Italia
Le proposte Assinform
Considerati i punti di cui sopra e la situazione in cui si trova il nostro Paese, soprattutto in ambito di investimenti ICT da parte delle imprese, pubbliche e private – cuore del sistema economico e quindi della competitività italiana – l”Associazione intende formulare le sue proposte, di breve e medio termine, basandole sui seguenti 3 “slogan”:
Attrazione (di investimenti)
Aggregazione (di imprese, della domanda e dell”offerta)
Internazionalizzazione (del sistema, sia domanda che offerta)
Questi 3 elementi di base, sono declinati nelle proposte che Assinform vuole portare alle istituzioni e al mercato, per tradurle in iniziative, azioni e investimenti.
La logica entro la quale l”Associazione intende muoversi è quella della Legislatura, sia perché sta per concludersi quella in corso, sia perché le proposte puntano a recuperare il ritardo del nostro Paese in un arco temporale di almeno 5 anni, attraverso progetti di ampio respiro.
Prima proposta: l”Impresa aggregata e digitale
Premessa. Le imprese italiane, soprattutto quelle più esposte alla concorrenza internazionale, soffrono la crescente competitività dei paesi emergenti e necessitano di essere supportate, in una logica di aggregazione (per filiere produttive) e di export (Made in Italy), attraverso un uso più intensivo e strategico delle nuove tecnologie.
Proposta. Identificare alcuni grandi progetti paese, per settori verticali (per esempio: il turismo, il tessile, il mobile, i trasporti, la sanità) che siano oggetto di iniziative miste, pubblico-private (project financing), finalizzate a:
Adottare le nuove tecnologie e i progetti/servizi ad esse correlate, come paradigma del rilancio economico e competitivo di quei settori.
Convogliare le opportune risorse economiche da parte del Governo, supportate da co-finanziamenti da parte: delle imprese della filiera interessate/disponibili; delle imprese ICT che vogliono partecipare ai progetti; degli istituti bancari disponibili.
Finalizzare i progetti ad un potenziamento delle filiere produttive coinvolte (aggregazione, produttività, competitività), operando contestualmente perché cresca la capacità di esportazione dei prodotti della filiera, anche in una logica di delocalizzazione “mirata”.
Soggetti coinvolti:
a) Il Governo e le parti sociali
b) Le imprese/rappresentanze delle filiere individuate
c) Le imprese/rappresentanze del sistema dell”offerta
d) Gli istituti bancari e le sue rappresentanze
Seconda proposta: l”Amministrazione aggregata e digitale
Premessa. La Pubblica Amministrazione italiana, oltre a soffrire dei noti problemi di gigantismo e di burocrazia, fatica ad adottare un modello “in rete”, sia per problemi connessi alla mancanza di investimenti adeguati e di cultura dell”innovazione, sia per difficoltà a trovare strumenti di “dialogo applicativo” tra i diversi sistemi informativi. La PA deve operare come una struttura ¿unica¿ con unitarietà di interfaccia verso cittadini ed imprese e con procedure semplificate e trasparenti. Diventa quindi necessario, in mancanza degli opportuni investimenti pubblici, sia coinvolgere investimenti privati, che concentrare l”attenzione sulla cooperazione tra Amministrazioni, in modo da favorire l”accelerazione e la qualità dei servizi ai cittadini e, soprattutto, alle imprese.
Proposte. La realizzazione di una Amministrazione aggregata e digitale si basa su alcuni punti che possono essere oggetto di specifiche proposte operative:
Realizzazione di un ¿Piano strategico unitario per la PA digitale¿ attraverso il prosieguo e l¿evoluzione del Piano E_Government, in una logica di interazione PA Centrali- PA Locali
Incrementare e sviluppare il processo di Cooperazione applicativa tra amministrazioni, avviato con la creazione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), che, solo con il suo completamento, anche applicativo, potrà dare i benefici attesi.
Valorizzazione e sfruttamento del grande patrimonio informativo pubblico, attraverso l¿identificazione di alcuni grandi progetti paese, connessi alle banche dati pubbliche disponibili, che siano oggetto di iniziative miste, pubblico-private (project financing), finalizzate a convogliare idee e investimenti da parte delle pubbliche amministrazioni, delle imprese ICT e degli istituti di credito interessati/disponibili. Ciò al fine di fornire servizi efficienti, soprattutto a favore delle imprese, ma anche di categorie ed ordini professionali, nonché di cittadini, in modo da consentire una remunerazione/un ritorno degli investimenti effettuati.
Impostare ed attuare un completo e concreto piano di formazione informatica per la PA, centrale e locale, che possa realmente contribuire al superamento dell”attuale carenza di skills adeguate.
Conseguenze e considerazioni: Esempi virtuosi del nostro sistema (il fisco online), presi come modello in altri paesi, dimostrano che una pubblica amministrazione più aggregata e più efficiente favorisce un utilizzo più spinto delle nuove tecnologie, convincendo sia professionisti (in questo caso i commercialisti), sia le imprese, sia gli stessi cittadini, ad adottare i servizi digitali, disponibili anche a sostenere i costi relativi, pur di ottenere un servizio utile per la propria attività.In questo caso, quindi, i 3 elementi di base indicati in premessa alle proposte, possono essere così declinati:
Attrazione di investimenti (il credito, sia nazionale che internazionale, oltre alle imprese ICT, anche internazionali, disponibili a condividere il rischio d”impresa connesso ai progetti individuati)
Aggregazione della pubblica amministrazione, per agevolare la qualità e la diffusione dei servizi
L”internazionalizzazione del sistema Italia, adeguatamente supportato da una pubblica amministrazione più efficiente e più vicina alle esigenze delle imprese.
Soggetti coinvolti:
a) Il Governo e le parti sociali
b) Le imprese/rappresentanze della Pubblica Amministrazione
c) Le imprese/rappresentanze del sistema dell”offerta ICT
d) Gli istituti bancari e le sue rappresentanze
Terza proposta: un”Offerta ICT aggregata e competitiva
Premessa. Una diretta conseguenza delle proposte relative ai grandi comparti della domanda, di cui sopra (filiere industriali e pubblica amministrazione), sarebbe certamente l”aggregazione dell”offerta e la sua qualificazione. Sia perché la crescita degli investimenti agevolerebbe un rilancio del settore, sia perché un coinvolgimento negli investimenti, forzerebbe una selezione degli operatori più solidi, agevolando, allo stesso tempo, i fornitori più qualificati e specializzati (filiere settoriali e PA).
Proposta. Fermo restando quanto sopra, si propone di introdurre un meccanismo agevolativo per le aziende ICT che:
1. Evidenziano la volontà di operare in modo aggregato e sinergico con altre imprese del settore.
2. Propongono progetti/soluzioni che possono essere esportati.
Conseguenze e considerazioni.Poter avere una norma/delle agevolazioni a supporto delle imprese del comparto ICT, disponibili ad aggregarsi e ad affrontare i mercati internazionali, porterebbe a 3 conseguenze positive:
Metterebbe al centro del confronto politico-istituzionale il settore ICT, strategico per tutta l”economia, ma spesso poco considerato dalla politica e dalle istituzioni italiane.
Consentirebbe al nostro Paese di poter valorizzare le molte “buone pratiche” esistenti e di considerare seriamente la grande galassia dell””hitech” italiano, dato per finito o in declino e ricco invece di tante realtà dinamiche.
Aiuterebbe un ritorno degli investimenti, anche industriali, delle multinazionali ICT.
Soggetti coinvolti:
a) Il Governo e le parti sociali
b) Le imprese/rappresentanze del sistema dell”offerta ICT
c) Gli istituti bancari e le sue rappresentanze.
Per leggere la 1a parte dell”articolo:
Assinform: ´Le nostre proposte per l´Innovazione e la Competitività del Sistema Paese´ (clicca qui)
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