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La scorsa settimana, alla pubblicazione dei risultati finanziari del colosso informatico IBM, il mondo hi tech aveva sudato freddo, temendo il riaprirsi di un periodo di crisi. Timori che si sono subito fatti sentire anche sulle Borse, dove i tecnologici hanno ripreso a respirare soltanto dopo che molti giganti ¿ Intel, Yahoo, eBay e Texas Instruments – hanno smentito il pessimismo diffuso da Big Blue.
IBM ha chiuso il primo trimestre 2005 con un utile netto di 1,4 miliardi, in aumento del 2,9 per cento: una crescita giudicata troppo debole dal mercato ¿ che si aspettava un profitto per azione pari a 90 centesimi contro gli 85 raggiunti – e causata in primis dal crollo dei margini sull¿hardware e dal ridimensionamento del mercato informatico a livello globale.
Deludente anche il fatturato, che pure è cresciuto del 3% a 22,9 miliardi, contro i 23,7 attesi dagli analisti.
A riportare l¿ottimismo sul mercato c¿ha pensato prima di tutto Intel, che ha invece pubblicato risultati superiori alle attese, confermando la relativa ¿normalità¿ delle attuali condizioni sul versante personal computer e macroeconomico.
Intel ha chiuso primo trimestre del 2005 con un giro d¿affari pari a 9,4 miliardi di dollari, in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo 2004 e inferiore del 2% rispetto al trimestre precedente.
Gli utili netti sono stati di 2,2 miliardi di dollari, superiori del 25% rispetto al primo trimestre del 2004 e dell”1% rispetto al trimestre precedente e pari a 34 centesimi per azione (+31% rispetto allo scorso anno).
Intel ha però dalla sua il grande impegno profuso nel comparto dei chip per la connettività wireless (il gruppo ha appena rilasciato il primo chip per il WiMax) e dei microprocessori per la telefonia mobile, mentre IBM, in sostanza, avrebbe pagato il rallentamento della domanda nell¿Europa occidentale e negli Usa e l¿insicurezza provocata dalla cessione della divisione Pc alla Lenovo.
Ma, almeno provvisoriamente, l¿insieme del settore tecnologico può tirare un sospiro di sollievo, alla luce anche dei buoni risultati presentati da altri big del settore, tra cui Yahoo eBay e Texas Instruments.
Il numero uno dei provider ha chiuso il primo trimestre con un utile più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 205 milioni di dollari, pari 14 centesimi ad azione, contro i 101 milioni del 2004.
Il fatturato è cresciuto del 49% a 821 milioni di dollari, superando le stime degli analisti che attendevano utili per 11 centesimi ad azione e un fatturato di 798 milioni di dollari.
A trainare le performance di Yahoo, la crescita della pubblicità on line che continua a guadagnare consensi rispetto a quella televisiva e che ha permesso alla società di Sunnyvale di registrare l”ottavo trimestre record consecutivo quanto ai ricavi, in linea, come ha commentato l”AD Terry Semel, con ¿la validità del modello di business¿.
Buone notizie sono arrivate pure da Texas Instruments: il maggiore produttore mondiale di chip per la telefonia mobile ha registrato un utile in crescita del 12% a 411 milioni, 24 centesimi per azione, rispetto ai 367 milioni, 21 centesimi per azione del primo trimestre 2004.
I ricavi sono passati a 2,97 miliardi di dollari dai 2,94 dello stesso periodo 2004, mentre gli analisti attendevano un utile per azione di 23 centesimi e ricavi per 2,99 miliardi.
Apprezzate dal mercato soprattutto le previsioni per il trimestre in corso, che dovrebbe concludersi con un utile per azione compreso tra 25 e 29 centesimi su ricavi pari a 3,00-3,24 miliardi.
Superiori alle attese del mercato anche i risultati di eBay: la più famosa casa d¿aste online ha registrato un fatturato di 1,032 miliardi di dollari (+36% rispetto allo stesso periodo del 2004) e un utile netto in salita del 28% a 20 centesimi per azione, a fronte di un consensus di 18 centesimi.
Un traguardo importante per e Bay, che per la prima volta supera la barra del miliardo di ricavi, grazie prima di tutto al successo del servizio di pagamento PayPal e alla strategia di espansione internazionale.
Per l¿intero 2005, eBay attende ricavi compresi tra 4,27 e 4,36 miliardi di dollari e un utile per azione di 0,76-0,78 dollari.
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