Italia
¿Conoscenza, scienza e innovazione sono per la società contemporanea ciò che il lavoro e la proprietà erano per le società del passato. Per questo oggi la politica deve avere la governance e promuovere, sostenere e sviluppare la conoscenza e le sue applicazioni¿. Lo ha detto Lucio Stanca, ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, intervenendo alla 1ª Conferenza sul Futuro della Scienza, a Venezia.
In tale logica, Stanca ha ricordato che “il Governo sta già sostenendo come prioritari gli impegni nell”innovazione tecnologica come mai è accaduto in passato. Dopo un decennio negativo, negli ultimi anni gli investimenti in questi settori hanno infatti ripreso finalmente a salire, pur se non nella dimensione auspicata”.
Il Ministro ha poi sottolineato che ¿sta cambiando il modello di progresso della nostra società, che è ormai una società tecnologica e in cui la sorgente primaria e sempre più centrale è proprio l”innovazione tecnologica. Per questo le nuove tecnologie, frutto della ricerca e del sapere, fondamentali nel nostro modo di essere, a partire dagli aspetti economici e sociali“. In tale scenario, ha aggiunto Stanca, “molti sono i fattori che entrano in gioco: la resistenza al cambiamento e all”innovazione tecnologica; le paure delle persone al progresso tumultuoso determinato dall”evoluzione dell”innovazione; l”abbattimento delle barriere tra il mondo del sapere e le imprese, che sempre di più devono lavorare assieme; i problemi connessi alla velocità della trasformazione e alla tutela della proprietà intellettuale; l”esigenza di creare un ambiente e un sistema adatti a questo contesto; il reperimento delle risorse“.
È in questo ambito, ha precisato Stanca, che “il ruolo della politica e delle istituzioni è quello di compiere una sintesi, di prendere le necessarie decisioni e di progettare, anziché limitarsi a mettere a disposizione risorse. E solo la politica può fare questo perché al suo interno ha il controllo democratico. Ecco perché scienza, oggi, significa democrazia”.
Soffermandosi su alcune politiche che il Governo ha adottato in questi anni per promuovere il trasferimento tecnologico, il Ministro Stanca ha ricordato:
la costituzione di 11 distretti tecnologici in varie regioni italiane per collegare su base territoriale Università ed Enti pubblici di ricerca con le imprese private;
la definizione e sostegno da parte del Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie di 11 Territori di Eccellenza del Mezzogiorno che presentano elevate potenzialità di sviluppo attraverso la combinazione di ricerca e innovazione, ossia con le tecnologie digitali come fattore distintivo;
l”uso del Fondo Rotativo di 6 miliardi di euro per iniziative di ricerca con particolare riferimento all”innovazione tecnologica ed al relativo trasferimento alle imprese.
È in tale ottica, ha sottolineato il ministro Stanca, che “all”inizio di settembre ho adottato un provvedimento che mette a disposizione 630 milioni di euro a sostegno di Poli ad Alto Contenuto Tecnologico che hanno un fattore distintivo nella collaborazione fra università, enti di ricerca e imprese”.
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