Italia
È finalmente arrivato il decreto che disciplina i servizi sovrapprezzo offerti dalle compagnie telefoniche, Internet e tv digitale. Si tratta, in pratica, di tutte quelle telefonate non dirette alle cosiddette ‘numerazioni geografiche’ (case e uffici in tutto il mondo) o ai telefoni cellulari, ma effettuate per ottenere un servizio e che in qualche caso nascondono ‘insidie’ per gli utenti.
Il provvedimento, che vuole garantire il rispetto dei diritti dei consumatori e l’accessibilità tecnica ed economica dei servizi è stato trasmesso alle Camere e dovrebbe essere presentato la prossima settimana.
Secondo le rilevazioni delle associazioni dei consumatori, sono circa 1 milione ogni anno i clienti vittime della scarsa trasparenza di questi servizi, e gli esborsi non dovuti oscillano dai 50 ai 100 euro, per un importo complessivo tra i 250 e i 500 milioni di euro negli ultimi 3 anni.
Le denunce alla Polizia Postale in merito a questi abusi sono state oltre 300.000.
Nel frattempo, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di ridurre i prezzi massimi delle chiamate per i servizi di informazione ‘elenco abbonati’ da rete fissa, meglio noti come ex servizio 12.
L’Agcom – a conclusione di un’indagine conoscitiva avviata a dicembre – ha stabilito un prezzo massimo di 1,20 euro al minuto, Iva esclusa, ponendo fine alla selva delle tariffe che ha causato le proteste delle associazioni dei consumatori.
La delibera prevede anche norme più restrittive per il completamento di chiamata che potrà avvenire solo su consenso esplicito del cliente.
Tra i vari operatori presenti in Italia, secondo uno studio di Federconsumatori, il costo medio per una chiamata di 51 secondi era pari a 1,70 euro, il 234% in più rispetto alla Gran Bretagna, dove per una chiamata di 51 secondi si pagano in media 0,727 euro (50 pence).
Il costo massimo nel Regno Unito, sempre per una chiamata di 51 secondi, e’ di 945 centesimi (65 pence) mentre in Italia era pari a 1,890 euro pari al 200% della massima spesa nel Regno Unito.
Non sono del tutto soddisfatte le associazioni dei consumatori, che chiedevano un abbattimento minimo del 50%.
“Il prezzo massimo di 1,20 euro, è ancora troppo elevato e molto lontano dai prezzi medi europei”, dichiara IntesaConsumatori
“Negli altri paesi infatti il servizio 12 costa all’utente assai meno. Per questo la riduzione decisa oggi dall’Autorità non ci convince, e insistiamo affinché il prezzo massimo venga ulteriormente abbattuto”, continua la nota.
Per Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori inoltre una parte degli enormi introiti delle compagnie telefoniche e derivanti dal servizio 12, dovrebbe essere utilizzata per fini sociali, considerato soprattutto il fatto che i principali utenti di tale servizio sono gli anziani che non dispongono di internet né di grandi disponibilità economiche.