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Con le decisioni assunte dal Consiglio d’amministrazione, la Rai dà un nuovo e forte segnale di presenza sul digitale terrestre e sulla Tv mobile. Lo afferma il Direttore generale della Rai Alfredo Meocci al termine della riunione del Cda.
“Il Consiglio ha infatti approvato un investimento adeguato che avvia la ‘fase2’ dell’estensione e del potenziamento del segnale del digitale terrestre in Sardegna e Valle d’Aosta in vista dello switch-off. Contemporaneamente è stato deciso di rendere possibile la Tv mobile a Cagliari“.
“E’ stato poi approvato – sottolinea Meocci – un finanziamento di 25 milioni di euro per dare il via alle trasmissioni di Tv mobile, già in fase di sperimentazione a Torino durante le Olimpiadi Invernali 2006, anche nelle aree di Milano e Roma e successivamente Napoli”.
Come ha spiegato Meocci, questo permetterà di realizzare una copertura di rete tale da poter ricevere il segnale della Tv mobile, con
Il Direttore generale della Rai ha voluto rilevare come questo risultato, che ha una grande importanza per l’Azienda, sia stato possibile grazie all’impegno dei dirigenti della Rai e dei consiglieri di amministrazione, che con il coordinamento del Consigliere Carlo Rognoni, si sono prodigati per il conseguimento di una strategia di breve e medio periodo sulla rivoluzione digitale. L’obiettivo è di assicurare una presenza sempre più significativa della Rai in un settore strategico come è quello della innovazione tecnologica.
Ricordiamo che la Sardegna e la Valle d’Aosta faranno da apripista, essendo le prime regioni di Italia a passare al digitale terrestre. Il prossimo 15 marzo è previsto lo switch-off dei capoluoghi di provincia, nel corso dell’anno le due regioni diventeranno all digital.
Ma questo passaggio non è privo di polemiche e non tutti hanno condiviso questo piano tecnologico.
Proprio ieri Maria Grazia Caligaris, consigliere regionale dei Socialisti Rosa nel Pugno della Sardegna, ha detto che “Le dichiarazioni del sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, che confermano la data del 15 marzo prossimo per lo spegnimento in Sardegna del segnale analogico e il passaggio al digitale terrestre, sono sconcertanti e viziate dall’imminente consultazione elettorale”.
“In Sardegna – ha sottolineato Caligaris, segretaria della Commissione Informazione e Diritti Civili del Consiglio regionale – si è consumata sul digitale terrestre una mistificazione commerciale e una truffa ai danni dei consumatori, che hanno acquistato decoder inutili”.
Per la Caligaris, finché non verrà chiarito cos’è realmente accaduto e i motivi che hanno indotto il Presidente della Regione a mettere in mora l’intesa siglata da Governo, Rai e DGTVI, è assurdo imporre lo spegnimento dell’analogico entro il 15 marzo negli otto capoluoghi di Provincia della Sardegna. In caso contrario nell’isola si verificherebbe il caos con gravi conseguenze per i cittadini, privati del diritto di fruire del servizio pubblico. C’è poi da non sottovalutare il fatto che al divario digitale tra le diverse aree territoriali nell’isola si aggiungerebbe un’incongruenza di trattamento e opportunità con il resto d’Italia dove il segnale analogico continuerà a essere utilizzato fino al 2008.
“Vi è infine – ha affermato ancora Maria Grazia Caligaris – un’altra questione di natura discriminatoria. La conferma della data dello switch-off escluderà gran parte delle emittenti locali televisive e radiofoniche. Mi sorprende – conclude – il silenzio della Giunta regionale che, nonostante i reiterati inviti a informare la Commissione e l’interpellanza sottoscritta da me e dal collega Ibba, non ha ancora provveduto a dare risposte ai cittadini sardi che hanno interrotto la ‘corsa’ all’acquisto dei decoder e che attendono fiduciosi di essere equiparati a quelli delle altre regioni, con il superamento del divario digitale e la possibilità di usufruire di una tecnologia importante, benché non l’unica, per innovare il sistema televisivo”.
Dalle Valle d’Aosta Aurelio Marguerettaz, Assessore all’Innovazione, ha dichiarato che “La data per il passaggio dal sistema televisivo analogico al digitale terrestre non può essere stabilita in maniera rigida e unilaterale; deve essere invece il risultato del lavoro sul territorio svolto in modo sinergico e partecipe con tutti gli attori coinvolti in questo cambiamento”.
L’assessore sottolinea che ad oggi, non è ancora stata avviata nessuna delle azioni concordate con il Ministero delle Comunicazioni: la campagna informativa, l’istituzione di un Call Center regionale, la realizzazione e messa in opera dei Servizi digitali che saranno veicolati sui nuovi canali.
Marguerettaz ribadisce poi che “sperimentare vuol dire coinvolgere adeguatamente e con i giusti tempi la comunità valdostana, gli operatori e le Associazioni di categoria e dei Consumatori e non solo distribuire decoder o adeguare i ripetitori”.
Ricordando poi la risoluzione del Consiglio regionale con cui evidenzia che “le valenze delle nuove tecnologie non devono avere impatti traumatici sulla popolazione – per questo aggiunge Marguerettaz – abbiamo chiesto al Ministro la definizione di un percorso rispettoso della nostra realtà“. Preoccupato per l’eventuale decisione “unilaterale per lo switch-off“, Marguerettaz fa appello “alla sensibilità del Ministro Landolfi e a quella del Sottosegretario Romani affinché istituiscano, al più presto, un nuovo tavolo di confronto con la Regione per una seria riprogrammazione che dovrà prevedere almeno tutto il 2006 quale periodo sperimentale in Valle d’Aosta. In caso contrario saremmo costretti a prendere le distanze da una sperimentazione diversa da quella concordata”.
L’assessore precisa a tal proposito che “il lavoro da noi svolto fino a oggi ci ha permesso di elaborare un progetto mirato a permettere a tutti i valdostani di poter usufruire correttamente del sistema televisivo digitale senza discriminazione alcuna. E’ quindi ora che questo progetto venga avviato tenendo però conto soprattutto delle fasce deboli, degli anziani e della loro comprensione e le possibilità di adeguamento che deve essere totale”.