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Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, è intervenuto oggi in merito alle polemiche in atto sui temi delle Autorità di garanzia e del nuovo vertice Rai. Gasparri ha opposto il suo no a una discussione unica sugli argomenti, come invece vorrebbe l¿Unione, dopo che lo scontro tra maggioranza e opposizione ha impedito nei giorni scorsi la ratifica del presidente dell”Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e la rielezione dei due membri indicati dal centrosinistra.
¿Prodi è stato preso da un insano nervosismo¿, ha detto il ministro ai cronisti a margine della presentazione della fiction Rai dedicata ad Antonio Meucci.
¿C”è stata una pesante irruzione partitica e partitocratica tipica dello stile di Prodi dall”Iri a oggi, dalla svendita di Cirio ai giorni nostri. La sinistra considera la Rai come una sorta di proprietà privata. Mi ha negativamente sorpreso questo atteggiamento reiterato da parte dell”opposizione e questo tentativo di fare tutto un mix – ha sottolineato il ministro riferendosi anche al voto per la rielezione dei due membri dell”Authority – di fronte a un fatto parlamentare legato a un loro errore palese¿.
Da parte dell”opposizione, secondo il ministro, sulla vicenda Authority ¿c¿è stato un uso strumentale delle istituzioni per interessi privati. Anche il precedente che hanno invocato parlando di fair play parlamentare si riferiva in realtà alla sostituzione di un membro dell”Autorità che si dimise veramente per motivi di salute. Se errore c”è stato, è stato di Violante, che comunque è un errante moderato, mentre Prodi ormai ha scavalcato tutti a sinistra¿.
Il rammarico di Gasparri è che ¿per colpa della sinistra e di Prodi non è in funzione l”Autorità per le comunicazioni: si tratta di una grave lesione istituzionale che va denunciata ai massimi livelli. Non si può passare dal dovuto rispetto della minoranza, previsto dalla norma che prevede un parere favorevole a due terzi sul presidente dell”Autorità, a una dittatura della minoranza¿.
Oggi il ministro ha parlato anche dei diritti Tv calcio, ritenendo che vada rivista la legge e che sia preferibile tornare alla vendita collettiva dei diritti del calcio. Gasparri ha ribadito in questi termini la sua posizione in materia, sottolineando la necessità di rilanciare le proposte di legge che vanno in tale direzione, ma annunciando anche la possibilità di un intervento del governo in tal senso.
””Non so se cartelli tra gruppi di squadre si possono fare o meno¿, ha detto Gasparri a proposito del neonato consorzio di sette squadre che venderanno collettivamente i loro diritti.
¿Ma la cosa più saggia è appunto la vendita collettiva dei diritti. Va rilanciato il disegno di legge Ronchi, perché su un tema così delicato è naturale che si proceda attraverso il dibattito parlamentare, ma non escludo un”iniziativa governativa. Tornerò alla carica – ha sottolineato il ministro – e anzitutto sollecitando la discussione sulla proposta già all”attenzione del Parlamento su cui anche il governo è chiamato a dire la sua. Quanto alla mia opinione – ha concluso Gasparri – è pubblica, nota e reiterata¿.
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