Italia
Procede speditamente il piano di eGovernment che collegherà gli enti locali. Secondo le previsioni, entro quest¿anno sarà completata la maggior parte dei 134 cantieri digitali che sono stati avviati con la prima fase del Progetto e che consentiranno di offrire servizi online a cittadini e aziende.
Si tratta di un processo complesso in cui sono coinvolte tutte le Regioni, più di 3 mila Comuni, un centinaio di Province e 200 comunità montane. Inoltre ciascun progetto riguarda insiemi di amministrazioni, da qualche decina e qualche centinaia per quelli più complessi.
Grazie agli Accordi di Programma Quadro (APQ), il governo ha fatto convergere risorse nazionali con quelle regionali e comunitarie. Non sono stati distribuiti fondi a pioggia, come si usava tradizionalmente, ma si sono costruiti con le Regioni progetti specifici, accuratamente definiti nei settori dell”eGovernment, come sanità, banda larga, sviluppo locale dei territori di eccellenza. Sono già 29 gli APQ stipulati, di cui 12 integrativi, per un valore di 750 milioni di euro.
“Tutte le risorse dell”eGovernment per gli enti locali sono state allocate”, ha annunciato Lucio Stanca, Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, in occasione della3° Conferenza sullo stato di attuazione dell¿eGovernment nelle Regioni e negli Enti locali, che si chiuderà oggi a Roma.
¿Non solo i 400 milioni di euro fondi UMTS, ma anche tutte quelle destinate dalCIPEe dal Comitato dei Ministri per la Società dell”Informazione. In particolare all”eGovernment locale sono andati complessivamente ben 1,345 milioni di euro 775 dei quali destinati al Sud¿.
Il ministro ha sottolineato che ¿L”avanzamento medio dei progetti è intorno al 70%, ma i primi 52 sono ormai completati al 92%¿, precisando che ¿98 dei 134 progetti digitali hanno già reso disponibili 166 servizi ai cittadini e 79 progetti hanno messo online 389 servizi per le imprese¿.
¿Il Governo ha fatto la sua parte e ora l”attuazione è nelle mani di Regioni ed enti locali a cui è necessario chiedere, in particolare a quelli del Mezzogiorno, il rispetto degli impegni assunti¿, ha detto Stanca.
A riguardo, il ministro non ha nascosto che alcuni progetti hanno accumulato ritardi, che è mediamente di nove mesi: 18 progetti non hanno ancora superato il 20% di avanzamento e 3 non sono neanche partiti. Questo dimostra una carente capacità di attuazione da parte di alcuni enti locali. L”83% dello stato d”avanzamento dei progetti riguarda il Nord Est, rispetto al 50% del Sud.
La posizione di Stanca è ferma: “occorre sostenere i più deboli“, ma non bisogna favorire il cosiddetto “accanimento terapeutico“. Cosicché ¿i progetti che non progrediscono saranno interrotti. I criteri saranno discussi con Regioni e associazioni delle autonomie locali. Ma c”è consenso unanime sul rimettere in circolo le risorse incagliate, nell”interesse degli stessi enti locali”.
Nel suo intervento di chiusura dei lavori della Tavola rotonda ¿La cooperazione interistituzionale fattore di successo per lo sviluppo dell”eGovernment¿, il ministro ha evidenziato un¿importante novità: ¿per la prima volta un così vasto programma di investimenti per l”innovazione nella pubblica amministrazione viene monitorato con accuratezza e rigore non solo dal punto di vista della spesa ma anche da quello dei risultati¿.
Sono attivi due cruscotti di monitoraggio: uno sul processo di attuazione da parte delle amministrazioni responsabili e, l”altro, dalla parte di chi usa, ossia dei cittadini e delle imprese.
Stanca ha, inoltre, fatto presente che il 92% dei 1.112 Comuni con più di 10 mila abitanti ha ormai un sito web. Non solo, ma si sta assistendo ad una progressiva sostituzione di “vetrine informative” in servizi interattivi. Nell”ultimo anno questa trasformazione ha ormai interessato un quarto dei Comuni di questa dimensione.
Sul fronte della ripartizione geografica, il ministro Stanca ha detto che il Nord-Ovest risulta essere il territorio con più Comuni con almeno un servizio ad alta interattività, con in testa il Piemonte (51% dei Comuni con più di 10 mila abitanti) e Lombardia (46%). Nel Nord Est la Regione più interattiva è l”Emilia Romagna (38%); nel Centro la media è del 21%, mentre il Sud si attesta sul 13%, con l”eccezione positiva della Sardegna (32%).
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