Mondo
I blog, ¿appassionano e inquietano¿alcuni li disprezzano, altri li ritengono profeti di una nuova rivoluzione dell¿informazione¿, sicuramente, però, non lasciano più indifferenti.
I blog sono un formidabile strumento per la libertà d¿espressione e i blogger, in Paesi come l¿Iran e la Cina, sono i soli a pubblicare un¿informazione indipendente, rischiando, a volte, la loro stessa vita.
Per aiutare quei blogger che, nei Paesi dove la censura regna sovrana, sono gli unici veri giornalisti fuori dal coro, l¿associazione Reporters senza Frontiere ha pubblicato la ¿Guida pratica per i blogger e i cyberdissidenti¿.
Per questo RsF ha concepito una guida per aiutarli, con dei consigli pratici e tecniche volte a preservare il loro anonimato e ad aggirare la censura ¿ identificando la tecnica più adatta a ogni situazione.
RSF, tuttavia, dà anche consigli per lanciare un blog di buona qualità, per farlo conoscere (ottimizzando i riferimenti sui motori di ricerca) e per renderlo credibile attraverso l¿applicazione delle regole etiche e giornalistiche.
La guida pratica di RsF è stata in parte finanziata dal governo francese e si avvale della collaborazione di blogger di fama internazionale, esperti e scrittori, come il giornalista americano Dan Gillmor e l¿esperto canadese di censura Internet, Nart Villeneuve.
Tornando all¿indagine condotta da Digital Marketing Services per conto di AOL, riferita certo a quei blogger che non hanno problemi di censura e non devono nascondersi per poter scrivere, parafrasando un celebre film, si potrebbe dire: ¿Io bloggo da sola¿.
Lo studio ha rivelato infatti che i blog sembrano essere più qualcosa inerente alla sfera personale che non alla politica o all¿attualità e quasi il 50% degli intervistati considera il blogging un¿attività terapeutica.
Molti blogger scrivono di ¿tutto e niente¿ e, sebbene molti blog spesso includano riferimenti o commenti a news, essi sono più spesso legati a esperienze individuali o a interessi personali.
I blogger, tuttavia, non vivono confinati nel loro microcosmo, ma si interessano molto di quello che li circonda: il 43,9% degli intervistati, pur preferendo scrivere di argomenti ¿personali¿, dice infatti di leggere abitualmente altri blog per avere una diversa prospettiva sull¿attualità.
Questi dati sono simili a quelli rilevati da uno studio Harris Interactive nel mese di marzo, secondo cui il 44% degli utenti Internet americani legge blog politici, il 27% lo fa più di una volta al mese.
Che fossero un fenomeno ormai dilagante non c¿erano dubbi, ma che i blog avessero anche capacità terapeutiche, questo suona nuovo. Eppure lo ha confermato il 48,7% dei blogger intervistati, mentre il 40,8% ha detto che il blog aiuta a mantenersi in contatto con amici e familiari, vicini e lontani.
Stranamente, soltanto il 16,2% riferisce di essere interessato al giornalismo, mentre il 7,5% è interessato a divulgare informazioni politiche.
Pochi, infine, percepiscono l¿attività di blogger come un biglietto per la celebrità.
¿In un certo senso ¿ ha spiegato Bill Schreiner, Vice President, AOL Community ¿ i blog servono da storia orale. Quando si leggono i blog di altre persone si tende a cercare connessioni con queste persone, conoscere la loro vita, trovare elementi comuni. Nessuno ti obbliga a scrivere di determinati argomenti o a mantenere il blog in un certo modo e non si tratta necessariamente di un contesto di popolarità¿.
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