Supercomputer: è di IBM il sistema più potente del mondo

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Bluegene

Uno studio indipendente appena pubblicato ha assegnato a un supercomputer IBM il titolo di sistema pi&#249 potente del mondo. Il supercomputer IBM BlueGene/L si &#232 collocato, infatti, al primo posto della graduatoria grazie a un livello di prestazioni a regime di 136,8 Teraflops (trilioni di operazioni in virgola mobile al secondo). Il sistema, sviluppato da IBM in collaborazione con la National Nuclear Security Agency del Dipartimento statunitense dell”Energia, &#232 installato presso il Lawrence Livermore National Lab e una volta completato durante l”estate raggiunger&#224 i 360 Teraflops di capacit&#224. Il nuovo sistema Watson Blue Gene di IBM, installato presso l”IBM Thomas J. Watson Research Center, si &#232 collocato al secondo posto con una capacit&#224 di 91,29 TF affermandosi inoltre come macchina pi&#249 potente tra quelle di propriet&#224 privata.

Per la prima volta nella storia un unico produttore, IBM, ha superato la soglia del 51% dei supercomputer pi&#249 potenti esistenti al mondo. IBM &#232, infatti, al primo posto sia come numero di supercomputer installati, ben 259, sia come capacit&#224 di superelaborazione aggregata complessiva, con la cifra record di 976 Teraflops. IBM conta ben 6 sistemi nella Top 10, tra cui MareNostrum, il supercomputer pi&#249 potente d”Europa con tecnologie IBM POWER ed eServer BladeCenter JS20, che &#232 anche l”unico supercomputer basato sulla tecnologia blade a essere mai entrato nei primi cinque posti della graduatoria. Dall”esame della classifica TOP500, IBM risulta essere il leader assoluto del settore globale dei supercomputer con una potenza di calcolo complessiva del 57,9%, mentre il concorrente pi&#249 diretto – HP – arriva soltanto al 13,3%. Soltanto la base installata dei sistemi IBM Blue Gene presenti in classifica equivale al numero complessivo di sistemi Cray e al 60% circa di tutti sistemi SGI in graduatoria.

“L”ultima edizione della classifica, con particolare riguardo alle prime dieci posizioni, dimostra chiaramente la natura dinamica del settore del supercomputing. Nel volgere di un anno si &#232 verificato infatti un vero e proprio sconvolgimento della classifica che vedeva al primo posto Earth Simulator seguito da due prototipi del sistema IBM Blue Gene“, ha osservato Erich Strohmaier, uno degli autori della classifica TOP500 ed esperto informatico in forza al Lawrence Berkeley National Laboratory. “Oggi invece il sistema Blue Gene non soltanto ha conquistato le prime due piazze, ma occupa ben cinque delle prime dieci posizioni”.

Da quando nel novembre 2004 IBM ha annunciato la disponibilit&#224 della soluzione IBM eServer Blue Gene, una versione commerciale del progetto di ricerca omonimo, sono stati ben 14 i sistemi Blue Gene entrati in graduatoria. Basata sull”architettura IBM POWER, la soluzione IBM eServer Blue Gene &#232 ottimizzata per garantire la bandwidth, la scalabilit&#224 e la capacit&#224 necessarie a gestire enormi quantit&#224 di dati richiedendo soltanto una frazione della corrente e dello spazio necessari ai sistemi pi&#249 veloci esistenti. IBM e i suoi partner stanno valutando una gamma sempre pi&#249 ampia di applicazioni High Performance Computing nell”area delle scienze farmabiologiche, modellazione finanziaria, idrodinamica, chimica quantistica, dinamica molecolare, ricerca astronomica e spaziale e modellazione climatica, nelle quali applicare le straordinarie caratteristiche dei sistemi eServer Blue Gene.

IBM vede l”ingresso di due nuovi sistemi Blue Gene nella Top500 List: Boston University e Juelich hanno installato, infatti, due sistemi IBM eServer Blue Gene.

La Boston University ha scelto IBM Blue Gene per affrontare una serie di difficili problemi scientifici che vanno dalla fisica subnucleare alla genetica, alla biologia cellulare per arrivare fino allo studio degli oceani e alla meteorologia spaziale. I docenti della Boston University utilizzeranno per esempio BlueGene per esplorare la cromodinamica quantica (QCD), una teoria relativa alla forza misteriosa che mantiene uniti i quark all”interno delle particelle nucleari – un elemento essenziale per poter descrivere quanto accade all”interno degli acceleratori ad alta energia.

Altri ricercatori utilizzeranno BlueGene per effettuare previsioni del tempo spaziali studiando come le attivit&#224 della superficie del sole ¿ quali i brillamenti solari – influiscano sulla cintura che protegge la Terra dalle radiazioni, sulla sua atmosfera superiore e sulla sua ionosfera. Gli effetti dei fenomeni solari portano a interruzioni delle telecomunicazioni, disturbi sulle griglie della distribuzione elettrica, e al blocco dei sistemi di navigazione globali.

Insieme con Lawrence Livermore National Laboratory, ASTRON, AIST, NIWS, NCAR, University of Eidenbourough, San Diego Supercomputing Center, Argonne National Lab, Ecole Polytechnique F&#233d&#233rale de Lausanne (EPFL) e IBM Deep Computing Capacity on Demand Center, questi istituti di ricerca compongono un crescente ecosistema di soggetti che collaborano allo sfruttamento della potenza di BlueGene a favore del progresso della ricerca.

Fornendo ai nostri clienti l”accesso a capacit&#224 di supercomputer come Blue Gene, JS20 e il Deep Computing Capacity on Demand Center in modo innovativo, affidabile e flessibile, mettiamo a disposizione nuove risorse per favorire innovazioni nel business, nella scienza e nel settore tecnologico“, ha affermato Dave Turek, Vice President, Deep Computing di IBM. “Che si tratti di migliorare la precisione delle previsioni meteo, progettare automobili migliori o far evolvere le ricerche sulle malattie, quel che vediamo oggi &#232 l”inizio di una nuova era del supercomputing”.

IBM sviluppa e produce semiconduttori e tecnologie di interconnessione, inclusi i microprocessori POWER. Nel dicembre 2004, IBM e altre 14 societ&#224 hanno annunciato la costituzione di Power.org, una comunit&#224 basata su standard aperti dedicata allo sviluppo di chip e di sistemi che utilizzano la tecnologia POWER. Power.org &#232 una comunit&#224 dedicata all”innovazione collaborativa, basata su standard aperti. Il microprocessore POWER si trova nel cuore di dispositivi e sistemi di ogni dimensione inclusi i prodotti dei maggiori brand di elettronica del mondo, i supercomputer IBM e i sistemi ad alte prestazioni IBM eServer e TotalStorage. (r.n.)

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