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Il numero uno del mercato mondiale dei media, Time Warner, è finito in rosso per il secondo trimestre, per via di un accantonamento pari a 3 miliardi di dollari necessario a chiudere il contenzioso con gli azionisti, che risale all¿epoca della megafusione con l¿Internet service provider America Online (AOL).
La holding americana ha registrato una perdita netta di 321 milioni di dollari, contro un utile netto di 777 milioni di dollari per il secondo trimestre 2004, mentre il fatturato si è attestato a 10,74 miliardi, l¿1,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2004.
Gli avvocati dell¿accusa hanno precisato che dei 3 miliardi accantonati, 2,4 miliardi di dollari saranno versati da Time Warner a un fondo costituito nell¿ambito della class-action avviata nel settembre 2002, mentre la società di revisione Ernst and Young verserà 100 milioni di dollari. Annunciata inoltre un¿operazione di buy-back per un controvalore di 5 miliardi di dollari.
L¿accordo di principio e la costituzione di riserve supplementari legate a questo caso giudiziario, che riguarda la manipolazione dei bilanci di AOL, rappresentano ¿delle importanti tappe per voltare finalmente pagina¿, ha commentato il presidente Richard Parsons, aggiungendo che al di là di questi accantonamenti, ¿il bilancio resta solido¿.
In un comunicato distinto, lo studio legale Heins Mills and Olson, ha indicato che il regolamento di 2,5 miliardi di dollari è ¿il secondo più importante della storia, pagato da una società emittente titoli e dal proprio revisore¿.
I membri che si sono associati a queste denuncia, ¿milioni di azionisti che hanno comprato titoli di AOL e Time Warner tra il 27 gennaio 1999 e il 27 agosto 2002¿, riceveranno anche 150 milioni di dollari recuperati dal Ministro della Giustizia americana, e forse anche i 300 milioni di dollari ottenuti dall¿Autorità di Borsa (SEC ¿ Security and Exchange Commission).
Time Warner ha accettato il pagamento di questi 300 milioni di dollari nel marzo scorso, al fine di chiudere l¿inchiesta aperta nel 2002 dalla SEC, quando la società è stata accusata d¿aver gonfiato artificialmente i conti di AOL, per celare le perdite seguite allo scoppio della Bolla speculativa.
Per via di questa riserva di 3 miliardi di dollari, nel secondo trimestre Time Warner ha subito una perdita operativa di 1,2 miliardi di dollari, contro un utile operativo di 1,8 miliardi di dollari registrato nello stesso trimestre dell¿anno precedente, ha precisato la società. L¿accantonamento ha pesato 25 cent sull¿utile netto per azione. Escludendo questo elemento eccezionale, una perdita netta di 7 cent si trasforma in un utile di 18 cent, lì dove gli analisti di First Call prevedevano in media 19 cent.
Il fatturato si è attestato a 10,74 miliardi di dollari, mentre Wall Street prevedeva 10,96 miliardi. A pesare sui conti del gruppo sono stati anche gli studios cinematografici, che rispetto al secondo trimestre 2004 hanno fatto un balzo indietro, non avendo potuto ripetere il successo di ¿Harry Potter 3¿.
Male anche AOL è andata male, perdendo più di 900.000 abbonati negli Stati Uniti tra il 1° aprile e il 30 giugno.
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