Tv pubbliche: Italia e Francia impegnate nella dura ricerca del presidente che metta tutti d¿accordo

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Italia e Francia stanno giocando una dura partita, quella per la nomina dei nuovi presidenti delle rispettive Tv pubbliche.

Secondo le indiscrezioni dell¿ultima ora, Vittorio Mathieu, 81 anni, studioso e docente di filosofia, sarebbe uno tra i papabili alla presidenza Rai.

Ma c¿&#232 anche chi fa il nome di Giuseppe Santaniello, ex Garante dell”Editoria e gi&#224 vicepresidente dell”Autorit&#224 Garante per la protezione dei dati personali, che potrebbe venir designato dal ministero dell”Economia per sostituire Andrea Monorchio, l”ex Ragioniere generale dello Stato che ha ritirato la propria disponibilit&#224 a ogni incarico in Rai.

Se queste voci fossero confermate, Santaniello, 85 anni, diventerebbe il consigliere pi&#249 anziano, scalzando il giornalista Sandro Curzi.

Prontamente raggiunto da alcuni cronisti, Santaniello ha commentato: ¿Il solo fatto che si formuli il mio nome mi reca onore, a prescindere dalla validit&#224 di questa ipotesi¿. Anche se, al momento, ha detto di non aver ricevuto alcun comunicazione formale.

Santaniello vanta una grande esperienza nel settore della comunicazione come presidente del garante dell”editoria.

¿Per quasi 9 anni ¿ ha dichiarato – mi sono occupato di queste tematiche che fanno parte, per cos&#236 dire, di un mio periodo di impegno al servizio delle istituzioni per quanto riguarda il settore della comunicazione. Successivamente sono stato vicepresidente dell”Autorit&#224 per la protezione dei dati personali, incarico che ho ricoperto per otto anni visto che il mandato quadriennale &#232 stato confermato dal Parlamento per una volta, come consente la legge¿.

L¿Unione, dalla sua, resta legata al nome di Claudio Petruccioli, attuale presidente della Commissione parlamentare di vigilanza. Nomina caldeggiata anche da alcuni esponenti della CDL.

Ma nonostante i nomi e le successive smentite, ancora niente di certo. Il ministero dell¿Economia non ha fissato l¿Assemblea dei soci che dovr&#224 fare i nomi dei due consiglieri di propria competenza, incluso il presidente. Intanto per domani si riunir&#224 il Consiglio d¿amministrazione della Rai e la Commissione di Vigilanza.

Ma vediamo cosa succede in Francia, anche l&#236 alle prese con la ricerca del nuovo presidente della Tv pubblica (France 2, France 3, France 4 ¿ TDT -, France 5 e RFO), che dovr&#224 succedere a Marc Tessier.

Il giornalista Patrick de Carolis ha annunciato la propria candidatura alla presidenza di France T&#233l&#233visions (vedi scheda)

Gli altri nomi in lizza sono quelli di Jos&#233 Fr&#232ches, ex presidente del gruppo Midi Libre ed ex collaboratore di Jacques Chirac, Daniel Boudet de Montplaisir, braccio destro dell¿ex Primo Ministro Jean-Pierre Raffarin, e un membro dell¿Haut Conseil &#224 l”Int&#233gration, Ka&#239r Kedadouche.

In Italia la nomina del presidente spetta al ministero dell¿Economia, azionista unico della Rai. Fino a quando non sar&#224 completato il processo di privatizzazione, la Legge Gasparri prevede che il presidente, per diventare operativo, debba ottenere il gradimento da parte di almeno i due terzi della Commissione parlamentare di Vigilanza.

In Francia, la nomina del presidente di France T&#233l&#233visions, che gestir&#224 la Tv pubblica nel delicato momento delle presidenziali 2007, spetta ai 9 membri del Consiglio superiore dell¿Audiovisivo (CSA), che si riuniranno a porte chiuse dal 4 al 8 luglio.

La presidenza di France T&#233l&#233visions &#232 molto ambita. Si tratta di un incarico prestigioso, ma meno remunerato rispetto al settore privato, per non parlare poi dei limiti cui &#232 costretto il presidente della Tv pubblica, rispetto alle grandi holding televisive.

Il presidente resta in carica 5 anni e dipende dal governo, azionista unico della Tv pubblica, e in particolare dal ministero della Cultura e dal Parlamento, che vota il budget e la percentuale del canone che spetta all¿emittenza pubblica.

Eletto alla presidenza di France T&#233l&#233visions nel 1999 sotto il governo socialista di Lionel Jospin, rieletto nell¿agosto del 2000 dopo l¿emanazione della legge che ha costituito la holding France T&#233l&#233visions, Marc Tessier ha dovuto confrontarsi con Jean-Jacques Aillagon, che l¿ha preso sotto la propria ala protettrice nel periodo dell¿alternanza, nel 2002.

Anche in Francia, come in Italia, sono emersi spesso alcuni problemi legati al difficile rapporto tra servizio pubblico e la ricerca dell¿audience, elemento chiave del piano strategico delle Tv private.

A suo attivo, Marc Tessier vanta una buona gestione finanziaria e dei conti sani. In aprile, ha annunciato un risultato annuo per il 2004 in crescita del 79% a 25,4 milioni di euro. Nel 2004, il Nouvel Economiste l¿ha designato ¿Manager dell¿anno¿.

Marc Tessier ha gestito anche l¿importante fase d¿avvio della Tv digitale terrestre (TDT), anche se &#232 stato costretto, in corso d¿opera, a rivedere le iniziali ambizioni.

Il prossimo presidente dovr&#224 confrontarsi con la gestione dell¿azienda televisiva pubblica in un panorama sempre pi&#249 dominato dalla TDT. Imminente la discussione con il governo sul canone, che dovr&#224 essere ridefinito.

Anche il prossimo presidente della Rai trover&#224 un¿azienda in utile, ma raccoglier&#224 una pesante eredit&#224, quella di un posto lasciato vacante nel maggio 2004 da Lucia Annunziata. Come spieg&#242 lei stessa in una lettera, la motivazione era legata alle ¿¿continue e reiterate delibere del Consiglio d”amministrazione che – attraverso la mia costante messa in minoranza in sede deliberante – hanno determinato il mio sostanziale isolamento in seno all”Organo collegiale¿.

Raffaella Natale

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