Italia
Federcomin, Federazione delle aziende di telecomunicazioni, radiotelevisione ed informatica ed ANIE, Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, entrambe aderenti a Confindustria, hanno organizzato un Convegno su ¿L¿Italia dell¿e-family¿ che si è svolto oggi a Roma.
I lavori sono stati introdotti da Alberto Tripi, presidente di Federcomin, e Gian Francesco Imperiali, presidente della Federazione ANIE.
Sono intervenuti, oltre a Giancarlo Lizzeri di Niche Consulting, Enrico Bucci, direttore relazioni istituzionali Cisco System Italy; Stefano Gastaut, direttore strategie Vodafone Italia; Roberto Lisot, internal and external affairs manager Philips; Giuliano Muratore, direzione innovazione e tecnologie.
Ha moderato Antonio Calabrò, direttore Apcom ed è intervenuto, con un commento sul Rapporto, Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell¿Università ¿La Sapienza¿ di Roma.
I lavori sono stati conclusi dal Ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.
Tripi ha dichiarato: ¿L¿utilizzo delle nuove tecnologie nelle famiglie italiane conferma che l¿accesso alla Società dell¿Informazione è sempre più vissuto come una dimensione della vita. La vera sfida non si gioca soltanto sulla rincorsa verso tecnologie più sofisticate, ma sui servizi che devono coprire l¿intera gamma dei bisogni e degli interessi dei cittadini. In questa direzione si aprono per le imprese dell¿ICT opportunità di mercato e di business ancora inesplorate. La famiglia italiana è il banco di prova nel quale si misura la capacità di un¿offerta completa e innovativa¿.
Da parte sua, Imperiali ha aggiunto: ¿La famiglia italiana ha compiuto passi avanti significativi verso l¿informatizzazione. Ma il digital divide nelle famiglie è ancora troppo forte. Questo da un lato mostra quanto spazio ancora esista per le tecnologie, i prodotti e i servizi innovativi; dall¿altro fa emergere con chiarezza come tutte le componenti della convergenza debbano impegnarsi a fondo per garantire alla e-family, intesa come nucleo fondamentale della società dell¿informazione, una informatizzazione completa: un ruolo fondamentale deve essere svolto dalla scuola e questo ruolo ancora non emerge appieno. Il problema, ancora una volta, è culturale. Ma la direzione di sviluppo è positiva¿.
Ha parlato di crisi economica generale il ministro Stanca. ¿Per uscire dalla grave situazione economica, non solo il governo deve fare la sua parte, ma anche le imprese e le parti sociali¿. E¿ il monito del Ministro dell¿Innovazione e delle Tecnologie, secondo cui nel momento attuale è un problema sia che ¿¿gli industriali facciano più finanza e meno industria¿, sia che i sindacati ¿¿presentino richieste esorbitanti¿.
Stanca, commentando i dati diffusi ieri dall¿OCSE, ha dichiarato: ¿è il momento in cui il Paese, in tutte le sue componenti, è chiamato a un alto senso di responsabilità e all”abbandono delle spinte corporative. Anche l”OCSE conviene, nella sua analisi, che la sola azione del governo non può bastare e che serve un patto con le parti sociali che contempli tra l”altro moderazione salariale”.
¿Quel che è certo – ha sottolineato il ministro – è che la produttività del Paese non può crescere per decreto o con misure dirigistiche”, ha sostenuto il ministro rilevando infine che “la strada maestra per questo sforzo di efficienza del Sistema Italia ha davvero pochi reali fattori chiave ed uno fra questi è quello di fare innovazione, cioè di praticare il cambiamento attraverso l”impegno delle tecnologie più moderne”.
Ma vediamo in dettaglio i dati più significativi (al 30 giugno 2004, con un aggiornamento a febbraio 2005) del Rapporto ¿e-family 2005¿, realizzato in collaborazione con Niche Consulting.
Nel 2004 non si è ripetuta la crescita a due cifre, registrata nell¿anno precedente, per PC, Internet e ricezione satellitare (il cellulare personale si era fermato poco sotto la soglia del 10%). Cellulare personale e PC sono cresciuti del 5% circa, mentre Internet non ha raggiunto il 4% (3,7%). La Ricezione satellitare ha mostrato una performance migliore (+16%), ma il tasso di crescita della PayTv, che risente ancora della fase di passaggio alla gestione tecnologica e commerciale della piattaforma, è ancora lento (+8,5%). Incrementi vicini al 50% sono stati evidenziati dalla Foto-camera digitale e dal Lettore Dvd video.
Sono raddoppiati i collegamenti in banda larga delle famiglie (a giugno 2004 erano quasi duemilioni). Nelle famiglie italiane la diffusione di banda larga ha raggiunto il 10%, con una distribuzione abbastanza omogenea nel territorio, fatta eccezione per il Sud e le Isole dove scende al 7,5%.
Se fino al 2003 la famiglia italiana aveva recuperato posizioni rispetto agli altri Paesi (Stati Uniti, Giappone, Corea, Regno Unito, Germania e Francia), il 2004 ha registrato un peggioramento delle posizioni per quanto concerne la piattaforma informatica (sia per il PC che per Internet).
Per la PayTv non vi è stato ancora un recupero rispetto al forte distacco che separa il mercato italiano da quello di altri Paesi.
I driver della diffusione delle piattaforme tecnologiche in famiglia restano essenzialmente tre: livello di scolarità dei componenti adulti della famiglia; presenza in famiglia di figli inseriti nel circuito scolastico; attività lavorativa svolta da due o più persone.
Il Rapporto delinea anche il profilo dell¿e-Family italiana. Si tratta di una famiglia che si sforza di essere tecnologicamente alla pari con quelle dei Paesi più avanzati, anche se non sempre ci riesce. Presenta una elevata disponibilità di spesa per le piattaforme digitali, con una preferenza particolare per la telefonia mobile che colloca il nostro Paese al top delle graduatorie.
Privilegia soluzioni low-cost per le tecnologie digitali, prestando grande attenzione al rapporto prezzo/prestazioni e considera le principali piattaforme digitali diffuse oggi in casa alla stregua dei media tradizionali più rilevanti: televisione e quotidiani.
La ricerca evidenzia l¿esistenza di un digital divide famigliare: quasi metà delle famiglie italiane (48%) non ha un PC in casa e un terzo circa delle famiglie che possiedono un PC non dispongono ancora di un collegamento Internet in casa. Le casalinghe (40% della popolazione femminile adulta) e le persone con oltre 60 anni (oltre il 20% della popolazione totale) fanno un uso minimo di tecnologie digitali.
Sul divide territoriale lo studio conferma le tendenze degli anni passati: il ritardo si registra solo nelle città di maggiore dimensione del Mezzogiorno.
Il divide sulla scolarità: la probabilità che un laureato usi un PC è cinque volte superiore alla probabilità che lo usi una persona con licenza elementare. Il rapporto diventa 10 ad uno per l¿uso di Internet con collegamento dial-up e di 15 ad uno per la banda larga.
I giovani sono utilizzatori intensivi di tecnologie digitali. Ma restano ancora troppo basse le percentuali di utilizzo del PC a scuola: solo il 18%.
Il 39% di studenti non usa ancora il PC, né a casa né a scuola, il 70% non accede ad internet. Il ruolo della scuola rimane poco influente, anche con riguardo alle modalità di apprendimento, nelle quali un ruolo suppletivo e decisivo è svolto dal network personale e familiare.
Una retrospettiva allargata all¿ultimo decennio consente di affermare che la convergenza digitale nella casa italiana ha compiuto passi da gigante. Il volume della spesa per tecnologie digitali da parte della famiglia è cresciuto a un tasso composto medio del 22% all¿anno tra il 1995 ed il 2004, diventando una componente strutturale importante della spesa complessiva della famiglia italiana; la crescita della spesa è stata elevata per tutte le piattaforme, ma si è rivelata particolarmente marcata per la telefonia mobile.
Segnali positivi vengono dal supplemento di indagine effettuato a febbraio 2005, su un campione di 2000 famiglie, che ha consentito di riscontrare non solo una prosecuzione delle dinamiche positive già emerse nel 2004 per i collegamenti a banda larga e gli apparati di entertainment, ma anche una netta ripresa della diffusione della piattaforma informatica.
A queste si aggiunge un tasso di crescita particolarmente elevato nell¿adozione del decoder per la televisione digitale terrestre, la cui diffusione si è triplicata nei sette mesi che intercorrono tra luglio 2004 e febbraio 2005, anche grazie agli incentivi messi in atto dal governo.
Executive Summary del Rapporto e-family 2005
© 2005 Key4biz.it