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Il Ministero delle Comunicazioni, come già preannunciato qualche giorno fa dal Ministro Mario Landolfi, ha avviato la consultazione pubblica per verificare se sussistono le condizioni per un uso flessibile e condiviso delle frequenze digitalizzate per la Mobile Tv.
La decisione è stata presa in modo da non dover attendere processi di pianificazione internazionale che ritarderebbero oltre l’orizzonte della convenienza economica dell’introduzione della nuova tecnologia.
La Consultazione, alla quale sono invitati a partecipare tutti i soggetti interessati entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, si accompagna a quella più specifica sullo standard DVB-H (Digital Video Broadcasting Handheld) avviata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in seguito all’accordo Tim – Mediaset.
Come spiega una nota del Ministero, la consultazione riguarda in generale il settore della televisione mobile per capire per esempio quale mercato ci si può aspettare, quale modello di business sia più adeguato, quali siano i soggetti interessati, quale modalità (nazionale, regionale, locale) adottare per l’introduzione della Tv sul telefonino, quando arriveranno i servizi, quali investimenti saranno necessari.
In questo modo, si legge nel documento, “sarà così possibile valutare le modalità più idonee a offrire agli operatori mobili e agli operatori televisivi tradizionali la possibilità di una sperimentazione pubblica“, con l’obiettivo “di accelerare il più possibile l’introduzione dei servizi di televisione mobile in un contesto di mercato che tenga conto delle esigenze di sviluppo dei singoli attori”.
Sono 48 le domande contenute nel documento per mettere a punto una sperimentazione “che si presenta particolarmente promettente in termini di evoluzione del mercato e dei nuovi contenuti, con l’obiettivo di accelerare il più possibile l’introduzione dei servizi di televisione mobile in un contesto di mercato che tenga conto delle esigenze di sviluppo dei singoli attori”.
Le domande spaziano dalla richiesta di pareri sugli “elementi di carattere economico generale” ipotizzabili per il nuovo mercato, e su quelli di “carattere economico finanziario”, agli aspetti più tecnici legati alle frequenze di trasmissione ed alle scelte tecnologiche. Il documento del ministero inquadra il tema della nuova “Tv mobile” in quello più ampio del passaggio dall’attuale sistema di trasmissione analogica al nuovo digitale terrestre.
Diversamente, l’indagine conoscitiva, avviata lo scorso ottobre dal Consiglio dell’Agcom, ha lo scopo di integrare tempestivamente il quadro regolamentare in vista dell’introduzione dei nuovi servizi a partire dalla fine del 2006. Intende tra l’altro acquisire dagli operatori elementi sui seguenti punti: modelli di offerta dei servizi e modalità di accesso ai contenuti; utilizzazione delle frequenze per i servizi DVB-H; interazione tra operatori televisivi e operatori di rete mobile. L’indagine conoscitiva mira inoltre a valutare, a tutela dei consumatori, i profili di qualità dei servizi e di corretta informativa agli utenti.
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