Italia
In attesa del prossimo appuntamento in Commissione parlamentare di vigilanza, continuano a susseguirsi le indiscrezioni e i nomi sul prossimo presidente Rai.
Gli ultimi rumor parlano di Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato, che potrebbe andare a ricoprire la poltrona lasciata vacante da Lucia Annunziata, che ha rassegnato le proprie dimissioni nel maggio dello scorso anno. Altro nome che circola sulle pagine dei giornali nazionali è quello di Marcello Sorgi, al momento direttore del quotidiano La Stampa.
Sembra già lontano il nome di Marco Staderini, inizialmente uno dei favoriti ma che, dopo la sconfitta del centrodestra alle ultime elezioni, potrebbe essere messo da parte. Tacciono le voci anche sul nome di Piero Gnudi, presidente Enel (già presidente dell”IRI e di Rai Holding), che alcune settimane fa era in pole position. Gnudi sembra ormai scomparso dal totonomine, nonostante si dicesse che era un nome sul quale avrebbero potuto convergere sia la Cdl che l¿opposizione, visto che risultava gradito al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ma anche al leader dell¿Unione, Romano Prodi.
Intanto il prossimo 3 e 4 maggio i deputati e senatori della Commissione parlamentare di vigilanza tenteranno di eleggere i 7 consiglieri della Rai, che prima di insediarsi, dovranno comunque attendere che Cdl e Unione trovino un accordo sulla nomina del presidente e del direttore generale. Le urne rimarranno aperte in entrambe le giornate dalle 14 alle 20.
La seduta di ieri, 27 aprile, che aveva all”ordine del giorno l”inizio delle votazioni, è stata infatti rinviata dal presidente della Commissione, Claudio Petruccioli, per consentire ai parlamentari di adempiere agli obblighi legati al voto di fiducia al nuovo governo.
¿Se la Commissione non indica i sette nomi, fa una figuraccia¿, ha dichiarato Petruccioli.
Secondo le nuove disposizioni, introdotte dalla legge di riforma del sistema radiotelevisivo, che porta il nome dell¿ex Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, sono stati stabiliti dei nuovi criteri di nomina per i membri del Cda Rai.
Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avrà un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.
Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sarà la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cioè 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il sì, a due terzi, della Vigilanza.
Il nuovo presidente raccoglierà una pesante eredità. Quella di un posto lasciato vacante nel maggio 2004 da Lucia Annunziata. Come spiegò lei stessa in una lettera la motivazione era legata alle ¿¿continue e reiterate delibere del Consiglio d”amministrazione che – attraverso la mia costante messa in minoranza in sede deliberante – hanno determinato il mio sostanziale isolamento in seno all”Organo collegiale¿.
Da allora, il Cda è rimasto composto dai soli 4 consiglieri, Francesco Alberoni, Marcello Veneziani, Giorgio Rumi e Angelo Maria Petroni. Alberoni continua a svolgere le funzioni di presidente, in qualità di membro anziano del Consiglio.
Si attendono, intanto anche le prossime mosse del nuovo Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che avrà la responsabilità, tra l¿altro, di seguire il piano di privatizzazione della Tv pubblica.
¿Vedremo: datemi prima il tempo di valutare¿ ha risposto Landolfi ai giornalisti, che nel giorno del suo insediamento gli chiedono se verranno confermati tempi e modalità, in continuità con la precedente gestione del ministro Gasparri.
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