Italia
Assinform, Associazione Nazionale Produttori Contenuti Tecnologie e Servizi per l”Informazione e la Comunicazione,ha diffuso i dati sull¿andamento del mercato italiano dell”informatica e delle telecomunicazioni (ICT) nel primo semestre 2005.
Il mercato aggregato ha raggiunto i 31,464 milioni di euro, con un incremento del 2,1% rispetto al primo semestre dell¿anno scorso (quando era cresciuto dell¿1,8%), grazie soprattutto alla componente delle telecomunicazioni. Quest¿ultima (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha raggiunto un volume d”affari di 21.810 milioni di euro, in crescita del 2,9%, ancora una volta grazie ai servizi di telefonia mobile (+5,6%).
Il mercato dell”informatica è cresciuto solo di un modesto 0,4%, a quota 9.654 milioni, spinto dalla domanda di PC da parte delle famiglie (+ 40,9% in unità). Il periodo ha infatti confermato una domanda debole da parte delle imprese, soprattutto nel comparto dei servizi (-0,5%) e gli effetti di una persistente, anche se meno accentuata, caduta dei prezzi dei sistemi, che ha vanificato gli incrementi di vendite in volumi.
“La crescita rilevata per l¿aggregato ICT è migliore di quella dello scorso anno, ma assai di poco e conferma un quadro critico – ha commentato il Presidente di Assinform, Pierfilippo Roggero. La dinamica resta inferiore a quella degli altri paesi europei, dai quali ci differenziamo anche per una struttura della domanda molto fragile. Oggi, in Italia, è infatti la spesa ICT delle famiglie a crescere, mentre quella delle imprese e della Pubblica Amministrazione, mostra un evidente affanno.¿
¿E¿ uno schema che non può reggere a lungo. Le famiglie infatti non possono continuare a spendere senza un miglioramento delle aspettative ¿ ha aggiunto Roggero – La salute del nostro settore coincide con quella dell¿intera economia italiana, e passa per una ripresa degli investimenti in ICT. Questi sono oggi essenziali per essere competitivi sui mercati mondiali e generare più occupazione e reddito, come conferma la realtà delle imprese e dei sistemi paese, oggi più forti¿.
“Non si tratta di chiudere gli occhi sulle difficoltà del quadro economico, ma di attaccare le loro cause, che vedono in primo piano proprio la scarsa propensione a investire per innovare – ha concluso Roggero.Serve maggiore sensibilità, e non solo da parte delle imprese. I decisori politici, ora che si apre la campagna elettorale, sono chiamati a creare la giusta prospettiva per le scelte imprenditoriali più innovative e per il settore ICT, che concentra un know how di rilevanza strategica.¿
“Il mercato italiano dell¿ICT si va muovendo in modo molto conservativo – ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting,la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato ICT, e Membro dell”Advisory Boarddi Key4biz.
Il comparto delle telecomunicazioni cresce al traino di una domanda di servizi buona, ma che vede anche rallentare la spinta dei servizi mobili. Quello dell”informatica è ancora lungi dal recuperare le criticità emerse tre anni or sono, con il prevalere di scelte di breve periodo da parte delle imprese.¿
Note di dettaglio sull”andamento del me
Telecomunicazioni: + 2,9%.
Infrastrutture: rallenta la caduta (-1,8%). Nelle telecomunicazioni, l¿evidenza di un ciclo trainato dai servizi è anche data dalla domanda legata alle infrastrutture. Nel primo semestre 2005 quest¿ultima è risultata pari a 2,395 milioni di euro, in calo dell¿1,8% rispetto al periodo corrispondente dell”anno precedente, quando però era scesa del 7,2%. In quest¿ambito si è contratta per la seconda volta consecutiva anche la componente legata alle reti mobili.
Terminali: cellulari in ripresa (+3,1%). La domanda di terminali per le telecomunicazioni è complessivamente aumentata di poco, a 2,355 milioni (+1,1% sul primo semestre del 2004). Il risultato, contrariamente allo scorso anno, consegue ad una contrazione (-1,4%) della domanda di terminali fissi, più che compensata da un incremento (3,1%) della domanda di terminali mobili, complessivamente risultata pari a 1,310 milioni.
I servizi confermano la crescita (+3,9%). Continua, anche se con una marcia in meno, la progressione dei servizi. Nel primo semestre 2005, i servizi di telecomunicazione si sono attestati a quota 17,060 milioni (+3,9 % rispetto al primo semestre del 2004, quando erano cresciuti del 5,1%). Il dato consegue a una minore, ma pur sempre apprezzabile, spinta dei servizi mobili.
Questi ultimi hanno espresso nel primo semestre del 2005 un volume d¿affari di 8.270 milioni di euro, in crescita del 5,6% sul primo semestre del 2004 (contro il 12% dell¿anno prima). Ha contato sia l¿incremento delle linee attive (pari a 66,4 milioni a giugno 2005 e cresciute del 12,8% sul giugno dell¿anno prima) sia l”incremento della spesa media mensile per linea (pari a 32,2 euro; +4,9% rispetto al primo semestre 2004).
I servizi a valore aggiunto su rete mobile (dati, XMS e Web) hanno visto aumentare la loro incidenza sulla spesa media mensile, passando dal 15% al 19%, e sono risultati in aumento del 31,4%.
I servizi su rete fissa, sono cresciuti del 2,3%, con un mercato complessivo di 8.790 milioni, dopo le continue contrazioni degli anni scorsi. La componente voce è risultata di 7.190 milioni (+0,8 %), mentre la restante componente, relativa ai servizi a valore aggiunto, ha raggiunto i 1.600 milioni, con una crescita interessante pari al 9,6%.
Informatica: + 0,4%. Nel primo semestre 2005, il mercato dell”informatica è cresciuto solo di un modesto 0,4%, a quota 9,654 milioni. E¿ andata meglio del primo semestre 2004 (-0,5%), ma solo per effetto della maggiore domanda di PC da parte delle famiglie (+ 40,9% in unità). Il periodo ha infatti confermato una domanda debole da parte delle imprese, soprattutto nel comparto dei servizi (-0,5%), e gli effetti di una persistente, anche se meno accentuata, caduta dei prezzi dei sistemi, che ha vanificato gli incrementi di vendite in volumi. Crescono di conseguenza anche le spinte a nuovi assetti dell¿offerta, e in particolare ad una sempre maggiore concentrazione dei vendor.
Imprese alla finestra. “La domanda delle famiglie è sempre più importante, ma non può certo animare i trend di un mercato che si conferma poco dinamico. E continuerà a rimanere tale se le imprese continueranno a limitarsi agli investimenti IT che generano ritorni immediati¿- ha dichiarato Capitani.
Più in particolare, nel primo semestre 2005, le vendite di sistemi (hardware) sono risultate di 2.681 milioni di euro, in crescita del 2,4 %, sul primo semestre 2004; quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 409 milioni sono ancora calate (-4,2 %); quelle di software e servizi, pari a 6564 milioni sono rimaste sostanzialmente al palo (-0,1%) come già l¿anno prima.
Hardware: va meglio, ma calano i prezzi.
Nel caso dei PC, il calo dei prezzi unitari ha comunque rallentato la corsa, grazie alla crescente sofisticazione tecnica e funzionale delle apparecchiature, oramai dotate anche in fascia entry di dispositivi multimediali e di intrattenimento e comunicazione. Questo grazie anche al traino della domanda delle famiglie. E in effetti, in un mercato complessivo PC (desktop e portatili) risultato di 1.879.956 unità, in crescita del 14,9%, la domanda delle famiglie ha raggiunto le 385.919 unità (+40,9%), con una progressione ben più marcata di quella delle imprese (1.494.037 unità, in crescita del 9,6%).
I PC portatili continuano a mostrare performance nettamente più sostenute rispetto ai desktop e ai server. Con 890.306 unità vendute nel primo semestre 2005, i portatili sono cresciuti in unità del 38,5%, a fronte di un incremento del 15,4 % dei PC server (84.025 unità) e di un calo dell¿1,7% dei desktop (905,625 unità). La quota di mercato dei portatili a fine semestre è risultata pari al 49,6% in unità, e quindi doppia rispetto a due anni fa.
Software e servizi fermi. Nel primo semestre 2005, la dinamica di software e servizi (6,564 milioni di euro; -0,1% sul primo semestre 2004) ha confermato la situazione di stagnazione. La componente del software, pari a 1.886 milioni, è cresciuta di un modesto 0,9%, mentre quella assai più pesante dei servizi, pari a 4.678 milioni è calata dello 0,5%. ¿In questo segmento la spesa è generata quasi totalmente dalle imprese grandi e medio ¿ grandi, che investono in progetti di integrazione, razionalizzazione e sicurezza, mentre quella proveniente dalle PMI mostra una dinamica più debole¿ ¿ ha concluso Capitani.
Il mercato dell”ICT in Italia nel I semestre 2005 – Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato NetConsulting
Assinform-NetConsulting: Mercato ICT in Italia, I Semestre 2005
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