Europa
Le frodi con carta di credito crescono più dell’e-commerce. Questo, quanto emerge dal Rapporto sulla sicurezza delle transazioni online nel 2004, pubblicato dalla società Fia-Net, specializzata in pagamenti elettronici sicuri.
I tentativi di frode sono aumentati in Francia del 15% rispetto al 2003, raggiungendo il 2,09% del fatturato dei siti che sono nel portafoglio di Fia-Net, mentre il tasso degli insoluti è passato dallo 0,22% allo 0,23% del fatturato, in aumento del 7% circa sull’anno.
Dati preoccupanti, ma che la società non reputa allarmanti, visto che restano inferiori a quelli del 2002 (0,46%).
Sulla base delle costanti verifiche di Fia-Net, gli insoluti sono aumentati del 52% in volume e del 49% in valore, mentre la crescita del mercato dell’e-commerce è stimata al 44% (Studio eCommerce 2004 di Benchmark Group).
Difficile tuttavia sapere se questo trend rifletta il più generale aumento delle frodi con carta di credito, visto che si tratta di dati strettamente riservati che le banche non rendono pubblici. Restano le cifre fornite da Fia-Net che danno un¿idea della misura del problema: i tentativi di frode sugli ordini online ammontano a più di 100 milioni di euro nel 2004, e 1/9 circa di questi si trasformano i frodi vere e proprie.
Di fronte all’incombenza di questo pericolo, gli e-tailer non sono restati con le mani in mano. ¿E¿ da due anni che abbiamo capito che bisognava prendere seri provvedimenti. Tutti gli e-tailer che investono nei settori a maggiore rischio dispongono di sistemi per verificare eventuali frodi¿, ha dichiarato David Botvinik, direttore generale di Fia-Net.
Gli utenti, che restano vittime di queste frodi, attaccano le aziende, i settori o i prodotti che pensano siano meno protetti, alcune volte per giuste ragioni: le PMI, i new entrant del mercato, i prodotti di gamma media, la moda (scarpe da ginnastica, occhiali da sole), piccoli elettrodomestici¿
Si evidenziano nuovi obiettivi per i frodatori: è il caso dei rivenditori di minuti telefonici. Questo settore è rimasto vittima di diverse centinaia di malversazioni nel 2004, anche se il più colpito resta quello di materiale elettronico (soprattutto le video camere) in valore (31% di insoluti) e in volume (29%). Seguono l’informatica e il turismo.
Su 4,9 miliardi di euro di vendite online, i tentativi di frode si sono attestati a 102 milioni di euro. Per gli e-tailer assicurati, il tasso degli insoluti resta limitato a 11 milioni di euro. La situazione ha spinto i siti a controllare una parte sempre più importante delle proprie transazioni.
In pratica, quando viene scoperto il tentativo di frode, la transazione bancaria viene annullata (i siti di e-commerce non hanno alcun obbligo d’accettare i pagamenti con carta di credito) e gli e-tailer chiedono sempre più spesso all’acquirente, specie dalla comparsa del phishing, pagamenti in contanti o con assegno, che sono i mezzi di pagamenti che presentano meno rischi.
Per limitare i tentativi di frode, Fia-Net ha previsto un sistema per lo scambio dei dati di tutti i siti del proprio portafoglio, oltre a ricorrere a diversi metodi per rendere sicure le transazioni online. Per esempio, un numero di carta di credito che corrisponde a più nomi, la realizzazione di diversi acquisti in un lasso di tempo troppo breve, o ancora l’uso di una eMail che rinvia a diverse identità, sono i primi elementi che mettono in allarme e fanno temere transazioni a rischio. In questo caso, gli e-tailer vengono avvertiti. Se effettuano ugualmente la transazione, il rischio è interamente a loro carico. In caso contrario, sarà Fia-Net a effettuare il rimborso attraverso la banca del cliente.
Il servizio naturalmente prevede un costo a carico di tutte le parti coinvolte. Conviene correre ai ripari visto che continuano a crescere i rischi per l’e-commerce, almeno stando ai primi dati raccolti per il 2005 da Fia-Net, che evidenzia un¿ulteriore crescita delle frodi online.
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