Pubblicità: una proposta di legge della Commissione Ue per legalizzare l’uso dei marchi nei programmi Tv

di Raffaella Natale |

Europa


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Una proposta di legge della Commissione europea renderà legale nei Paesi membri della Ue l’uso di prodotti di marca nei programmi televisivi, eccezione per quelli che trasmettono notizie o rivolti al pubblico dei più piccini. Il mese prossimo, l’Esecutivo Ue presenterà la propria proposta “Television without frontiers“, che avrà bisogno dell’approvazione del Parlamento europeo e degli Stati membri  per diventare legge.

Le nuove disposizioni aggiorneranno le norme esistenti, tenendo in debita considerazione i cambiamenti che riguardano i nuovi canali di distribuzione dei programmi, come l’arrivo di Internet, e la necessità dei produttori di studiare nuove fonti di entrata, visto che i telespettatori saltano la pubblicità trasmessa durante le trasmissioni, grazie ai registratori di nuova generazione come Tivo.

 

Il Product placement è illegale in alcuni Stati membri come la Gran Bretagna, ma molto diffuso negli Stati Uniti.

Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell’Informazione e Media, intende renderlo legale per le fiction, ma naturalmente nel rispetto di chiare guidelines. La Reding ha spiegato che il Product placement è una realtà nelle opere cinematografiche, spiegando che, per assicurare eque condizioni e contribuire alla competitività dell’industria europea dei media, sarà necessario adottare norme che regolamentino il Product placement.

 

I programmi sponsorizzati dovranno essere chiaramente identificati “con un nome, marchio e/o altro simbolo dello sponsor“.

La Proposta sottolinea ancora che i programmi che prevedranno il Product placement non dovranno incoraggiare direttamente l’acquisto o affitto di beni o servizi, facendo per esempio delle speciali promozioni.

Inoltre i programmi non potranno sponsorizzare marchi di sigarette o società che fanno trattamenti disponibili solo su prescrizione.

 

La divisione della Commissione Ue per la tutela dei consumatori teme la rimozione di queste restrizioni ed evidenzia soprattutto la mancanza di una regolamentazione per i siti Internet.  

 

Da evidenziare alcuni aspetti importanti di questa proposta di legge: dovrà essere soppresso l’attuale limite quotidiano della pubblicità, mentre resta valida la soglia del 20% di pubblicità l’ora.

Nei film potranno esserci stacchi pubblicitari ogni 40 minuti, mentre si scenderà a 20 minuti nei programmi per bambini e in quelli di informazione.

Sono esclusi da questa regolamentazione le versioni elettroniche dei quotidiani, radio e i contenuti Web statici.

E’ inoltre importante che, “quando possibile”, i broadcaster continuino ad assicurare uno spazio maggiore ai programmi realizzati in Europa.

La Commissione intende inoltre introdurre una normativa più flessibile per quanto riguarda i contenuti scelti direttamente dai telespettatori, come avviene per i canali pay-per-view, e una più rigida per l’organizzazione dei palinsesti, distinzione che probabilmente solleverà discussioni tra i broadcaster.

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