Rai-Mediaset: il Tar annulla le multe decise dall’Agcom per abuso di posizione dominante nel mercato pubblicitario

di Raffaella Natale |

Italia


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I giudici della seconda sezione del Tar del Lazio, presieduta da Domenico La Medica, hanno annullato la delibera del marzo scorso, con la quale l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva inflitto a Rai e Mediaset una sanzione pari al 2% del fatturato 2003, per abuso di posizione dominante nel mercato pubblicitario  della Tv.

La sanzione ammontava a 20 milioni di euro per la Rai, a 40 milioni di euro per RTI e a 5 milioni di euro per Publitalia 80, colpevoli per l’Agcom d’aver superato i tetti Antitrust stabiliti dalla legge Maccanico, a termine di una istruttoria durata sei anni.

I dispositivi delle sentenze sono stati pubblicati lunedì scorso, per conoscere nel dettaglio le decisioni dei giudici sarà necessario attendere le motivazioni.

 

Alla fine, l’8 marzo scorso, fu chiuso il procedimento che era stato aperto per verificare l’inottemperanza al richiamo formale della stesso Garante effettuato a giugno 2003, dopo aver accertato lo sforamento dei tetti previsti dalla legge Maccanico (30%) in relazione alla raccolta delle risorse del settore nel triennio 1998-2000.

 

Rai, Rti e Publitalia 80, ritenendo infondata e ingiusta la sanzione che era stata loro inflitta, presentarono ricorso al Tar del Lazio sostenendo il carattere non formale del richiamo fatto dall’Autorità per le Comunicazioni. Il 13 luglio scorso i giudici amministrativi proposero alle parti di trattare insieme la fase della sospensiva della delibera dell’Autorità da quella del merito della vicenda.

Le parti non si opposero e nei giorni scorsi si è svolta l’udienza di trattazione del ricorso.

 

La prima istruttoria era partita a dicembre 1999, dopo una diffida del Centro Europa 7, per valutare l’eventuale sforamento di Rai e Mediaset dei tetti previsti dalla legge Meccanico per il 1997.

A giugno del 2000 l’Agcom chiudeva l’istruttoria con un’assoluzione piena. Secondo la sentenza, infatti, il superamento del limite del 30% era dovuto solo  a una “espansione naturale delle imprese” e le denunce non erano “supportate da adeguata documentazione”.

 

Nel luglio del 2002, l’Authority apre una seconda istruttoria per il triennio 1998-2000 e questa volta l’indagine porta a un verdetto di posizione dominante. A giugno 2003 parte il richiamo formale a Rai, Rti e Publitalia ’80 a non persistere nella violazione riscontrata. Allo stesso tempo, l’Autorità apre una nuova istruttoria per il triennio 2001-2003.

 

Accertata nell’aprile del 2004 la nuova violazione di tetti previsti dalla legge Meccanico, l’Authority si riserva tuttavia di comminare eventuali sanzioni solo previa valutazione della situazione in corso, alla luce del nuovo contesto normativo costituito dalla legge Gasparri, all’epoca appena approvata, che cancellava i vecchi tetti della legge Maccanico introducendo il limite del 20% delle risorse complessive del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni.

 A luglio 2004 partono due nuove istruttorie, una per aggiornare la valutazione di mercato in base alla nuova legge Gasparri e l’altra per valutare l’eventuale inottemperanza di Rai, Rti e Publitalia al richiamo di giugno 2003.

Il procedimento a carico di Rai e Mediaset, per verificare l’applicabilità delle sanzioni previste dalla Maccanico  – ossia multe comprese tra il 2 e il 5% del fatturato – si apre a settembre 2004.

 

Infine, a febbraio 2005 l’Authority chiude definitivamente l’istruttoria  a carico delle due società e il due marzo stabilisce le sette misure cautelative, definendo la struttura del mercato televisivo italiano “marcatamente duopolistica” a causa delle posizioni “lesive del Pluralismo” di Rai e Mediaset. 

Poi il ricorso al Tar del Lazio e adesso la decisione dei giudici di annullare la multa inflitta.

 

 

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