Italia
Internet ha cambiato la vita di tutti, si sa, ha reso possibile avvicinare le parti più lontane del mondo, aperto la via all¿accessibilità di informazioni di qualsiasi tipo, ma anche permesso di perpetrare con facilità terribili reati, quale la pedofilia, nascosti dietro falsi nomi e false identità, contando su quell¿apparente copertura che il Web sembra garantire.
La pedopornografia viene definita nel ¿Protocollo Opzionale sulla vendita di Bambini, la Prostituzione Minorile e la Pedopornografia¿ delle Nazioni Unite, come ¿ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un bambino in attività sessuali esplicite, reali o simulate o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un bambino per scopi principalmente sessuali¿.
Uno tra i più vergognosi crimini, proprio perché colpisce i più indifesi, i bambini appunto, e cui viene rubata l¿innocenza.
Le cifre sono preoccupanti, la pedopornografia ha assunto dimensioni enormi. Incalzano le indagini e le liste degli indagati si allungano a dismisura. Spesso si tratta di persone tranquille, almeno apparentemente, quelli che ¿non lo avrei mai detto¿, gli insospettabili, che celano dietro le loro maschere i volti dei pedofili.
E¿ di questa mattina la notizia che i carabinieri hanno condotto una maxioperazione antipedofilia online. Sono 300 gli avvisi di garanzia inoltrati e altrettante le perquisizioni domiciliari in tutta Italia.
L”indagine pedoland è coordinata dalla procura di Acqui Terme (Alessandria). Vi sono coinvolte 71 province di tutte le regioni italiane ad eccezione della Valle d”Aosta. Fra gli indagati studenti, liberi professionisti, dipendenti pubblici, operai che sono accusati di acquisizione, riproduzione e diffusione attraverso Internet di materiale pedofilo.
Immediato il commento di Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente di tutela e promozione dei diritti dell¿infanzia, che fa riferimento anche all¿indagine della Polizia Postale di Venezia, che la scorsa settimana ha portato a centinaia di arresti e di perquisizioni in tutto il mondo
¿In entrambe le operazioni colpisce il coinvolgimento di persone di giovane età¿, commenta Roberta Cecchetti, Coordinatrice del progetto Stop-Itcontro la pedopornografia su Internet di Save the Children Italia.
¿E¿ un dato che deve farci riflettere e sollecitare più incisive e sistematiche campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai ragazzi e alle ragazze che navigano su Internet. E¿ importante che questo significativo segmento di fruitori della Rete sia informato sui reati collegati allo scambio e alla utilizzazione di materiale pedopornografico¿.
Save the Children inoltre torna a esprimere l¿auspicio che si arrivi all¿identificazione delle vittime della pedopornografia, cioè dei bambini oggetto delle immagini sequestrate.
¿L¿identificazione delle vittime di abusi per la produzione di materiale pedopornografico resta l¿obiettivo a cui tendere con forza¿, conclude Roberta Cecchetti. ¿E¿ una sfida di vitale importanza affinché alle vittime venga dato l¿aiuto terapeutico necessario per affrontare il doppio trauma costituito in primo luogo dall¿aver subito un abuso, e, in secondo, dalla consapevolezza che le immagini circoleranno per un tempo indefinito tramite Internet¿.
Stop-It, attraverso ilsitoraccoglie segnalazioni di materiale pedopornografico casualmente incontrato in Rete. Le segnalazioni passano al vaglio del team di operatori di Save the Children e, qualora giudicate potenzialmente illegali, vengono girate alle autorità competenti se relative a materiale residente in Italia, e anche alle hotline di Inhope (associazione che raccoglie 20 hotline di 18 paesi del mondo), qualora si tratti di materiale localizzabile in uno dei Paesi in cui risiedono tali hotline.
Come riportato nelSecondo Rapporto sulla Pedopornografia su Internet, tra il novembre 2002 e il settembre 2004 Stop-It ha ricevuto 4664 segnalazioni pari a 203 al mese. Quelle considerate potenzialmente illegali e quindi girate alle Autorità Competenti sono state 1.553: il 74,3% è costituito da siti e spazi Web, il 10,7% da spam, il 6,8% da newsgroup, il 5,1% da condivisione di file (peer-to-peer).
Come spiega una nota dell¿organizzazione, analizzando l¿andamento delle segnalazioni inviate alle autorità competenti si registra una flessione, essendo passate dal 38,96% (sul totale di quelle ricevute) nel primo anno al 29,48% nel secondo. Analoga tendenza si registra prendendo in esame le sole segnalazioni relative a siti pedo-pornografici residenti in Italia: nel semestre aprile-settembre 2004 la media di tali segnalazioni è scesa al 3,8% rispetto al 9,72% dell¿intero biennio 2002-2004.
¿La generale diminuzione di materiale pedopornografico localizzato su siti, pagine Web e spazi liberi, e, in particolare, di quello residente su server italiani, si spiega con la maggiore attenzione al problema da parte delle Istituzioni e del settore privato e con una più incisiva attività di contrasto portata avanti dalle forze dell¿ordine e da hotline come Stop-It. Tuttavia – conclude la nota – nella crescente opera di repressione resta senza risposte adeguate il problema dell¿individuazione delle vittime di pedopornografia¿.
Intanto da Palermo arriva un¿importante iniziativa da parte di Meter, l¿associazione fondata da don Fortunato Di Noto, da tempo impegnata in prima linea contro la pedofilia.
Questa volta don Fortunato e la sua equipe hanno pensato a un progetto editoriale: Raccontarsi. Mamma, papà, maestra: cos”è la pedofilia?
Si tratta di un fumetto, per raccontare ai bambini, ma anche ai genitori e agli educatori, che cosӏ la pedofilia. Uno strumento semplice e immediato, da far leggere in famiglia e nelle scuole, per mettere in guardia i bambini da chi vuole approfittare di loro.
Secondo Rapporto di Stop-It 2003-2004
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Pedopornografia: 15 denunce in Italia. Presentato a Roma il II Rapporto di Stop-it sulle vittime e i rischi del Web
Stop-It ha presentato il primo rapporto sulla pedopornografia online
Pedopornografia: scoperta agghiacciante di Meter. Telefono Arcobaleno mette l¿Italia al quinto posto per siti pedofili
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