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La gestione dei diritti digitali rappresenta un fattore fondamentale del nascente mercato dei ¿beni immateriali¿: prima dell¿avvento dell¿era digitale, il diritto d¿autore assicurava infatti il giusto equilibrio tra i diritti dei creatori e quelli degli utenti, ma la società dell¿informazione ha squilibrato lo status quo e i modelli di business su di esso fondati.
La diffusione della banda larga non solo consente velocità di trasmissione inimmaginabili fino a un decennio fa, ma ha aperto scenari nuovi fatti di convergenze e alleanze tra produttori di contenuti digitali, televisione, cinema, major, portali, aziende informatiche e di elettronica di consumo, alla ricerca di sinergie e accesso ai consumatori.
Tale trasformazione radicale evidenzia tuttavia la necessità di un sistema avanzato e interoperabile di gestione dei diritti digitali come fattore base del mercato dei contenuti e come fondamento del rapporto di fiducia tra produttori, distributori e consumatori finali.
Il Digital Rights Management (DRM), evolutosi da pura tecnologia anti-pirateria a sistema tecnologico/legale, risponde dunque alla necessità di abilitare un utilizzo corretto dei contenuti digitali garantendo la tutela dei diritti connessi.
Sussiste però ancora l¿esigenza di creare uno standard comune che consenta di riprodurre i contenuti acquistati attraverso un qualsiasi dispositivo o di condividerli, in modo legittimo, con altri utenti.
In questo contesto, il Digital Media Project ha raggiunto un importante traguardo, in vista della creazione degli standard tecnici per le Piattaforme DRM interoperabili (IDP), con il Working Draft 2.0.
Il progetto, pubblicato sulla pagina web del DMP e aperto a commenti dalle parti interessate, mira a fornire le specifiche tecniche per i dispositivi audio-video e costituisce il primo esempio di specifica per le tecnologie DRM per garantire l¿interoperabilità tra i diversi elementi della catena di valore.
Il DMP pensa di approvare la prima fase della specifica IDP (IDP1) nell¿ambito della sua sesta assemblea generale che si svolgerà a san Diego dal 13 al 15 aprile 2005.
Il Working Draft 2.0 sta già lavorando per estendere gli standard per supportare un più ampio uso di tecnologie DRM interoperabili.
DMP ha pubblicato un invito per raccogliere nuove proposte su tecnologie supplementari richieste per implementare dispositivi audio-video ¿stazionari¿. L¿invito è disponibile sul sito del DMP ed è aperto a tutti fino al 7 aprile 2005.
La seconda fase delle specifiche (IDP 2) dovrebbe essere approvata nel corso dell¿ottava assemblea generale a Seoul dal 5 al 7 ottobre 2005.
DMP ¿riconosce l¿importante ruolo dei software di riferimento IDP e ha deciso di avviare un progetto per il loro sviluppo¿, spiega l¿organizzazione.
La licenza di utilizzo dei software di riferimento sarà ¿idealmente basata sui principi dell¿Open Source o, almeno, permetterà agli individui e alle aziende di migliorare e utilizzare il software¿.
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