Mondo
Le Nazioni Unite stanno lavorando a un progetto globale sul riciclaggio dei rifiuti tecnologici, con la collaborazione dei player dell¿industria mondiale delle tlc.
È essenziale, infatti, una collaborazione intensiva e globale, per limitare i danni ambientali legati alle sostanze nocive contenute nei telefonini ed evitare che iniziative indipendenti portino a un aumento dei prezzi di produzione.
Queste tipologie di rifiuti ¿ vecchi elettrodomestici, computer, telefoni, fax apparecchi radio, tv, videoregistratori, tubi al neon, ma anche trenini elettrici e videogiochi – contengono sostanze pericolose per la salute dell¿uomo e per l¿ambiente, che quindi devono essere messe in sicurezza attraverso specifici trattamenti che garantiscono il recupero o il riciclaggio dei materiali in esse contenuti.
I telefonini, in particolare, contengono materiali preziosi (platino, oro, rame, alluminio e magnesio) in larga parte riciclabili e altri molto dannosi (piombo, litio e nichel-cadmio) che possono causare l¿asma e il cancro e danneggiare il cervello, il fegato, i reni, il sistema nervoso e quello cardio-vascolare.
Un numero sempre maggiore di dispositivi elettronici dimessi viene camuffato da spazzatura ordinaria, per consentire l¿estrazione dei metalli rari e delle componenti più costose. Le parti restanti (quelle pericolose) vengono spesso abbandonate illecitamente.
Bloccare questa tendenza, secondo il Bureau of International Recycling (BIR) è possibile solo attraverso la creazione di un framework mondiale che stabilisca le adeguate linee guida in materia di raccolta, lavorazione e sistemazione di questo tipo di spazzatura.
¿In termini pratici, speriamo che ogni progetto elaborato diventi sostenibile e porti alla creazione di regole certe per il riciclaggio e il riutilizzo della spazzatura elettronica¿, ha spiegato il BIR.
Nel 2002 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE – Direttiva 2002/96/CE) che impone agli Stati membri di istituire sistemi per la raccolta di questi rifiuti entro agosto 2005.
Una modifica del 2003 alla direttiva RAEE (Direttiva 2003/108/CE) chiarisce ulteriormente gli obblighi in merito al finanziamento di apparecchiature professionali (non domestiche).
Negli obiettivi della Ue, la raccolta differenziata della spazzatura elettronica proveniente dai nuclei familiari dovrà essere pari a Kg 4 l”anno entro il 31 dicembre 2006. Inoltre vale anche per questi rifiuti il principio del “vuoto a rendere”: i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura destinata ad un nucleo domestico devono infatti assicurare il ritiro gratuito di quella vecchia.
Il finanziamento delle operazioni di trasporto, trattamento, recupero e smaltimento finale della spazzatura elettronica è a carico dei produttori.
Insieme alla direttiva RAEE il Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato la direttiva sulla restrizione dell”uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Direttiva 2002/95/CE), che a partire dal 1° luglio 2006 vieta l¿uso di determinate sostanze per favorire il riciclaggio e ridurre le emissioni quando i rifiuti restanti sono interrati o inceneriti.
¿Queste disposizioni dovranno essere propriamente adottate e mantenute¿, ha dichiarato Ross Bartley, Environmental & Technical Director.
Per questo la Commissione europea alcuni giorni fa ha chiesto formalmente a 8 Stati membri, Italia compresa, di recepire al più presto nella legislazione nazionale le tre direttive comunitarie, pena il deferimento alla Corte di giustizia.
La scorsa settimana a Ginevra, le Nazioni Unite hanno condotto trattative preliminari con i rappresentanti dei costruttori di telefonini e dell¿industria del riciclaggio, prima della conferenza biennale di Nairobi del 2006.
Il più importante parametro di riferimento internazionale in materia di sicurezza ambientale è la Convenzione di Basilea sul controllo dei trasporti transfrontalieri di rifiuti pericolosi, entrata in vigore nel 1992, e a cui hanno aderito più di 160 Paesi.
Nel 2002, alla convenzione hanno aderito anche i maggiori produttori di cellulari: Siemens, LG, Matsushita (Panasonic), Mitsubishi, Motorola, NEC, Nokia, Philips, Samsusng, e Sony Ericsson, con l¿iniziativa Initiative for a Sustainable Partnership on Environmentally Sound Management of End-of-life Mobile Phones, volta a coinvolgere maggiormente l¿industria in una serie di accordi per garantire un corretto smaltimento dei terminali obsoleti.
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