3G: i servizi dati stentano a decollare. L’industria chiamata a giocare la carta del Wi-Fi

di Alessandra Talarico |

Mondo


Telefonia mobile

Il numero di telefonini con connettività Internet supererà presto quello dei computer e permetterà all’industria mobile di posizionarsi in una posizione privilegiata nella distribuzione di contenuti entertainment. La strada però, è ancora lunga e le società tlc dovranno accettare di correre dei rischi per portare al successo i servizi dati su rete mobile.

 

Secondo l’Umts Forum saranno almeno un miliardo gli utenti delle reti High Speed Packet Access (HSPA) nel 2012, che genereranno profitti per 56 miliardi di euro.

In totale, i profitti legati allo scambio dati sulle reti 3G cresceranno dai 17 miliardi di euro del 2006 a 120 miliardi del 2012.

 

Si calcola che le compagnie telefoniche abbiano speso oltre 200 miliardi di dollari per le licenze e le infrastrutture 3G ma, alla fine del 2005 – secondo un recente articolo dell’International Herald Tribune – solo il 2% dei 2 miliardi di utenti mobili nel mondo utilizzava i servizi (anche se il 9% dei telefonini venduti nel 2005 era un 3G).

 

Attualmente, infatti, al di fuori del Giappone e di pochi altri Paesi asiatici, il mercato 3G presenta poche luci e molte ombre dal punto di vista dell’uso dei servizi dati e sembra invischiato in una sorta di circolo vizioso in cui pochi utenti si avventurano su Internet dal telefonino per la scarsa attrattività dei contenuti e pochi content provider investono nel mercato a causa della ancora scarsa adozione dei servizi.

 

Nonostante molte ricerche sottolineino che entro i prossimi due anni i profitti legati al 3G supereranno quelli del Gsm, altrettanti studi evidenziano la difficoltà degli utenti nel rapportarsi alle nuove tecnologie: i telefonini sono poco user-friendly, le tariffe troppo complicate, la copertura ancora insufficiente.

 

Al di là di poche grandi web company come Yahoo!, Google o  la BBC, sono effettivamente ancora pochi i siti web ottimizzati per andare d’accordo con i piccoli schermi dei telefonini o dei Pda, eppure tutti sembrano consapevoli che un miglioramento in questo senso risolverebbe molti dei dubbi degli utenti, incoraggiando un maggiore utilizzo dei servizi.

 

Per molti osservatori, dunque, la soluzione ideale per l’industria mobile sarebbe quella di incoraggiare lo sviluppo di telefonini ibridi 3G/Wi-Fi e di promuovere la diffusione degli hot spot wireless.

Per quanto ostico possa sembrare agli operatori, il Wi-Fi ha tutte le carte in regola per aiutare il decollo della trasmissione dati su rete mobile.

Partendo dal presupposto che gli utenti degli hot spot wireless (incluso il movimento della community P2P FON) diventeranno ‘dipendenti’ dalle velocità di connessione offerte da questa tecnologia, un telefonino ibrido darebbe loro la possibilità di usufruire dei vantaggi del wireless (comprese le tariffe più competitive) anche attraverso il telefonino.

 

Ovviamente, sempre che il prezzo stabilito per le connessioni sia adeguato (con tariffe flat mensili per navigare quanto si vuole a un costo fisso) e che le web company si decidano a rivisitare i loro siti per adeguarli alla visione e alla navigazione dal telefonino, adottando tecnologie come il Flash.

Per gli amanti della banda larga, sarebbe un grande passo, ma l’industria deve concentrare i suoi sforzi per trarre il massimo vantaggio dalle tecnologie emergenti (ivi compreso il VoIP).

 

È un rischio, sicuramente, ma è una strada da percorrere per non lasciare nulla di intentato, dal momento che le soluzioni attuate finora non sembrano aver dato i frutti sperati.

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