Europa
La Commissione europea ha avviato procedure di infrazione contro 10 Stati membri le cui leggi nazionali non sarebbero conformi alle disposizioni comunitarie relative alle comunicazioni elettroniche. E” quanto ha annunciato Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell”informazione.
¿L”implementazione inefficace di queste norme – ha commentato la Reding – mette a repentaglio l”obiettivo di realizzare un settore delle comunicazioni competitivo nell”Ue, condizione vitale per la crescita e la produttività¿.
Nell¿avviare i procedimenti la Reding ha ribadito l¿importanza di un¿attuazione integrale e corretta della regolamentazione comunitaria.
I 10 Paesi coinvolti dal provvedimento sono, Germania, Lettonia, Malta,Olanda, Austria, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Finlandia e Italia.
Questi Stati membri avrebbero accolto le disposizioni della Ue (maggio 2004 per i new entrant nell¿Unione e luglio 2003 per gli altri) nello loro legislazioni nazionali, ma le nuove leggi non sembrano assicurare un¿applicazione pratica delle regole sulla concorrenza.
In una nota la Ue informa che la Commissione ¿ha individuato varie carenze nelle norme di attuazione nazionali, nonché una scorretta applicazione della normativa comunitaria¿. L¿avvio dei procedimenti è una logica conseguenza degli inadempimenti rilevati nella relazione annuale del 2004 sull¿attuazione della normativa Ue nel settore delle comunicazioni elettroniche.
Dopo le prime decisioni della Corte di giustizia contro gli Stati membri che non hanno ancora recepito integralmente le disposizioni comunitarie per le comunicazioni elettroniche, la Commissione è ora determinata a identificare le lacune degli ordinamenti nazionali e i casi di scorretta applicazione delle norme, facendo pressione sugli Stati membri affinché prendano le opportune misure correttive.
Belgio e Lussemburgo sono, infatti, stati già condannati per non aver rispettato gli obblighi sanciti dal nuovo quadro normativo, non avendo adottato tutte le necessarie misure di recepimento. Prossimamente potrebbe esserci una condanna simile per la Grecia, mentre a carico della Francia c¿è già aperta un¿altra procedura.
Come sottolinea la Commissione, uno dei principali obiettivi è di far sì che le Autorità nazionali di regolamentazione (ANR) dispongano di tutti i poteri contemplati dalla normativa europea per garantire una concorrenza efficace e la tutela dei consumatori.
Ad esempio, alcune delle lacune nella modalità di recepimento della regolamentazione comunitaria in tutti i 10 Stati membri in questione mettono in difficoltà le ANR e impediscono ai cittadini europei di beneficiare delle ricadute positive della normativa comunitaria.
Bruxelles sottolinea che in alcuni casi (Lettonia, Malta e Polonia) la portabilità del numero, la possibilità per l¿utente di mantenere il proprio numero telefonico cambiando operatore telecom, non è stata ancora realizzata e questo rallenterà lo sviluppo di un mercato concorrenziale. Il riferimento va poi alla Polonia che non garantisce ancora l¿accesso ai servizi di emergenza attraverso il numero unico europeo per le chiamate d¿emergenza, il 112.
L¿Italia ha adottato il proprio Codice delle comunicazioni elettronichenel luglio 2003, in perfetta sintonia con i tempi stabiliti da Bruxelles.
Il Codice è composto da 221 articoli e sviluppato in sei titoli: disposizioni generali; disciplina per le reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico; disciplina per le reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso privato; norme per la tutela degli impianti sottomarini di comunicazione elettronica; disciplina dei servizi radioelettrici; norme finali e abrogative.
Il provvedimento ha sostituito il codice postale del 1973, le disposizioni comuni alle reti e servizi di telecomunicazioni e radiodiffusione sonora e televisiva e la disciplina del settore delle comunicazioni elettroniche a uso pubblico.
La Ue dichiara adesso che questi 10 Stati membri hanno la possibilità di reagire alle preoccupazioni della Commissione ed evitare così ulteriori iniziative sul piano legale e giudiziario. ¿Sebbene questa sia solo la prima azione che fa seguito alla decima relazione d¿attuazione, la Commissione continua a vigilare sull¿attuazione del quadro normativo nel suo complesso e, se necessario, avvierà nuovi procedimenti di infrazione¿, conclude il comunicato della Ue.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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