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Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha espresso la propria condivisione per il messaggio che Papa Giovanni Paolo II ha inviato nella Lettera Apostolica ai responsabili delle comunicazioni sociali, la prima interamente dedicata ai complessi problemi dell”informazione nella società di oggi.
Nelle 19 pagine della Lettera “Il rapido sviluppo“, l¿anziano Pontefice ha sottolineato che ¿anche il mondo della comunicazione ha bisogno della redenzione di Cristo¿, e che la Chiesa non deve esitare a impiegare i mezzi di comunicazione, incluso Internet, per diffondere il suo messaggio.
¿Per i credenti e per le persone di buona volontà la grande sfida in questo nostro tempo è sostenere una comunicazione veritiera e libera, che contribuisca a consolidare il progresso integrale del mondo¿, si legge nel documento.
Per il ministro, il messaggio del Papa ¿conferma che lo sviluppo dei media deve seguire quelli che sono i principi di un grande codice morale¿.
Il Pontefice, infatti, se per un verso si compiace del ¿rapido sviluppo delle tecnologie nel campo dei media¿, definito nel testo ¿uno dei segni del progresso dell”odierna società¿, per l”altro si preoccupa che ¿anche le comunicazioni sociali entrino in un quadro di diritti e doveri organicamente strutturati, dal punto di vista sia della formazione e della responsabilità etica che del riferimento alle leggi e alle competenze istituzionali”.
Secondo il Papa, ¿il positivo sviluppo dei media a servizio del bene comuneè una responsabilità di tutti”. Servono dunque legislazioni adeguate: ¿In primo luogo occorre una vasta opera formativa per far sì che i media siano conosciuti e usati in modo consapevole e appropriato. I nuovi linguaggi da loro introdotti modificano i processi di apprendimento e la qualità delle relazioni umane, per cui senza un”adeguata formazione si corre il rischio che essi, anziché essere al servizio delle persone, giungano a strumentalizzarle e condizionarle pesantemente¿. Per Wojtyla, ¿questo vale, in modo speciale, per i giovani che manifestano una naturale propensione alle innovazioni tecnologiche, e anche per questo hanno ancor più bisogno di essere educati all”utilizzo responsabile e critico dei media¿.
Il ministro Gasparri ha sottolineato che dalle parole del Papa è possibile trarre molti spunti. ¿Lo sviluppo delle comunicazioni e la sua maggiore diffusione oggi ci pone dinanzi alla necessità di regolare questo corso¿.
Gasparri ha quindi evidenziato che la moralità, il rispetto della dignità umana devono essere sempre più i parametri rispetto ai quali tutto il mondo dei media deve fare riferimento.
¿Un”esigenza ¿ ha detto ancora il ministro – che oggi è ancora più sentita se si considera che tra gli utenti ci sono sempre più minori, giovani che accedono con maggiore frequenza alle nuove tecnologie¿.
¿Soprattutto televisione e Internet ¿ ha commentato Gasparri – rappresentano un punto di riferimento per i giovani, modello per nuove tendenze.
L”attenzione alle programmazioni e la sicurezza delle reti informatiche sono pilastri fondamentali ai quali il ministero ha dedicato grande attenzione. Il Codice Internet e minori è l”esempio di come lo sviluppo della Rete informatica debba conciliarsi con la tutela dell”infanzia e dei suoi diritti.
Presentando la Lettera Apostolica, nel corso della conferenza stampa, monsignor Renato Boccardo ha, infatti, richiamato l”attenzione sul “processo degenerativo” in atto nei media, specie nella televisione che “troppo spesso (…) diviene strumento potente di aggressioni personali, occasione di denigrazione e agorà di battaglie spesso volgari e senza gusto”.
Nella lettera apostolica il Papa dice che “si ha l”impressione, a volte, che non sia più la persona umana il centro e il fine, ma che essa sia diventata piuttosto il destinatario o il fruitore di una comunicazione che la utilizza come mezzo o strumento per altri interessi di carattere economico, ideologico o politico”.
Gasparri ritiene che non esiste alcuna inconciliabilità tra innovazione tecnologica e moralità, semmai esiste il rischio di un”evoluzione senza controllo.
¿Ma il messaggio del Santo Padre ha chiarito e dato fiducia a quanti erano convinti che la moralità non potesse seguire il sentiero dello sviluppo dei media. Non più demonizzazione, demagogia, ma la giusta considerazione dell”alto valore educativo e morale che la tecnologia può offrire¿.
¿Le innovazioni ¿ ha assicurato il ministro – possono migliorare la vita degli uomini, ma possono anche renderla più misera, sta a noi a chi ha l”obbligo e la responsabilità di guidare questi processi di fare in modo che la moralità e la dignità rappresentino un costante riferimento¿.
Moralità e mass media, qualità e Tv, sono argomenti che fanno discutere, specie quando l¿audience ha la meglio sui contenuti.
Gasparri, a riguardo, è entrato anche nel merito della nuova normativa americana sulle comunicazioni, che prevede l”oscuramento delle reti televisive e radiofoniche che faranno uso di ¿atti e parole indecenti¿ e che imporrà, multe salatissime ai trasgressori.
¿Anche da noi leggi severe e inflessibili¿, ha commentato il ministro, aggiungendo ¿Questa normativa americana è interessante, ma anche da noi si può arrivare a comminare multe salatissime fino a imporre la chiusura di un”emittente¿.
Il ministro fa quindi riferimento al Codice di autoregolamentazione datato 2002, al Comitato che vigila sull”applicazione delle norme a tutela dei minori che è tenuto a segnalare all”Autorità per le comunicazioni i casi in cui si ritiene che un programma sia lesivo degli interessi dei giovani utenti.
¿Se la violazione è ripetuta più volte si può arrivare a infliggere multe salatissime. E nei casi più gravi, addirittura all”oscuramento della rete
¿Ma ¿ ha concluso Gasparri – stiamo attenti a non esagerare.Anni fa fecero scalpore le splendide gambe delle gemelle Kessler, ora di gambe in vista ce ne sono tantissime e nessuno se ne stupisce più. I tempi cambiano, le cose belle restano. Sempre, beninteso, entro il limite della decenza¿.
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