Italia
Ha infine chiuso il giro Tommaso Pompei di Wind. Anche Pompei insiste sul problema dei siti: ¿Il problema della costruzione della rete esiste. A volte si ha l¿impressione di operare sì in un Paese con 8.000 Comuni, ma ciascuno dei quali con un proprio quadro di norme. E non si capisce perché, dal momento che, se guardiamo ai rischi ambientali, la normativa italiana è indicata a livello internazionale come una delle più severe, per cui i cittadini sono ampiamente tutelati. Ma rimane lo scoglio della negoziazione con i singoli Comuni……Il paradosso è che investiamo cifre significative per esercitare un diritto d¿impresa, non confligente con gli interessi della popolazione, che viene però mortificato, quando non negato…..In particolare poi al Sud tutto è più difficile…..¿
Quindi il riferimento atteso sulla vicenda della cessione di Wind: ¿…Enel è stata spesso criticata per l¿investimento in Wind. Ora la scommessa è vinta. I risultati sono sotto gli occhi: 13 milioni e oltre di abbonati in Italia; al primo posto in Europa come operatore impegnato in un solo Paese, al terzo posto per livello di profittevolezza. E poi attenzione ai numeri. L¿investimento di Enel in Wind è stato ampiamente ripagato….Entro fine mese passaggio di controllo al nuovo azionista…..Si apre per Wind una nuova fase di sviluppo, a partire dal perfezionamento degli asseti proprietari, con l¿inglobamento di Orascom…..A breve, Wind diventerà il punto di controllo delle operazioni internazionali del nuovo gruppo, un controllo che sarà effettuato contando innanzitutto sulle competenze di Wind, su un parco internazionale di clienti di oltre 50 milioni, residenti in Paesi con una popolazione complessiva di oltre 600 milioni di persone. E si tratta di Paesi con un forte trend di crescita……¿
Quanto alla banda larga: ¿L¿ampiezza di banda è importante, ma rischia di essere anche un falso problema. Ciò che conta è la banda garantita. Poi la banda che abbiamo è già sufficiente per quello che siamo in grado di farne oggi. Le nuove soluzioni tecnologiche sono acceleratori, ma ciò che conta sono le nuove applicazioni¿.
Ha poi preso la parola Francesco Rutelli, presidente della Margherita, che ha proiettato la nostra società verso uno scenario di cui si intravedono già i termini: ¿…Oggi la telefonia mobile sembra rivolgersi con maggior insistenza ad un target giovanile, ma non dimentichiamo che la nostra società sta gradualmente spostando in avanti l¿età media. Dobbiamo sin da ora pensare ad applicazioni e soluzioni che migliorino la qualità della vita in considerazione innanzitutto di una composizione, entro qualche anno, differente della popolazione. Nei giorni scorsi sono stato in Trentino dove mi hanno fatto vedere cose che non conoscevo e che mi hanno colpito: soluzioni di innovazione che migliorano la qualità della vita ad anziani e disabili…..Perché l¿inclusione è un valore da sostenere sempre più. Vivere urbano, domotica e qualità della vita sono un tutt¿uno. Qui il nostro Paese deve fare la sua parte…..Mi chiedo però come si posa fare la propria parte, quando un Paese compra milioni di telefonini dall¿estero, perché non abbiamo difeso e creato un polo industriale che li producesse, e paga bollette che vanno all¿estero nel caso di 3 operatori mobili (se consideriamo anche gli eventi degli ultimi giorni di Wind) su quattro¿.
Ma precisando immediatamente:
¿Il problema, credo, non è di dividersi tra chi attacca Telecom Italia e chi da difese più o meno d¿ufficio. Vanno certamente curati gli interessi degli altri operatori, i piccoli e medi operatori, perché se lo faremo bene tornerà utile anche a Telecom Italia….¿
Poi un allargamento d¿orizzonte sull¿azione politica: ¿…Certo, più in generale una sterzata va data. E¿ necessario dare un rinnovato e forte impulso allo sviluppo dell¿innovazione. Lo dico a nome del mio partito e della coalizione a cui appartengo, lo dico pensando al peso del centrosinistra sul territorio, al 70% delle Province che ci hanno dato fiducia ed alle 15 Regioni su 20 oggi amministrate dal centrosinistra.
Come Margherita abbiamo dato priorità assoluta a questi temi. Abbiamo creato un Dipartimento dedicato a questi temi, affidandone lo sviluppo alla competenza di Linda Lanzillotta, abbiamo prodotto due Libri Bianchi, un osservatorio sull¿ICT a cui partecipano molti operatori, costituiremo a breve un Advisory Board con eminenti personalità, per costruire un profilo di competenze strategiche su questi temi¿.
Cosa fare, allora?
¿…Cambiare marcia, costruire meno strade (rivedendo l¿intera tematica della logistica) e più autostrade dell¿informazione, favorire un nuovo investimento pubblico sul settore, seguire la commissaria Reding che ha operato il passaggio dal prefisso ¿e-¿ (che sta per ¿elettronico¿, una definizione di natura) al prefisso ¿i-¿ (che sta per ¿inclusion¿, una definizione di relazioni), creare le condizioni per una nuova competitività, migliorare l¿organizzazione e le procedure pubbliche per chi opera nelle imprese. Il tutto con l¿obiettivo di avviare un nuovo passo, di qualità diversa nei secondi cinque anni di realizzazione degli obiettivi di Lisbona¿.
Quindi i proponimenti di legislatura: ¿…Le nuove amministrazioni regionali di centrosinistra ci assegnano nuove responsabilità. Dovremo tenere conto dei ritardi che abbiamo sia sul piano delle infrastrutture che sull¿ultimo miglio. Nel corso della legislatura regionale ci impegneremo per avviare meccanismi che consentano lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche al Sud. Poi si dovrà far crescere l¿infrastruttura umana, facendo in modo che dirigenti, funzionari e dipendenti degli enti locali siano i primi utilizzatori delle nuove applicazioni a contenuto innovativo, aprendo una nuova stagione nel rapporto tra enti locali e cittadini ed imprese¿.
Infine il tasto dolente più volte evocato nel corso della giornata: ¿…Lavorare perché l¿innovazione si affermi spinge anche a riflettere su opere ciclopiche come il Ponte sullo Stretto. Inviterei il governo a valutare attentamente la plausibilità di un¿opera del genere, impegnando risorse ingenti che potrebbero essere orientate in modo diverso, per ordine di priorità¿.
La parola è quindi ritornata alle imprese, con l¿intervento di Elio Catania, Presidente delle Ferrovie dello Stato: ¿…Il ruolo della tecnologia è rilevante ed è connotato da una natura di forte discontinuità. E¿ necessario ripensare al modo di fare affari. Siamo in una guerra dell¿economia, ma questa guerra potrà avere molti vincitori, che saranno solo coloro che sono stati capaci di rimettersi in discussione….Lavoro e competenze sono oggi disponibili come non mai…..Va realizzato un ordine superiore dell¿operare tradizionale fondato su tecnologie e innovazione. Ma attenzione perché le progressioni tecnologiche saranno inutili, se non saremo capaci di fare impresa, prodotti e relazioni in modo nuovo. Ma rimettersi in discussione non è sufficiente…. Vanno fatte delle scelte chiare….Non vorrei fare un intervento ¿pro domo mea¿, ma la logistica rappresenta oggi un fattore competitivo irrinunciabile. Credo che il futuro del nostro Paese si giochi su mobilità e logistica. In chiave industriale, il costo della logistica è in Italia del 16%, contro un valore medio del 9% dei Paesi avanzati¿.
All¿intervento di Elio Catania è poi seguito quello di Lucio Stanca, Ministro per l¿Innovazione Tecnologica: ¿…Il Piano d¿azione derivato dall¿Agenda di Lisbona, su questo dobbiamo essere franchi, ha dato risultati deludenti. Non a caso il nuovo Piano i2010 pone grande attenzione agli aspetti connessi alla diffusione ed allo sfruttamento. Le sole reti ed infrastrutture non bastano. E¿ necessario avere nuovi servizi, contenuti, utilizzazioni innovative. Inutile avere le autostrade senza veicoli o con scarsissimo traffico. Per quanto ci riguarda, abbiamo operato con coerenza….. La diffusione e la più ampia utilizzazione della larga banda nel Paese rientra nella strategia di legislatura del Governo per lo sviluppo tecnologico e la competitività del Sistema Italia……con il sistema privatizzato delle telecomunicazioni non è più possibile ragionare in termini di intervento statale per estendere il servizio universale dalla voce anche alla larga banda, mentre il ruolo delle istituzioni è quello di assicurare una omogenea copertura del territorio con un approccio di neutralità tecnologica…il governo si è dotato di uno specifico piano d”azione per la larga banda nel Sud con una prima dotazione già decisa dal CIPE di 300 milioni di €, di cui 150 ad Infratel SpA per la realizzazione delle infrastrutture, le ”autostrade digitali”, ed altri 150 milioni di € a Sviluppo Italia SpA per la predisposizione dei contenuti e servizi….. Contestualmente, è stata avviata la realizzazione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), il più grande e complesso progetto mai realizzato in Italia nel campo delle telecomunicazioni e telematica, una sorta di ”Autostrada del Sole” digitale, destinato a collegare in banda larga tra loro tutte le Amministrazioni Pubbliche, centrali e locali, in modo omogeneo, efficiente, veloce e sicuro…..È in tale ottica che abbiamo previsto di servire le aree dove la ADSL non arriva per la bassa densità di popolazione. Stiamo lavorando per un capitolato di gara, da svolgere con le Regioni, per estendere SPC ai piccoli Comuni delle aree svantaggiate del Sud anche in modalità wireless, con standard Wimax e Wi-Fi….La strada imboccata dal Governo per stimolare la domanda mediante bonus per i nuovi collegamenti di famiglie e aziende (87 milioni di € nell”ultimo triennio) ha portato l”Italia al 3° posto nella UE per crescita di linee a larga banda, con un incremento del 755% sul luglio 2002¿ (nel 2004 sono state attivate 3,13 milioni di linee in Francia, 2,39 in Gran Bretagna e 2,29 milioni in Italia, ndr.).
Si è poi pasati alla seconda tavola rotonda della giornata, cui hanno partecipato Ettore Artioli, Mario Baccini, Elio Catania, Francesco Chirichigno, Giuseppe Galati, Giuseppe Petrella,, Francesco Rutelli, Lucio Stanca.
Tema di discussione, il divario Nord-Sud.
Nel corso del dibattito sono stati ripresi molti dei temi trattati nel corso dei precedenti interventi.
Il rapporto tra innovazione e Mezzogiorno e il nuovo ruolo delle imprese è stato posto all¿attenzione dei presenti dall¿intervento di Giuseppe Galati, Sottosegretario alle Attività Produttive.
¿L¿innovazione ¿ ha sottolineato Galati – è un requisito imprescindibile senza il quale non è possibile, oggi, raggiungere obiettivi competitivi. In tale quadro l¿innovazione deve essere un processo capace di coinvolgere l¿intero Paese…..Il Mezzogiorno deve essere parte integrante di questa strategia di nuovo sviluppo e il governo ha indicato, su queste tematiche, precise priorità…..Dopo le stagioni degli anni passati delle PpSs e degli interventi straordinari nel Mezzogiorno, abbiamo privilegiato le linee di finanziamento tese a favorire la crescita delle imprese sul versante dell¿innovazione e della creazione di nuove competenze competitive…..I fatti confermano l¿opportunità di tale scelta. Se guardiamo ai bandi Pia Innovazione vi è stato un raddoppio pieno delle richieste negli ultimi due anni. Vi è quindi una certa spinta delle imprese a sviluppare attenzioni sia sul piano delle innovazioni di processo che di prodotto. Ma non basta. Va infatti considerato anche il profilo delle nostre imprese, che per oltre il 96% sono classificabili nell¿area delle PMI……La classe politica italiana ha fatto e sta facendo uno sforzo di comprensione e di modernizzazione ben visibile su temi così rilevanti e strategici. Paradossalmente sono le imprese che appaiono a volte più lente nel comprendere le insidie e le opportunità del nuovo fronte costituito da quella innovazione, globalizzazione e nuova competizione che lo sviluppo della tecnologia sta inducendo……Le PMI devono credere di più nell¿innovazione e fare un cambio culturale……Se poi guardiamo al sistema Paese dobbiamo contestualizzare il nostro percorso di rinnovamento della cultura d¿impresa e di promozione della cultura dell¿innovazione in un quadro che guardi da un lato all¿Europa e dall¿altro allo sviluppo delle relazioni nel Mediterraneo, costruendo per l¿Italia un ruolo di cerniera, di ponte tra le due realtà. E in questo le nostre imprese nazionali, ma anche regionali, possono giocare un ruolo positivo……Non possiamo fare più politiche di incentivi a favore del Mezzogiorno come in passato. Oggi le regole europee non ce lo permettono, ma possiamo sostenere l¿azione delle imprese verso mercati di prossimità. Anche qui il ruolo della formazione ed il rapporto tra imprese ed università può essere determinante¿.
Infine una considerazione sulla competitività.
¿Montezemolo presidente di Confindustria sostiene che non serve parlare di Banca del Sud. Direi che non serve parlare solo di Banca del Sud, ma il problema del credito rimane di grande rilevanza, perché le difficoltà con cui viene gestito tolgono risorse alle imprese, perché in questo modo le imprese sono forzate ad una vocazione di nanismo che impedisce loro di raggiungere una massa critica, infine perché la forbice tra territori di raccolta e territori di impiego dei capitali va ridimensionata¿.
I lavori sono stati infine conclusi da Mario Landolfi, ministro delle Comunicazioni.
Il primo riferimento è alla polemica che ha accompagnato l¿operazione di cessione Wind: ¿Se avessimo scelto una strada diversa per Wind difficilmente avremmo avuto modo di garantire una certezza occupazionale. Quello che è successo indica che è successo indica che il mercato delle Tlc in Italia à un mercato sano¿.
Quindi una stoccata dopo l¿altra sugli altri temi caldi del momento, a partire dalla Rai: ¿”O ci si intende sul termine ”garanzia” o si dice una cosa e se ne pensa un”altra….. Se parlo di garanzia mi riferisco al presidente che governa l”organo di indirizzo politico e editoriale della Rai – ha sottolineato Landolfi – e di questo bisogna essere onesti. Io auspico in un accordo alto che abbia come obiettivo principale quello di tutelare i cittadini. Questa deve essere la vera garanzia. Un servizio pubblico che sia all”altezza della situazione, corretto, pluralista……la vituperatissima legge Gasparri prevede un accordo sulla nomina del presidente. E” una legge garantista e proprio perché c”e” questo accordo nessuno deve barare. Ognuno deve pensare a trovare il punto di incontro rispetto però al dibattito che sia decifrabile. C”e” la legge che prevede la possibilità di un accordo, c”è il clima per farlo, facciamolo””.
Quanto alla privatizzione della Rai Landolfi dopo aver parlato con il ministro dell”Economia Domenico Siniscalco è in attesa di rifissare un prossimo incontro ””…dal quale avremo senz”altro le idee più chiare per definire una questione importante come la privatizzazione della Rai””.
Quindi un riferimento alle vicende sollevate da Sky sugli incentivi: ””…Sky deve garantire una piattaforma aperta, non proprietaria, che assicuri interattività e interoperatività. Quando tutto questo sarà possibile i suoi utenti potranno godere degli stessi incentivi di cui godono gli utenti di altre televisioni””.
¿Questi argomenti – ha spiegato Landolfi – saranno anche oggetto della risposta ai rilievi avanzati dalla Ue, risposta che sarà senz”altro più articolata e riguarderà anche temi specifici come l”innovazione, il puralismo, la concorrenza””.
Infine, anche Landolfi ha invitato a riflettere sui benefici che una Banca del Sud potrebbe avere per il territorio meridionale e a tenere aperta la discussione dopo che il leader di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, da Salerno aveva bocciato il giorno prima l”idea promossa dal vicepresidente del Consiglio, Giulio Tremonti. ””Non liquiderei l”idea di una banca del Sud cosi” sbrigativamente – ha detto Landolfi – e rifletterei un attimo prima di dire che non serve a nulla¿.
La giornata di lavori si è infine conclusa con una ottima serata conviviale.
Per leggere la prima parte dell”articolo:
A Ischia con Siemens per discutere su innovazione, reti e futuro. Un confronto tra operatori e rappresentanti del mondo politico(clicca qui)
Fotogallery della Convention Siemens
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