BIBLIOTECH
Rai Eri, Roma 2006
Pagine XV-409
ISBN 88-397-1377-8
Prezzo 20.00
Prefazione di Ettore Bernabei
Le nostre società democratiche possono oggi fare a meno di un servizio pubblico radiotelevisivi?
A tre decenni dalla fine dei monopoli ha ancora senso tenere in vita enti pubblici finanziati con il canone o con i soldi dei contribuenti, in un ambiente caratterizzato da decine se non centinaia di servizi e programmi promossi e gestiti da gruppi privati?
In questo volume Matthew Hibberd spiega le ragioni per le quali il Paese europeo considerato più liberista continua ad avvalersi di una radiodiffusione di servizio pubblico che solo per il canone raccoglie ogni anno circa quattro miliardi e mezzo di euro, e il cui fatturato complessivo, per la sola BBC, sfiora la somma dei fatturati di Rai e Mediaset.
La radio e la televisione hanno contribuito in misura significativa alla diffusione di principi politici, ma anche di valori culturali, che possono essere considerati di primaria importanza per le nostre democrazie, garantendo sostegno al principio di cittadinanza, ma anche offrendo strumenti educativi e programmi di apprendimento per tutti, non solo in Gran Bretagna.
La qualità dei programmi di servizio pubblico si è spostata con le esigenze di un moderno mercato editoriale.
Il Regno Unito vanta infatti una delle più fiorenti industrie radiotelevisive al mondo. E’ certamente leader nella transizione tecnologica (con due famiglie su tre ormai collegate a una piattaforma televisiva e multimediale digitale) ma rimane anche un esempio per la società dell’informazione.
L’organizzazione a cui per prima vanno attribuiti questi successi è la British Broadcasting Corporation (BBC), ma ciò che contraddistingue il caso inglese è certamente il fatto che anche le altre emittenti terrestri – ITV e Channel 4 – siano state gestite secondo criteri di servizio pubblico.
Questo volume ripercorre la storia della radiodiffusione di servizio pubblico nel Regno Unito, esamina quei principi chiave che furono introdotti dal primo Direttore Generale della BBC, Lord John Reith, e spiega perché il servizio pubblico e la BBC rimangono oggi, in piena globalizzazione, componenti fondamentali nelle politiche britanniche sulla radiodiffusione, con importanti responsabilità per l’immagine e gli interessi economici e strategici del Regno Unito nel Ventunesimo secolo.
(dalla quarta di copertina)
Matthew Hibberd è direttore del Master in Public Relations Online, presso il Dipartimento di Film e Media Studies dell’Università di Stirling in Scozia. E’ membro dello Stirling Media Research Insitute e anche Visiting Professor al Centro Interdisciplinare sulla Comunicazione Sociale (CICS) presso la Pontificia Università Gregoriana, di Roma. E’ coautore con Philip Schlesinger e Brian McNair del libro “Mediated Access: Bradcasting and Democratic Participation in the Age of Mediated Politics“, e di diversi rapporti commissionati dalle autorità parlamentari e governative britanniche. Ha inoltre curato insieme a John Izod e Richard Kilborn il libro “From Grierson to the Docu-Soap. Breaking the Boundaries“.