DT: crescono gli utili, ma il mercato penalizza i tagli al personale

di Alessandra Talarico |

Europa


Kai Uwe Ricke - presidente di Deutsche Telekom

“I tagli occupazionali sono la conseguenza dei cambiamenti profondi avvenuti nel settore delle telecomunicazioni”, ha riferito il presidente di Deutsche Telekom Kai-Uwe Ricke per giustificare la cura dimagrante avviata dal suo gruppo, numero uno delle tlc europee, come da altri colossi del settore, da France Telecom a Telefonica in Spagna.

E non è tutto: “le misure già intraprese non saranno sufficienti a garantire un’evoluzione positiva”, ha aggiunto il patron di DT, che si appresta a investire 1,2 miliardi di euro nella promozione dei suoi prodotti e dei servizi, una somma che si aggiunge alle già preventivate spese di marketing e che peserà sui risultati nel breve periodo.

“Sosterremo questa strategia a lungo termine, rinunciando ai benefici a breve termine il prossimo anno”.

I buoni risultati registrati al terzo trimestre da DT, dunque, non hanno facilitato il compito di Ricke, chiamato a giustificare la drastica riduzione di personale – 32 mila posti di lavoro – annunciata la scorsa settimana.

“I profitti di oggi sono infatti i profitti di ieri – ha affermato Ricke – e sono cosciente che potrebbe sembrare un paradosso, almeno in apparenza”.

In linea con gli ultimi trimestri, DT ha continuato a guadagnare grazie alla telefonia mobile, soprattutto negli Stati Uniti, mentre le attività core, le linee fisse, hanno invece registrato un netto calo.

Al terzo trimestre, il gruppo ha realizzato un fatturato di 15,04 miliardi di euro, in crescita del 5% e un beneficio netto di 2,42 miliardi di euro.

Alla vista di queste cifre, si potrebbe pensare che il quadro dipinto da Ricke sia un po’ troppo pessimista, ma bisogna tener conto, secondo il manager, delle sfide che il gruppo dovrà affrontare per sostenere la concorrenza: progresso tecnologico, necessità di sviluppare nuovi servizi, pressione concorrenziale e, soprattutto, regolamentazione paralizzante.

Mentre a Berlino i futuri partiti di governo negoziano il loro programma, Ricke ha insistito sulla necessità di un ambiente regolamentare clemente.

Vogliamo poter fare dei profitti e guardiamo con attenzione a cosa uscirà, nelle prossime settimane, dalle discussioni della coalizione“.

Deutche Telekom ha infatti previsto la costruzione di una rete in fibra ottica in 50 città tedesche e chiede che questo nuovo mercato non sia regolamentato, almeno non in un primo tempo.

Se così non fosse, ha minacciato, “potrebbero saltare altri 5 mila posti di lavoro, oltre ai 32 mila già preventivati”.

Il gruppo prevede di aggiungere 8 milioni di nuovi utenti da qui al 2007, portando la sua base a 90 milioni di clienti nel mondo, e di avere, sempre per quella data, 11,5 milioni di connessioni ad alta velocità, contro gli attuali 7,3 milioni.

Un programma ambizioso e che non ha convinto il mercato: gli investitori hanno reagito male alla prospettiva di un abbassamento degli utili nel 2006 e in Borsa, le azioni del gruppo hanno perso ieri il 3,13% a 14,55 euro, in un mercato sostanzialmente stabile.

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