dato registra, per la prima volta negli ultimi anni, un sia pur debole segnale di crescita¿.
L¿Aeranti-Corallo, che rappresenta oltre 1.000 imprese del settore radiotelevisivo privato, è intervenuta nel procedimento aperto dall¿Agcom a sostegno delle ragioni delle emittenti locali e satellitari ed è stata audita lo scorso 20 gennaio dalla stessa Autorità.
Come informa una nota, l¿organizzazione ora presenterà una memoria illustrativa delle posizioni delle emittenti locali e satellitari e parteciperà all¿audizione finale che si svolgerà il prossimo 24 febbraio.
Commentando la chiusura dell¿istruttoria, Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato che l¿organizzazione è intervenuta nel procedimento aperto dall¿Authority per sostenere le ragioni delle emittenti locali e delle emittenti satellitari, ¿soggetti che possono subire un pregiudizio diretto, immediato e attuale dall¿eventuale sussistenza di posizioni dominanti nel mercato televisivo e nelle relative fonti di finanziamento¿.
Rossignoli ha precisato che Aeranti-Corallo ritiene che esista una posizione dominante nel mercato televisivo e delle relative fonti di finanziamento in capo a Rai, Rti e Publitalia ¿80, sia sul fronte tecnico (Rai e Rti dispongono infatti di un numero di impianti di trasmissione ben superiore a quello previsto per una rete nazionale dal piano di assegnazione delle frequenze; inoltre, anche nel nascente mercato digitale terrestre, Rai e Rti utilizzano per la sperimentazione nuove frequenze acquistate da altri operatori, con ulteriore rafforzamento delle proprie posizioni) sia sul fronte dei contenuti.
¿A questo proposito ¿ ha rilevato Rossignoli – esiste una forte concentrazione nella titolarità esclusiva dei diritti di film, telefilm ed eventi da parte di Rai e Rti, con l¿impossibilità da parte degli altri operatori di acquisire diritti di pregio. Infine, la raccolta pubblicitaria di Sipra e Publitalia ¿80 è pari a 4/5 delle risorse dell¿intero settore televisivo¿.
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