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Carlo Mario Guerci e Marco Salvadori, rispettivamente Vicepresidente e Segretario del gruppo di opinione ThinkTel¿, hanno appena completato il Paper ¿VoIP: Minaccia o Opportunità?¿, su opportunità e minacce derivanti dalla diffusione del VoIP.
Il documento è un vero e proprio ¿viewpoint¿ che inizia osservando con distacco l’eccesso di comunicazione attorno al VoIP, per poi analizzare in modo oggettivo come la tecnologia funziona e come gli operatori la stanno impiegando, ossia quale modello di business adottano.
Il documento descrive vantaggi e limiti in termini di servizio e dei fattori economici relativi, per poi concludere che VoIP rappresenta un¿opportunità per gli operatori che spingono per la diffusione della larga banda avendo una ¿value proposition¿ ampia di servizi IP, non solo di voce ma sopratutto legati ai contenuti. E gli operatori con proprie infrastrutture di accesso hanno un vantaggio competitivo rispetto ai reseller, cioè la possibilità di offrire e garantire servizi di qualità buona e stabile.
Tuttavia l’opportunità VoIP può diventare una minaccia per gli operatori di fonia tradizionale, se lo considerassero un fenomeno di moda o di nicchia o, peggio, se restassero arroccati sui loro modelli di business di tipo ¿pay per use¿ anzichè evolvere verso quelli ¿flat¿ (con traffico incluso).
Più in dettaglio il documento presenta numerosi spunti di riflessione, tra cui:
il modello P2P puro, ossia la comunicazione voce tra PC in rete dotati di ¿client software¿ proprietario e appartenenti alla stessa community, cresce a ritmi impressionanti ma è sempre più complementato da servizi ibridi ¿ a pagamento ¿ di terminazione a/da reti tradizionali fisse e/o mobili, oltre a quelli di segreteria e messaggistica evoluta;
il modello ¿tutto gratis¿ si sta ridimensionando in quanto non sostenibile economicamente e in termini di appeal di servizio; tuttavia tale modello sembra avere senso solo in community molto ampie in cui chi la gestisce considera la voce come strumentale al business ¿non telefonico¿ offerto (ciò è quanto si deduce dalla recente acquisizione di Skype da parte di eBay);
i modelli ibridi, in cui vengono offerte le funzionalità telefoniche di numerazione e interconnessione, presentano tariffe inferiori ma non troppo rispetto a quelle offerte dagli operatori tradizionali più dinamici, e comunque richiedono il pagamento dell’accesso a larga banda mentre il traffico ¿gratuito¿ è limitato a quello verso gli appartenenti alla community;
oggi sussiste un¿ampia eterogeneità tra i servizi VoIP disponibili, che hanno sì costi diversi ma anche qualità varia e, sopratutto, molti costituiscono una minaccia alla sicurezza della società più che alla posizione competitiva dell’incumbent; in questo senso va interpretato il crescente sforzo regolamentare per garantire l’integrità e l’interoperabilità delle comunicazioni ma anche la loro tracciabilità
il VoIP presenta indubbi vantaggi di costo per tutti gli operatori, sopratutto quelli dotati di infrastrutture di accesso che possono convogliare anche la voce sulle piattaforme di aggregazione e routing IP, notoriamente con minori ¿costs of ownership¿ e maggiore flessibilità nel rilascio di nuovi servizi;
i nuovi ¿operatori¿ del P2P hanno ovviamente i loro vantaggi economici, ma questi sono legati alla distribuzione di software ¿shareware¿ che permette il traffico voce gratis o fortemente scontato solo perchè sfrutta risorse trasmissive già pagate ma non pienamente riempite dagli utenti; addirittura, come nel caso Skype, alcuni utenti diventano inconsapevoli ¿hub¿ di transito delle comunicazioni P2P tra terzi che così ¿succhiano¿ la banda non direttamente pagata.
In definitiva VoIP è una parte rilevante della ¿rivoluzione IP¿ associata alla diffusione della larga banda, ed è presumibile che il suo successo sarà proporzionale alla capacità degli operatori di:
migrare il traffico voce incrementandone il profilo di servizio con nuove prestazioni più facilmente erogabili su IP (es. ¿enriched call’, videocomunicazione, ¿multimedia conferencing¿, ¿);
definire offerte tariffarie ¿flat¿ convenienti e di semplice comprensione (es. canone fisso, assenza di fasce orarie, assenza di scatti alla risposta, ¿) che, con i contenuti multimediali (basic e premium), contribuiscano a incrementare e rendere più ¿fissa¿ la struttura dei ricavi;
sperimentare modalità innovative di convergenza fisso-mobile, basate sulle sinergie tra tecnologie e porzioni di spettro (licenziate e non) anziché sulla loro contrapposizione (es. WiFi e WiMax come strutture ¿overlay¿ di GSM e UMTS).
Infine, la diffusione del VoIP dipenderà significativamente dalle regole, sopratutto in termini di numerazione, interconnessione e livelli di servizio da garantire.
Questi temi vengono identificati ma non approfonditi nel documento in quanto oggetto di un altro studio ThinkTel’, che sarà pubblicato nelle prossime settimane.
In questo momento c’è solo da evidenziare che l’approccio regolatorio non appare coordinato tra i vari Paesi, anzi appare spesso contraddittorio anche a livello europeo.
Il Paper può essere scaricato al seguente indirizzo:
http://www.thinktel.org/documenti/050920-186.pdf